5 "Volere e potere"

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Zaira

Quando mi sveglio, sono sfinita. Non in senso fisico, visto che ho dormito lo stretto necessario per riassestare il mio corpo. Alla mia sinistra c'è ancora Julia in uno stato molto più simile ad un coma, che ad un semplice sonno. Manca ancora un po' al suono delle sveglie che Jenna ci ha sicuramente nascosto in giro, nella speranza di esasperarci.

In realtà, per quanto possa darmi fastidio, apprezzo le attenzioni che mi mostra, sebbene lo faccia in un modo tutto suo. Guardo per un attimo la finestra, ma semplicemente perché sto racimolando la forza necessaria per sorridere anche oggi. Sarà pure una maschera, però non mi importa. È questa la verità. Io sorrido e lo faccio sempre, nonostante alcune volte la vera me abbia il sopravvento.

Che cosa posso farci? Di certo non andrò in giro triste, mostrando al mondo che in realtà io sto morendo dentro. Preferisco il mio metodo, perché mi fa stare bene anche se per poco tempo. Ed è quello che faccio, nell'istante in cui mi ripeto che sarà una bella giornata, coronata di allegria e gioia.

Ecco un'altra verità. Sono una pessima bugiarda. Così sorrido mentre mi dirigo nel soggiorno di una casa che ancora non sento mia, almeno non in modo completo. Quando varco la porta, trovo una Jenna, colei che dovrebbe essere come una mamma al momento, in uno stato di stupore assoluto. Ha gli occhi rivolti verso un televisore che mostra il viso di una persona che conosco. Questo mi fa perdere il sorriso. Ho perso il controllo di me, solo perché mi è scivolata via la ragione che ho per fingere.

-Tutto bene?- Mi chiede preoccupata. -Io sono in uno stato di salute isterico, ma tu mia cara sembra che abbia visto un fantasma.-

-Più o meno, potrei dire.- Deglutisco a fatica. -Oggi non me la sento di andare a scuola.- Enuncio pensando ai giorni passati. Dall'ingresso di Jeremy la situazione è cambiata totalmente. Nelle lezioni successive ho mantenuto le distanze, nella speranza che lui abbia solo finto di sapere cosa provoca il mio dolore. Sono trascorsi alcuni giorni e ho paura. Non voglio che qualcuno lo sappia, specialmente uno come lui. Anche se, in realtà, non so bene chi sia veramente.

-D'accordo, ma solo per questa volta.- Sospira rumorosamente. -Oggi è anche il mio giorno libero e sono in piedi solo per ascoltare questo tizio. Sembra che sia stato eletto per dirigere le sfide di canto coreografato, visto che il suo predecessore è andato in pensione.-

-Stravolgerà tutto?-

-Già.- Si passa le dita tra i capelli in modo nervoso. -Sono rimasta sveglia fino a notte fonda per redigere la scaletta e ora mi viene detto che sarà lui a scegliere il tema su cui devono basarsi tutti i gruppi. Roba da matti. A proposito già che sembri una persona pronta per Halloween...- si morde il labbro inferiore, quasi come se non avesse voluto dire ad alta voce l'ultima parte. -Scusa, volevo solo chiederti se ti va di parlarmi. In qualità di tua madre momentanea, intendo.-

-Tranquilla Mamma, non mi sono offesa e no, non mi va di annoiarti con le mie paranoie.- Mi guardo in giro imbarazzata per aver appena tagliato ogni possibile ponte. -Credo che tornerò a dormire.-

-Ti conviene andare nella camera di Helena, a meno che tu non preferisca sentire il suono delle sveglie che vi ho nascosto. Ti direi di andare nella mia, ma oggi Kyle ha il turno di pomeriggio e non credo tu voglia dormire con lui. Anche perché questo sarebbe un bel problema.- Rabbrividisce in modo teatrale. -Okay, dato che la conversazione sta degenerando, credo che ti lascerò andare in pace!-

-Credo sia meglio.- Sogghigno divertita dalla sua assenza di filtri. Mi piace il suo modo di essere e spero un giorno di diventare almeno la metà di ciò che lei è oggi. Così faccio per addentrarmi nel piccolo corridoio, ma c'è una parte di me che mi blocca; la stessa che emerge quando perdo il controllo della mia maschera.

The Song of Life vol.2 "An untold story"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora