8 "Vincere, perdendosi"

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Jenna

-Essere madre è veramente complicato.- Ringhio esasperata. –Zaira l'altro giorno non è andata a scuola, pensando di potermi ingannare e non so se fare finta di niente, o se reagire.-

Lydia ride a gran voce. –Tu che reagisci? Questa mi è nuova! Al massimo riesci a darle una pacca sulla spalla e a nasconderle una sveglia in più al mattino seguente.- Sospira afferrando il suo donut al cioccolato. –E di certo non lo farai oggi, il giorno delle provinciali.-

Le sue parole mi fanno riflettere. Il mio problema è che reagisco sono quando si giunge ai livelli più estremi. Un esempio lampante è la situazione con mio padre e tutto il resto, storia che purtroppo descrive molto bene il mio carattere. Dopotutto io ne sono la protagonista. Forse dovrei chiedere un consiglio ad Helena, se mai riuscissimo a far combaciare i nostri turni di lavoro.

-Emozionata?- Aria mi scrolla alla realtà. –Insomma, questa è la prima gara competitiva in cui non sarai tu a regnare sul palco. Tu sei colei che sta creando le personalità di coloro che canteranno e balleranno, proprio come abbiamo fatto noi un tempo.-

-A dirla tutta- inizio ripensando al fatto che ho passato la notte insonne. –Sì, sto letteralmente morendo dall'ansia. E la cosa peggiore è che Kyle non sarà al mio fianco, dato che hanno deciso di dargli il primo turno che, sfortunatamente, coincide con le provinciali!-

-Ma il suo datore di lavoro non è suo padre?-

-Sì, Aria.- Risponde Lydia. –Ma il problema è che gli ha già concesso troppi favori e per punizione adesso lo tratta come un comune dipendente.-

Bere il caffè mentre sento le novità delle loro vite mi rilassa a tal punto che quasi mi addormento sul tavolo. A quanto pare David ha chiesto un fidanzamento ufficiale, ma la dolce signorina Gold non ha ancora risposto. Non perché non voglia ma, perlopiù, perché si preoccupa dell'opinione dei genitori e vuole parlarne con loro prima di accettare.

Guardo per un attimo il riflesso del mio volto stanco sul telefono e sorrido al ricordo dei messaggi che mia madre mi inviava spesso. Lei ha sempre desiderato che io vivessi appieno la mia vita, anche se questo significava tingermi i capelli di blu o avere dieci piercing. Per fortuna sono una persona molto moderata, io.

Capisco di aver perso la cognizione del tempo quando sul mio schermo compare un messaggio di Zaira, la quale mi chiede che fine ho fatto. All'inizio non capisco appieno, almeno finché non leggo l'ora posta al di sopra del testo. Sono in ritardo di dieci minuti!

-Diamine!- Esclamo alzandomi di scatto. –Scusate ma devo correre via.- Sogghigno mentre indosso il cappotto.

-In ritardo come sempre?- La domanda di Lydia risuona molto più retorica di quanto volessi.

Così faccio un cenno di conferma con la testa e corro via, accorgendomi solo ora che sta nevicando. Anche se non ho tempo a disposizione, mi ritrovo a fermarmi per un attimo a guardare lo spettacolo della natura. Moonlight Town è molto più bella di quello che avrei mai immaginato, soprattutto quando riecheggia nei miei occhi come un confetto bianco.

Dieci minuti dopo mi ritrovo in prima fila su un autobus, con alle mie spalle dodici adolescenti con gli ormoni a mille. Urlano di gioia, fingono attacchi di panico e saltellano sulla propria poltrona. Credo che l'autista sia irritato quanto me, ma non mi permetterei mai di biasimare questi eccessi di ansia. Anche se, dopotutto, l'anno scorso nessuno di noi era così esagerato.

Ma è questo il punto, stiamo andando alle provinciali e io sono la loro professoressa di canto coreografato. Cosa dovrei fare? Calmarli? No, non credo che sia questo il momento. Ci sarà tempo per i discorsi d'incoraggiamento poco prima dell'annuncio del nostro gruppo. Per la maggior parte di loro è la prima esibizione da studenti, però per me sarà la dimostrazione della mia efficienza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2018 ⏰

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The Song of Life vol.2 "An untold story"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora