Capitolo 2 - La micro-fusione

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Xavi è all'ingresso del Senato. Ad accoglierlo alla reception un androide di nome STAP. STAP è l'acronimo di una nuova generazione di droidi il cui significato è racchiuso nelle parole Sophisticated Technology for Android Programming. I primi droidi erano programmati in fabbrica e poi eseguivano sempre le stesse operazioni previste nel codice sorgente. Se il padrone di un droide desiderava dotare il suo droide di nuove funzionalità doveva comprare il software aggiornato per il suo fedele servitore. Con i droidi moderni la faccenda era cambiata. Gli androidi venivano realizzati inserendo una rete neurale in testa e programmati con algoritmi specifici, gli algoritmi genetici, che permettevano al robot di interagire con il mondo esterno, imparare come reagire autonomamente in ogni situazione. Questi droidi erano stati dotati delle stesse capacità dell'essere umano di fare esperienza e servirsi dell'esperienza per ri-programmarsi e quindi ri-programmare il loro modo di agire. Ogni volta che Xavi ne vedeva uno di questi droidi un leggero fremito di paura lo assaliva. I droidi moderni erano in grado di ragionare come un essere umano. E tutto questo lo induceva a credere che un giorno queste macchine avrebbero sostituito l'uomo in tutto e per tutto. Lo stesso pensiero lo stava assalendo lì alla reception del Senato. "Dai Xavi" – disse fra se e se – "non sarà così... in fin dei conti li programmiamo noi. Non possono avere il sopravvento su di noi".

"In che cosa posso esserle utile signor..." – disse STAP

"Sono Xavi Opto, devo presiedere in Senato per la presentazione di un progetto di innovazione" – rispose Xavi. – "Ho appuntamento con Simon Deki, vuole essere così gentile da annunciarmi?"

"Ma certo Signor Opto. La farò entrare al Senato in pochi minuti" – disse STAP. STAP premette un pulsante per stabilire una comunicazione diretta con il capo del Senato, Simon Deki. Dopo un minuto si aprì in automatico il portone dell'ingresso principale e una luce accecante colpi gli occhi di Xavi. Inizialmente non riuscì a vedere nulla ma man mano che il portone si apriva le pupille di Xavi si adattarono alla forte luminosità e l'immagine divenne più nitida. Scorse in lontananza la struttura: una gradinata simile a quella di un teatro greco dell'antichità. Un vasto numero di senatori sedeva lì. Tutti indossavano una toga, la stessa toga che usavano gli antichi romani. Sembrava così strano che in un'epoca cosi avanzata si fosse ritornati a vestirsi con l'antica toga romana. Anche Xavi si ritrovo ad indossare la toga altrimenti non lo avrebbero fatto entrare. Il regolamento del Senato prevedeva come indumento ufficiale quello di indossare la toga. Xavi avanzò e appena entrato si ritrovo tre figure davanti a se che gli stavano andando incontro per accoglierlo. Xavi riconobbe i personaggi. Erano i tre Senatori più influenti. Xavi riconobbe il Capo del Senato Simon Deki accompagnato dal Capo Tecnologie Antonio Riviera e dal Capo Approvvigionamenti Michele Visi. I tre Senatori lo fecero entrare e accomodare al centro del Senato dove di solito sedevano loro. Il punto da cui generalmente parlava il Capo del Senato fu riservato al giovane scienziato per illustrare un nuovo progetto tecnologico. "Siediti pur qui" – disse Simon Deki a Xavi – "oggi prendi il mio posto, mostra a tutti l'idea di cui abbiamo discusso. Sono sicuro che vorranno ascoltarti. Se riuscirai a convincerli io ti sosterrò in tutto. Ma adesso parla, è il tuo momento." Xavi lo ringrazio di tanto onore e nel mentre si accomodava e sistemava la sua roba il Capo del Senato iniziò col presentare il giovane ospite spiegando ai suoi esimi colleghi quale progetto volesse presentare loro. Appena Simon ebbe finito di parlare cercò il viso di Xavi per capire a che punto fosse. Xavi con un semplice gesto del capo fece capire che era pronto. Intanto STAP aveva raggiunto, in maniera silenziosa, la postazione e capendo che tutti erano pronti avviò il proiettore olografico, a cui Xavi aveva connesso il suo pc, per mostrare a tutti senatori la relazione che il giovane scienziato aveva preparato per loro. Il proiettore olografico era in grado di visualizzare una immagine 3D del documento che era presente sul pc. Tutto il documento era ingigantito per permettere a tutti i senatori di poter leggere in maniera corretta il documento.

Xavi fece un respiro profondo, si avvicinò al microfono e iniziò ad esporre il progetto. "Signori Senatori " – disse – "vi ringrazio infinitamente per avermi accolto e dato la possibilità di esporre il mio progetto. Vorrei discutere con voi una innovazione che io ed i miei colleghi abbiamo creato in laboratorio. Abbiamo realizzato una micro cella per la fusione nucleare. Ma prima di esporvi i dettagli del progetto vorrei soffermarmi per un attimo sui concetti di fusione e fissione nucleare, capire insieme a voi quali sono i vantaggi nel passare dalla fissione alla fusione e quali pericoli nasconde quest'ultima. Se guardate al grafico in presentazione potete vedere le differenze sostanziali che intercorrono tra le due tecnologie. Per quanto riguarda a fissione nucleare essa si basa sul fatto che un atomo pesante (per esempio uranio o plutonio) viene bombardato con dei neutroni. Quando i neutroni colpiscono l'atomo pesante viene creato un atomo più leggero e contemporaneamente viene liberata un'elevata energia. Questa energia, come sapete, viene attualmente utilizzata per attivare i nostri reattori nucleari per produrre energia elettrica per il nostro fabbisogno. La fusione nucleare è il processo inverso, ovvero due atomi leggeri (per esempio Deuterio e Trizio) vengono avvicinati e compressi fino a fonderli insieme. Questa loro fusione genera un atomo di massa leggero e viene rilasciata una enorme quantità di energia. Un primo vantaggio della fusione è il fatto che non produce scorie radioattive. Poi il processo di fusione avviene solo se lo si alimenta costantemente con il carburante nucleare di cui si parlava prima, non genera reazioni a catena come nel caso della fissione nucleare e quindi è più sicuro. La fusione pone solo due svantaggi: la necessità di far reagire il carburante nucleare ad altissime temperature che non possono essere contenute in nessun materiale attualmente conosciuto e la reazione deve essere contenuta in una regione circoscritta. E veniamo al prototipo realizzato in laboratorio. Abbiamo realizzato una cella in quarzo a cui abbiamo applicato un forte campo magnetico per confinare le particelle reagenti all'interno della cella stessa. Abbiamo utilizzato una quantità di carburante minima in modo da contenere la temperatura di fusione al di sotto di 3000 °C. Il risultato finale è stato un successo poiché è stato possibile generare una quantità di energia. Il primo prototipo in miniatura di una centrale a fusione nucleare è stata realizzata e voglio mostrarvi il video del nostro esperimento".

Il video durò circa 10 minuti e i senatori rimasero stupefatti per la sperimentazione protratta con successo. Al termine del video Xavi si rivolse di nuovo ai membri del Senato dicendo – "Membri del Senato vi chiedo l'autorizzazione a proseguire la mia sperimentazione mediante un viaggio interstellare alla ricerca del materiale di cui abbiamo bisogno per realizzare la cella di reazione. Il mio obiettivo è quello di realizzare delle micro-celle a fusione con cui equipaggiare le nostre astronavi in modo che possano viaggiare servendosi del carburante presente nell'Universo che è ricco di deuterio e trizio. Potremo viaggiare lontano e a velocità sempre più elevate. Vi chiedo di fare uno sforzo di immaginazione per il futuro dell'umanità. Vi ringrazio infinitamente".

E detto ciò un silenzio assurdo caratterizzò i minuti successivi. Ad un tratto un primo applauso si sentì dall'alto delle gradinate e subito dopo un altro e un altro ancora. Partirono applausi come in una reazione a catena. Xavi ringraziò il Capo del Senato, il Capo delle Tecnologie e il Capo degli Approvvigionamenti per l'ospitalità e l'opportunità data. Si congedò dal Senato. Per giorni non ricevette alcuna notizia. Passò un mese, ne passarono altri due ma Xavi non ricevette alcuna comunicazione. Un giorno, mentre era in preda allo sconforto per non aver ricevuto alcun parere del Senato, di ritorno da lavoro si fermo davanti alla casella postale di casa sua e vide un lettera. Sembrava la solita lettera contenente pubblicità. Aprì la casella sbuffando ma vide che non era la solita lettera, arrivava direttamene dal Senato. Aprì subito la lettera. Il Senato gli notificava di aver accettato le sue richieste e che era autorizzato a continuare con il suo lavoro di ricerca materiali.

Xavi rimase di stucco, non riusciva a crederci ma ce l'aveva fatta.  

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