Sirius percorse ogni metro di Hogwarts. Il corridoio dei dormitori non gli bastava, così lo ha attraversato tre, quattro, dieci volte. Ha camminato per il giardino, la biblioteca, la Sala Grande, i Sotterranei. Per impedire alla sua mente di colpirlo di nuovo. Ma perché si sentiva così? per i suoi due migliori amici insieme? Era davvero un'idea così ripugnante? Per tutta la sua vita gli è stato insegnato di non esprimere mai i suoi sentimenti, di non lasciarli trapelare mai, o sarebbero stati guai. La sua casa non era davvero casa, più come una prigione di marmo, con persone di marmo all'interno. Mentirebbe se dicesse che molte delle sue cattive abitudini o comportamenti non provenissero proprio da lì, da dove è cresciuto. E tutta la rabbia accumulata negli anni, tutto il risentimento che la sua famiglia gli rigettava addosso ogni giorno, pian piano aveva capito come gestirlo, e andare avanti. Sì, a volte poteva risultare uno "stronzo senza cuore", ma i suoi amici sapevano cosa c'era dietro.
Ma adesso, qual era il problema? perché non riusciva a capire cosa gli stava succedendo? Riconosceva tutti i sintomi di quella rabbia sotterrata più volte dentro di sé: il prurito alle mani, la forte stretta al petto, il nodo alla gola, e anche un accenno di occhi lucidi, ma che mai rischiavano di far cadere qualche lacrima. Ma perché ora? Perché quando le due persone più care che conosce finalmente si trovano? Provò anche un enorme senso di colpa per essere arrabbiato con Remus e Viola, le persone che l'avevano aiutato di più, insieme a James. Mentre camminava velocemente e guardando fisso verso dove andava, capì che non poteva sentirsi così, non era lecito. Chi era lui per ostacolarli? Non c'era più tempo per queste domande, doveva tirar fuori tutto questo nodo di pensieri al più presto, altrimenti sarebbe impazzito.
Allo sbattere della porta da parte del corvino seguì uno scambio di sguardi perplessi tra il resto dei malandrini.
-Ma che diavolo...?- esclamò Lily, che stava andando verso la biblioteca per cercare Viola, -ma cosa gli prende?Moony continuò a fissare la porta, come se desiderasse che si riaprisse di nuovo. Peter si guardò intorno confuso. -Scusate, vi dispiace?- James cercò di seguire Sirius, e sorprendentemente, anche Lily lo stava cercando.
-Ehm...dove stai andando, Evans?- chiese il riccio arrossendo, ma allo stesso tempo gonfiando un po' il petto.
-Volevo vedere dove stesse andando infuriato il tuo amico. Ma non preoccuparti, vai tu.- disse lei, facendosi indietro.-No, no, puoi seguirmi- cioè, venire con me, se ti va. Anzi, forse ha più bisogno di una tua rassicurazione, che una mia. Mi ha sempre detto che gli dai splendidi consigli.
Lily accennò un sorriso. -Davvero?- chiese incredula. James annuì.
-Va bene, allora, vado io. Tu allora raggiungi Vi, d'accordo? Era un po' strana anche lei.
-Godric, ehm...andrò più tardi subito dopo gli allenamenti. In più, negli anni ho sempre imparato a lasciarla sola per un po', quando sta così. Sai, per evitare di essere Schiantato- spiegò lui, e Lily ridacchiò leggermente.-Ah...- James cacciò dalla tasca una pergamena ingiallita piegata in modo strano, e la porse a Lily, -Tieni la mappa, può essere d'aiuto.
-Ti ringrazio, ma...è un foglio bianco.
-Oh, giusto, che stupido- Il ragazzo si girò di spalle e con la sua bacchetta la sbloccò recitando sottovoce "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni". Lily cercò di origliare confusa. Il ragazzo gliela porse, e prima di andare si avvicinò all'orecchio di lei, e sussurrò: -Per chiuderla, recitale "Fatto il Misfatto".
Lily rabbrividì leggermente alla sua voce così vicina. - Ehm, va bene, grazie-. I due presero quindi strade diverse.
-Ah, Potter!- esclamò la rossa.
-Sì, Evans?
-Ricordati la ronda, stasera.
-Agli ordini- rispose lui, facendo un occhiolino.
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Marauders in purple
Fanficviola, o "vi", per gli amici, è la sorella del ragazzo più carismatico di hogwarts, james potter, o "sparisci, potter" come direbbe lily evans. le piace ascoltare david bowie nella sua stanza alle tre di notte mentre parla di tutto e di niente con i...