capitolo 3

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Lo guardo. È così tanto vicino a me che arrossisco.
«Emh..ciao..?» sussurro e alzo lo sguardo di poco avendo un contatto visivo con lui.
«Tu sei quella nuova?» sbuffa in modo scocciato.
«Si..» faccio un passo indietro,è troppo vicino a me.
«Bene,dovrò mostrarti l'edificio. Il preside mi ha dato questo incarico.» sbuffa ancora.
È così bello, penso, ma subito scuoto la testa cacciando quel pensiero. Cosa dico? Neanche lo conosco.
«Bene. Sappi che a me non sta a genio questa cosa,quindi cerchiamo di fare veloce. È solo per avere crediti e passare l'anno» mi afferma schietto.
Può essere bello quanto vuole,ma già mi sta antipatico. Io mi limito ad annuire.
«Ce l'hai la lingua?» fa un passo indietro,distanziandosi da me.
«Oppure ti hanno vietato di parlare con me?» continua a dare sfogo alle sue domande.
Sono una ragazza di poche parole, e credo che lo abbiano capito tutti.
«N-no..comunque,piacere Alyce» gli porgo la mano.
Lui ignora essa e mi guarda negli occhi in modo antipatico.
«Io sono Brandon.»
Inizia a mostrarmi la scuola e le varie classi che ci sono all'interno. C'è anche un corso di musica,voglio
iscrivermi!
Brandon mi mostra in modo annoiato la scuola. Alcune cose interessavano,altre no.
È ancora ricreazione,in questa scuola la pausa dura 30 minuti, ed è una cosa fantastica dato che nella mia vecchia scuola la pausa durava 10 minuti scarsi. Mentre Brand mi fa vedere l'ultima classe,quella di scienze,con al suo interno tante sostanze inserite in cilindri di vetro,due ragazzi si avvicinano a Brandon.
«Ora fai da tutor alle ragazzine di 3 superiore?» ridono i suoi amici.
«Oh no,è solo per avere crediti. Così avrò più possibilità di passare in quinto» spiega lui come se fosse ovvio.
Così lui fa il quarto? Chissà se sarà stato bocciato già una volta.
Lascio perdere i suoi amici, antipatici come lui, e guardo il ragazzo.
«Sei già stato bocciato?» chiedo guardando la lim che era fissata al muro dell'aula.
«Che te ne importa,bambina?»
Mi ha chiamata bambina? Sgrano gli occhi.
«Non posso fare domande? E poi non chiamarmi bambina.» lo fulmino con lo sguardo. Non avrò mica trovato un "Peter versione 2.0"?
«Okay,bambina.» ghigna il ragazzo.
Vuole essere ucciso?
«Si,sono stato bocciato. Ora avrei dovuto fare il quinto,ma faccio il quarto»
Quindi,se la matematica non è un opinione,dovrà avere 19 anni.
«Come mai sei stato bocciato?» tocco un cilindro che contiene un liquido giallastro.
«Fai troppe domande» mi osserva meglio,come se prima non mi avesse osservato bene. Io roteo gli occhi e sbuffo.
«Tu sei troppo antipatico» gli sorrido con il mio solito sorriso da stronza.
«Fiero di esserlo,baby» mi fa l'occhiolino e mi sorpassa facendo scontrare le nostre spalle con violenza,per poi uscire dall'aula.
Ora più o meno mi so ambientare meglio nella scuola, almeno il ragazzo è stato di aiuto.
Esco dalla classe pensierosa e mi viene in mente il suo volto nella mia classe. Ora ricordo!
È quel ragazzo che quando mi presentai alla classe, insieme al suo gruppetto, mi fissava accennando dei sorrisi,ora ce  l'avrò pure in classe,che disgrazia!
Vado verso casa,essendo finita la giornata di scuola.
«ZOMBIE!» mi chiama Peter da lontano insieme a mio fratello.
Vado verso di loro.
«Hai deciso di smaltire il grasso che hai oppure hai cambiato idea e torni a casa in macchina?» mi dice Peter.
A volte fa davvero lo stronzo.
«Io non ho bisogno di dimagrire!» e in effetti non è così,sono già magra.
Salgo in macchina.
«Com'è andata oggi?» mi chiede mio fratello sorridendomi.
«Niente male. Un ragazzo,abbastanza antipatico,aggiungerei,mi ha mostrato la scuola» spiego «anche se era antipatico,è stato utile» continuo io.
Mio fratello annuisce. Ero stanca e avevo solo bisogno di una doccia fresca.

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