Capitolo 7 Perdono

29 1 0
                                    

Non sapevo che stava succedendo intorno a me. Tutti questi sogni, questi misteri, tutte queste fastidiose coincidenze. E tutto girava intorno a questo libro. I biglietti trovati in stanza di casa mia, le scritte sulla tv, Noahyel che spariva senza lasciare traccia. Eppure non l'avevo sognato quel ragazzo. C'era. E ne ero sicura. L'avevo toccato. E mi aveva tolto il libro dalle mani. Mi innervosii. Che voleva da me ? E come aveva potuto sparire mentre la bibliotecaria mi incolpava di tutto ? Ah già ...come aveva fatto a sparire così ? Non c'era niente dietro cui nascondersi. Dove era finito ?? Bah. Uscii di casa e andai a farmi un giro. Dovevo comprarmi qualche nuovo vestito dato che era da tempo che non andavo. Mi aveva sempre ispirato andare a fare shopping con le amiche ma di amiche non ne avevo mai avute a causa del mio carattere. Cominciai a dare un'occhiata alle vetrine. Era l'inizio di settembre e c'era un leggere venticello che faceva rabbrividire. Mi strinsi nella mia sciarpa gigante. Notai una felpa molto carina, grigia chiara. Ma mi resi conto che ne avevo una praticamente uguale grigia scura. Entrai nel negozio e cominciai a girare. C'erano vestitini striminziti che coprono a malapena i capezzoli e la fine del culo. Che coraggio a indossarli in pubblico. Notai una maglietta verde speranza con la scritta "New York" abbastanza carina. Ma non mi convinceva. Vidi allora una maglia bianca con sei disegni neri un po' stravaganti. Sembravano degli ingranaggi. La presi e la guardai.

"Davvero molto carina " disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e vidi Noahyel. Lo guardai male e mi rigirai.

"Che hai ...??" mi chiese un po ...diciamo deluso dalla mia risposta inesistente.

"Che ho ?!?" gli chiesi spalancando gli occhi. Lui mi guardò senza capire. Scossi la testa.

"Mi chiedi che ho ...in biblioteca sei sparito e mi hai lasciata lì a farmele tirare dietro dalla bibliotecaria !!" gli spiegai. Lui abbassò gli occhi e arrossissì leggermente.

" ...scusa ..." mi sussurrò. Mi voltai e alzai gli occhi al cielo. Uscii dal negozio. Non mi era passata giù. Si capirà che ero abbastanza permalosa. Beh, questioni di carattere. Continuai a camminare. Non me ne fregava di quello che avrebbe detto lui. Non avevo mai avuto amici e non ne sentivo il bisogno. Quindi non mi importava se non avrebbe parlato.

"Ehi ...dai non fare così ..." mi disse la sua voce dietro di me. Come aveva fatto a arrivare così in fretta ???

"Davvero ...scusa ..." mi disse. Era veramente dispiaciuto. E in più nessuno era stato lì a chiedere il mio perdono o cose del genere.

"Va beh dai ...va bene ...tranquillo dai ..." gli dissi girandomi verso di lui e sfoderando un sorriso un po' sforzato.

"Grazie." mi disse e il suo sorriso illuminò quella cupa giornata di settembre.

***

Quel giorno tornai a casa con un vestito che arrivava sopra le ginocchia, nero e di pizzo. Naturalmente non era stata una mia scelta. Ma Noahyel era stato davvero dissuasivo. E alla fine l'avevo comprato. Comprai anche un paio di leggins neri e viola, un felpa viola scuro e un paio di sciarpe calde. D'altronde l'inverno era alle porte. Era stato divertente passare quella giornata con Noahyel. Era stato carino e si era fatto perdonare. E forse si era guadagnato un piccolo spazietto nel mio cuore.

Dove tutto cadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora