Capitolo 3 - Costellazione di Andromeda

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"Qui è Xavi Opto, navicella CX001, in viaggio verso la Galassia di Andromeda, velocità di crociera 100 Parsec. Rispondete stazione orbitale. Mi vedete sullo schermo?" – disse Xavi appena sveglio.

E' importante comunicare frequentemente con la stazione orbitale in modo da sincronizzarsi e lasciare traccia dell'ultima posizione nota. Conoscere l'ultima posizione di una navicella che sta viaggiando lontana dalla Terra permette di far partire immediatamente un'eventuale azione di recupero. La stazione orbitale si trova a 200 Km dalla Terra e gli orbita di continuo intorno come una vedetta, come un faro... un faro che intercetta le astronavi in avvicinamento al pianeta.

"Rispondete stazione orbitale, rispondete." – Erano passati 5 minuti e Xavi non sentendo nessuna risposta stava iniziando a preoccuparsi.

"Ti sentiamo forte e chiaro navicella CX001." – rispose finalmente l'operatore della stazione orbitale con tono rassicurate. "Ti vediamo sullo schermo, coordinate rilevate, velocità 100 Parsec confermata. Contiamo che tu entri nella Galassia di Andromeda tra circa 47 ore luce. Sincronizzazione eseguita. Fa buon viaggio CX001. Ci risentiamo per una nuova sincronizzazione tra 24 ore luce."

Xavi tirò un sospiro di sollievo. Per un attimo credette di essersi perso e non più raggiungibile dal segnale della stazione orbitale. Inizio a pensare ad alta voce "Allora... vediamo se c'è una cartina di Andromeda, sono proprio curioso di sapere cosa mi aspetterà."

La Galassia di Andromeda era poco conosciuta. Essa dista quasi 2 milioni di anni luce dalla Terra. Nessun viaggiatore interstellare si era spinto così lontano dalla Terra ma era stata osservata solo dai grandi telescopi. Xavi era il primo ad entrare in quel posto lontano e sconosciuto. I minuti passavano, Xavi guardava fisso lo schermo di controllo. Più i minuti passavano e più la paura, l'ansia e lo stupore si mescolavano per nella sua mente. Man mano che il tempo avanzava lo stomaco veniva colpito da crampi e spasmi. Xavi soffriva in quello stato ma doveva andare avanti, non poteva terminare la missione e tornare indietro solo per un po' di paura che stava provando. Provò a distogliere per un attimo gli occhi dallo schermo. Girò lo sguardo a destra e si ricordo che le cartine delle galassie si trovavano in un armadietto li vicino. Trovò la cartina di Andromeda e iniziò a consultarla.

"Stupendo" – esclamò – "ma questo puntino qui cosa è? Nessuno si è mai interessato a te? Poverino, chissà cosa ci sarà lì, voglio scoprirlo. Ecco le coordinate."

Xavi copiò le coordinate che aveva individuato sulla cartina nel controllore di rotta. Dopo aver confermato la posizione la navicella virò a sinistra per qualche secondo e poi si rimise di nuovo in rotta. In rotta verso un punto mai esplorato. Xavi voleva a tutti i costi raggiungere il punto visto sulla cartina e così fece. Iniziò a rilassarsi, inserì il pilota automatico. Si sforzò di non pensare a nulla. Era ignaro di quello che lo aspettava, di quello che gli sarebbe potuto accadere. Non volle pensarci e continuò il suo viaggio.

Smise di pensare al viaggio e alle sue preoccupazioni. Entrò nella piccola cucina di cui era equipaggiata la sua CX001 e si preparò un caffè. Aveva voglia di sedersi e bere in pace il suo caffè appena dopo il suo risveglio. Ormai aveva perso cognizione del tempo, la sua esistenza si alternava tra ciclo di veglia e ciclo di sonno. Era una sensazione trana anche per lui che era un viaggatore interstellare ed era abituato a questi cicli di dormi veglia. Quando era sulla terra era perfettamente sincronizzato con la luce del Sole... quando il Sole sorgeva la sua luce lo risvegliava. Quello per lui era mattino. Quando invece il Sole calava e si inabissava nelle tenebre diventava stanco e aveva voglia di riposarsi. Quello per lui era sera. Anche quella situazione era un continuo alternarsi di cicli di sveglia e cicli di sonno ma era differente. Era differente perché sulla Terra era il Sole a tracciare l'inizio e la fine di una giornata. Era il Sole a che lo riscaldava, lo rallegrava e gli permetteva di fare una passeggiata insieme ai suoi amici nei pochi spazi verdi che erano rimasti in città. Ora non c'era il Sole ma un semplice ritmo biologico che lo faceva addormentare e risvegliare. Cosi che Xavi non aveva più la parvenza che esistesse un mattino e una sera. Esisteva solo la sua stanza da letto dalla cui finestra era possibile vedere le stelle e il nero profondo dell'universo. Xavi si addormentava guardando l'universo nero e si risvegliava guardando l'universo nero. Il caffè al risveglio gli ricordava di come fosse bello svegliarsi sulla Terra. Il momento del caffè era importante per lui durante i suoi viaggi e non avrebbe permesso a nessuno di rovinargli quel momento magico.

Trascorsero altre ore, Xavi ammazzava il tempo leggendo dei libri. I thriller lo appassionavano molto. Leggere lo aiutava a non deprimersi. D'altronde guardare dall'oblo aveva modo di vedere solo il nero universo.

"Qui è la stazione orbitale. CX001 rispondi"

Xavi si precipitò in sala di controllo e indosso le cuffie. "Sono in ascolto" – disse – "vi sento forte e chiaro"

"CX001" – rispose la stazione orbitale – "sei in avvicinamento alla costellazione di Andromeda. Abbiamo rilevato a qualche ora luce dalla tua posizione attuale uno folto gruppo di detriti spaziali in avvicinamento verso di te. Spero che la tua navicella non riporti danni ma volevamo avvisarti che si ballerà un bel po'".

"Grazie per avermi avvisato" – rispose Xavi – "inizio a prepararmi per un eventuale impatto. Vi ringrazio"

Adesso Xavi iniziò ad avere paura. Afferrò la cloche e resto incollato alla plancia di comando. Aveva il cuore in gola e il sudore, dettato dalla forte ansia, lo stava bagnando tutto. Si mise ad aspettare lo sciame di detriti che da lì a poco avrebbe investito la sua navicella. Nonostante la paura non voleva mollare. Era lì per compiere una missione e la voleva portare a termine a tutti i costi.

"Non mollare" – diceva fra se e se

Dopo ore, quando i nervi era tesi ed i suoi muscoli stavano iniziando a cedere ecco vide comparire i primi detriti. Xavi iniziò a muovere lentamente la cloche in diverse direzioni in modo da schivare i detriti in arrivo. Riuscì ad evitare i primi pezzi ma dopo un po' la schiera di detriti si fece più fitta fino al punto che fu investito in pieno. In un attimo la sua navicella fu scossa da un violento impatto con un detrito lanciato a forte velocità. L'impatto provocò una forte decelerazione che causò la perdita dei sensi per Xavi. Cadde in un sonno profondo. Nell'impatto l'elettronica di bordo della navicella subì un default momentaneo. Dopo un po' il flusso di detriti volse al termine, il sistema di bordo si riavviò ma le impostazioni di viaggio fissate da Xavi andarono perse. La sua CX001 si ritrovò a fluttuare senza una meta nella costellazione di Andromeda. Con Xavi svenuto il caso fece da guida alla navicella spaziale. Passarono altre 12 ore luce e la navicella entro nell'orbita di un pianeta sconosciuto. Appena entrato in orbita CX001 fu risucchiata dalla gravità di questo pianeta. Iniziò una rapida discesa verso la superficie. L'attrazione gravitazionale accelerò di molto la navicella tanto da risvegliare Xavi. Il risveglio fu tragico. Ma ancora più tragico fu il successivo impatto con il nuovo pianeta. La navicella era dotata di innovativi sistemi di sicurezza in grado di proteggere in fase di impatto le persone contenute in essa. Ma la navicella non poteva proteggere Xavi dalla forte decelerazione in seguito all'impatto. Xavi svenne nuovamente.

Xavi ebbe la sensazione di sognare. Ebbe un breve risveglio. Qualcuno che gli sussurrava qualcosa ma non capiva. Era frastornato...

"Calmati. Non avere paura. Non voglio farti del male." – gli sussurrò una voce femminile.

Xavi era esausto per quello che gli era capitato. Non aveva più forze e dopo aver guardato negli occhi la ragazza, cadde in un lungo sonno. Era svenuto nuovamente.

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