Dopo aver ascoltato le lamentele inutili di mia madre salii nella mia stanza. Avevo una casa a due piani e la mia stanza era al secondo, alla fine di un lungo corridoio inquietante. Sembrava proprio la porta di uno di quei film thriller in cui il protagonista raggiunge la porta per poi aprirla e trovare qualcuno morto e qualche inquietante scritta di sangue sulle pareti. Diciamo che tutte le volte che aprivo la mia porta un brivido mi percorreva la schiena. Involontariamente arrivata in cima alle scale mentre camminavo per il corridoio aumentai il passo e mi precipitai nella mia stanza dove accesi subito la luce. Avevo il respiro leggermente affannoso. Mi sentivo una stupida ma tutto ciò mi succedeva senza che lo volessi. Chiusi bene la porta sbirciando leggermente nel corridoio buio. Mi buttai sul letto e gettai a terra le mie all star nere. Mi infilai nel mio piumone. La mia stanza era più fredda del resto della casa. Escluso il corridoio ovvio. Aveva qualcosa che pure d'estate lo rendeva gelido e dava sempre i brividi. Non ho sempre abitato in quella casa. Prima abitavo in una piccola casina di campagna, dove stavo così bene, poche persone, gentili e generosi ma senza essere invadenti. Li avevo anche qualche amico con cui uscivo qualche pomeriggio. Ho avuto anche un migliore amico li. Si chiamava Michael. Avevamo un buon rapporto, parlavamo e ogni tanto ci trovavamo a parlare dei libri che leggevamo. Avevamo una specie di club del libro formato da due componenti. Era una cosa abbastanza deprimente, lo so. Ma era una specie di modo per tenerci vicini. Quando mi stavo trasferendo (avevo 13 anni e lui 14) lui mi aveva detto che gli ero sempre piaciuta un po'. E dopo aver fatto quest'affermazione inaspettata mi aveva stampato un bacio sulle labbra. Probabilmente anche a me era piaciuto un pochino però non ci avevo mai fatto caso, non mi ero mai posta il problema. Non l'ho più rivisto. Ne sentito. L'unico amico perso. Mi resi conto che mi stavo addormentando. Allora, siccome non avevo intenzione di dormire alle 21:31 mi alzai e mi diressi allo scaffale dei libri. Mentre passavo le dita sui dorsi dei miei cari amici libri. Mentre facevo passare le dita sui libri qualcosa mi urtò leggermente. Sembrava un foglietto. Guardai e in effetti c'era un un pezzo di carta infilato tra le copertine. Lo sfilai piano e notai che era ripiegato. Lo aprii e sopra c'era scritto a caratteri ben definiti :
<<Reparto 27B, ripiano 12, diciottesimo libro partendo da sinistra>>
Non c'era nessuna firma, nessuna iniziale, nessun indizio che potesse dirmi chi fosse. Mia madre no di sicuro, in tutta la sua vita sarà entrata si e no tre volte in biblioteca e sicuramente non sarebbe andata nel reparto 27B. Il reparto 27B è privato. Non ci si può entrare senza pagare un ticket di 15€. Il che è abbastanza strano. Non ci sono mai entrata. Ma è un reparto di storia, probabilmente storia del posto, dove vengono tenuti i vecchi giornali, notizie e cose varie. Boh. Mi ero presa così bene a pensare al reparto 27B che non pensai a come quel biglietto fosse arrivato fin li. Chi poteva averlo fatto. Istintivamente mi voltai a guardarmi le spalle. Era inquietante la cosa. Come era potuto succedere ? Avevo un po' di paura.
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Dove tutto cade
HorrorAmneris stava nella sua stanza, sul letto. Stava seduta, aggrovigliata tra le lenzuola grigie. I capelli neri erano raccolti in un cucù un po' scompigliato. Stava lì, nella penombra a ripensare a quello che le era successo il pomeriggio prima. Quand...