The Song of Life vol.2 "An untold story"

2 "Il primo passo"

Jenna

-E così una tua studente diventerà, per così dire, tua figlia per i prossimi mesi?- Domanda Aria sbigottita. –Caspita sarai una madre meravigliosa!-

-Se vuoi cedo a te l'onore- aggiungo afferrando il vassoio della nostra colazione. Quando mi giro vedo Lydia in cerca di un oggetto che, evidentemente, ha appena smarrito. –Hai perso qualcosa?-

-Sì- inizia lei seria. –Il mio interesse per questa conversazione.- Termina con una nota di ironia pungente.

-Simpatica come sempre, noto.- Torniamo al tavolo e ci sediamo insieme a Kyle e David. Ognuno prende le proprie bevande e vivande e, senza rendercene conto, ci circondiamo di un silenzio veramente strano. Non ci vedevamo da un mese circa, ma non era mai capitato che nessuno non avesse niente da dire. Be' immagino che questo rientri nel pacchetto che abbiamo acquistato con il diploma. Diventare adulto non è così semplice come credevo, anzi potrei parlare tranquillamente al plurale. I ricordi rimangono, così come le tempeste affrontate, ma qualcosa dentro di noi è cambiato e spesso fatichiamo a capire quando sia accaduto.

Prendo la mano di Kyle per scuoterlo nella realtà, eppure faccio fatica a richiamare la sua attenzione. Non è la prima volta che capita, negli ultimi periodi è sempre più frequente in lui. Sembra assente, come se ci fosse un mondo tutto suo che usa come scudo quando qualcosa lo tormenta. E io cosa lo sta distruggendo. Lo leggo anche negli occhi di Lydia e nei miei quando mi guardo allo specchio, nonostante cerchiamo tutti di nasconderlo.

Abbiamo tutti quanti una battaglia da combattere contro un lato di noi stessi e spesso siamo troppo impegnati per riuscire a comunicare anche con la realtà che ci circonda. Quando i suoi occhi incrociano i miei, lui mi fa cenno che è tutto a posto e io gli stringo la mano ancora più forte di prima. La difficoltà che lui e Lydia affrontano ha un nome, una vita, due occhi e tanti sentimenti e ricordi positivi. Patrick Kenwood. A volte anche a me riemergono i ricordi di quel funerale, quando trovai la forza di leggere quella lettera davanti a tutti i presenti. Poi, però, la mia attenzione si focalizza sulla parte in cui entrò in scena Mark, mio padre.

-Tra due giorni sono otto mesi- inizia Kyle, dando forma ai suoi pensieri. –Ci stavi pensando anche tu, non è vero?- Domanda diretto verso Lydia.

-Al piccolo uomo patetico?- sogghignano entrambi. –Sempre, lo rivedo negli occhi di questa stupida e nei suoi comportamenti.- Aggiunge guardandomi pensierosa. –Era il suo soprannome, quello di prima.-

Caspita. Non me lo aveva mai detto che io e lui ci somigliavamo in così tanti aspetti. Ho visto di sfuggita una foto di Patrick e, apparentemente sembriamo così differenti. Ma so perfettamente che lei si riferiva al tipo di sguardo e non al colore delle nostre pupille. È la prima volta che Lydia si apre così tanto con tutti noi e la cosa sorprende anche gli altri due.

-E- riprende lei prima che qualcuno possa aggiungere altro –non mi piace parlare di questo, quindi evitiamo di fare altre domande. Lo sappiamo tutti che sono una ragazza dura e difficile, perciò cerchiamo di non inscenare questo atto disperato.-

-Non sono le lacrime a quantificare il dolore, non era questa la frase che ho detto al funerale? Beh, ci credo per davvero. Se è così che vuoi affrontare i tuoi scheletri, io non ti giudico e rispetto la tua forza d'animo.- Parlo senza rendermene conto. Volevo che quello fosse un mio pensiero, invece adesso l'hanno sentito tutti e mi sta bene comunque.

Noto uno sguardo di gratitudine negli occhi di Lydia e Aria annuisce, perché so che lei avrebbe detto qualcosa di simile. Solo che a lei piace prima osservare bene e poi esprimere la sua saggezza e la sua bontà. Caspita quei suoi capelli biondi e quei suoi occhi azzurro cielo, con il riflesso della luce, la fanno somigliare all'immagine che tutti noi abbiamo di un angelo. Sono fortunata ad averla come amica. In quel momento mi ricordo del regalo che mi ha fatto a scuola, la collana con la nota musicale che porto tutt'ora.