↠1.Estate 1976

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James Potter si era promesso che si sarebbe goduto a pieno quell'estate. Era pronto a viverla con le persone più care e renderla l'estate più bella della sua vita.
Ma mancava l'idea. Come poteva inaugurare quell'estate?
James era sdraiato sul divano, giocherellando con i suoi occhiali, riflettendo su che cosa fare per iniziare l'estate.
Potevano benissimo andare al mare, un pomeriggio in acqua, giocando a pallavolo e abbronzarsi. Troppo banale, pensò James.
Potevano fare un giro per Londra e dintorni, andando nei negozi e ingozzarsi de cibo babbano. Ma non lo convinceva proprio. Il fatto era che l'avevano già fatto, e avrebbe potuto sembrare banale.
Rifletti, James, si diceva, non ottenendo risultati.
-Ora parli anche da solo?- sua sorella spostò le gambe di lui dal divano e si sedette.
Viola Potter era di un anno in meno di James, ragazza molto simpatica, di carattere un po' timida soltanto con gli sconosciuti. Era una ragazza gentile, con un cuore grande e sempre sorridente. Era bassa rispetto a James e a chiunque, ma conviveva con questo problema da anni ormai. Aveva dei capelli castani ambrati, sempre disordinati, ma avevano il loro fascino. Occhi scuri e penetranti, era l'unica con degli occhi così scuri nella sua famiglia, dato che il padre e il fratello li avevano color nocciola, e la madre verde smeraldo. Portava anche lei gli occhiali, ma non li metteva quasi mai e li sostituiva con le lenti a contatto.

-È che non so cosa fare per iniziare quest'estate al meglio- disse James sconsolato.
-Pensa, fratello, qualcosa in quella testolina gira ancora- disse scompigliandogli i capelli e schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Magari distraendomi mi verrà in mente qualcosa- si rassegnò James.
Viola andò verso la cucina e tornò con una vaschetta di gelato.
-Viola! Che casino hai combinato nella tua camera?- urlò Dorea Potter dal piano di sopra.
Viola roteò gli occhi e lasciò la vaschetta sul divano, andando su in camera.
-Guai a te se lo tocchi- disse a James, riferendosi al gelato.
Appena fu salita, James non esitò a mangiarlo.
Fu un grave errore, perché Viola scese subito e corse verso di lui con l'intenzione di afferrare la vaschetta.
-James Potter! Dammi il mio gelato!-
-Mai!- fece resistenza James, ridendo.
-Allora datti fuoco!- urlò lei.
A James arrivò un lampo di genio. Quell'estate sarebbe iniziata con un falò.
-Viola ti voglio bene!- la abbracciò e andò verso la sua camera con un sorriso a trentadue denti. Viola rise, per quanto fosse stupido suo fratello.

James afferrò la piuma e iniziò a mandare gli inviti per il fine settimana.
Il primo fu per Sirius.

Caro Felpato,
da quanto non ci vediamo, bla bla bla, e tutto. Ho avuto un'idea strepitosa per inaugurare la migliore estate del mondo! Facciamo un falò in spiaggia, non so dove, tutti quanti noi, dal pomeriggio fino alla mattina dopo. C'è un problema, però: come puoi venire? Ti voglio bene,
Ramoso.

Poi fu il turno di Lily.

Mia cara e dolce Lily,
sono James, il tuo adorato. Volevo avvisarti che questo weekend faremo un falò in spiaggia, e passeremo la notte lì. Verrai? Sì. Vuoi sposarmi? Sì. Bene! Ci vediamo in spiaggia, con tanto amore,
il tuo futuro sposo.
P.s.: conosci una spiaggia dove andare?

Le altre le scrisse tutte uguali, cambiando qualche frase, fatta eccezione per Remus, a cui fece particolarmente attenzione al suo "piccolo problema peloso".

Era quasi mezzanotte, e James si addormentò felice, sapendo di avere degli amici fantastici, e che li avrebbe avuti per sempre.

Marauders in purpleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora