↠7.Primi Piani

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Il giorno dopo, Viola si svegliò in camera di suo fratello. Aprì gli occhi, e sentì delle braccia che la avvolgevano. Si girò piano, e vide Sirius, che dormiva. Rimase a fissarlo, a guardare i suoi lineamenti, i suoi capelli perfetti, e quel leggero sorriso sulle labbra. Si rigirò, cercando di distrarsi da Sirius e il suo viso.
Mentre si girò, sentì Sirius muoversi, si era svegliato. Lei fece finta di dormire, dandogli le spalle.
Lui cominciò ad accarezzarle i capelli, dolcemente, e lei decise di girarsi, come per svegliarsi.
-Buongiorno, Vi- sorrise Sirius.
Viola arrossì e ricambiò il buongiorno.
Quando la ragazza alzò la testa, trovò James, Remus e gli altri ancora addormentati, e decise di svegliarli. Si alzò dal letto con forza, ancora stanca, e si buttò addosso a James, urlando:
-James! Muoviti, è tardi!-
Il ragazzo prese un colpo, e si alzò dal letto in meno di un secondo.
-Per Merlino, Viola!- gridò arrabbiato.
Viola gli rivolse un sorriso sarcastico e uscì dalla stanza.
Ormai erano tutti svegli. Remus aveva un'aria assonnata e stanca, e con la voce impastata dal sonno, chiese:
-Chi ha urlato? Mi avete spaventato a morte-.
-È stata Viola. Ha dormito qui stanotte- rispose Sirius con noncuranza.
James lo guardò incredulo.
-Davvero? E come mai?- il suo sguardo di fece ancora più accigliato.
-Non lo so, in verità- sorrise Sirius - l'ho trovata nel mio letto a dormire, e sono andato a dormire anch'io- disse, iniziando a prepararsi.
James non stava più capendo nulla.
-In realtà è venuta qui perché doveva prendere la tua felpa, James, poi mi ha trovato in camera e abbiamo parlato. E si è addormentata nel letto di Sirius- spiegò Remus, avendo paura della reazione di James.
-Non le avete fatto niente, giusto?- chiese James autoritario.
Scossero la testa offesi.
-Pensi davvero che le avremmo fatto qualcosa?- disse Sirius.
James scosse la testa, e la conversazione finì lì.

Intanto, nel dormitorio delle ragazze, nessuno si era accorto che Viola non ci fosse stata, quella notte. Ma quando Viola tornò in stanza, vide Lily e le altre in piedi a preparasi.
-Dove sei stata?- chiese Lily sbadigliando.
Viola, impacciata, rispose:
-Oh, solo a dare il buongiorno ai ragazzi. Dai, prepariamoci- si affrettò a dire.

Circa tre quarti d'ora dopo, erano tutti in Sala Grande, come ogni mattina.
-Ragazzi, ho avuto un'idea fantastica!- disse James, nel bel mezzo di un silenzio totale.
-Spara- disse Alice.
-E se organizzassimo una festa segreta, per aprire l'anno scolastico?- disse James, con gli occhi di un bambino.
-Non se ne parla- ordinò Lily.
-Non voglio che all'inizio dell'anno tolgano punti alla Casa e per di più che il mio lavoro da Prefetto cadesse in basso per coprire voi deficienti- brontolò la rossa.
-Sempre molto d'aiuto, Evans. Ma credo che ti divertiresti molto- James fece un mezzo sorriso.
-Grande, amico!- disse Sirius, addentando un biscotto- e nel caso dove la facciamo?-.
-Nella stanza delle necessità- dissero in coro James e Viola.
Si guardarono tutti increduli, Lily più di tutti.
-Stai imparando, sorella, congratulazioni- scherzò James.
-Quindi è deciso? La facciamo?- chiese Sirius.
-Certo! Dobbiamo solo organizzarci in questi giorni- chiarì James.
Parlarono a lungo della festa, con Lily e Remus in disparte, e dopo andarono tutti a lezione.

James e Sirius passarono ore a schematizzare e organizzare la festa, e assegnarono i compiti ad ognuno degli amici.
Remus, dal canto suo, si era addormentato. Nonostante fosse visto dalla professoressa McGonagall, la donna decise di lasciarlo riposare, essendo al corrente della sua situazione.

Alla fine delle lezioni mattutine, dopo aver mangiato, si ritrovarono tutti in giardino, per organizzarsi.
Sirius e Viola erano seduti sotto un albero, James accanto a Sirius, e gli altri erano seduti sulle panchine.
-Allora- cominciò James, sistemandosi gli occhiali, con troppi fogli in mano- la festa si svolgerà sabato prossimo, nella stanza delle necessità, a partire dalle nove- fu interrotto da Lily.
-Alle nove c'è il coprifuoco, come farete?-
-Beh, andremo alle nove e... aspetta, ci stai per caso aiutando, Evans?- sorrise James.
-Cosa? Io non sto aiutando nessuno, qui, ho solo... dato un'informazione. Sì, tutto qui- disse Lily impacciata.
Videro un ragazzo avvicinarsi a loro, curvo, e con dei pesanti libri in mano: Severus Piton.
-Allora, Snivellus, come va? Tutto liscio come l'olio? O dovrei dire, come i tuoi capelli?- lo schernì James, appoggiato da Sirius.
-In verità no. Ho sentito quello che volete fare, riferirò tutto alla Professoressa McGonagall. E anche che il prefetto Evans non rispetta le regole- ghignò il Serpeverde.
-Sta zitto, Snivellus, prima che ti lanci qualche fattura- avvisò James.
-Tanto sarei comunque più abile di te in tutto- disse Piton, con aria saccente.
James, rosso dalla rabbia, cercò di prendere la bacchetta.
-Fermo, James, non ne vale la pena- disse Lily, delusa.
Severus si avvicinò a Lily velocemente, e prima che potesse fare qualcosa, James gli sbarrò il passaggio.
-Non. Osare. Sfiorarla.- avvisò James, serio più che mai.
Lily fu sorpresa da quel gesto, e divenne rossa.
Prima che potesse succedere qualcosa, il professor Lumacorno venne in loro soccorso.
-Cosa sta succedendo qui? Smettetela! Severus, lasciali stare, ho bisogno di te- e portò Piton con sé.
Rimasero tutti colpiti dalla scena, nessuno si muoveva, nessuno osava parlare.
James guardò tutti a disagio, e disse frettolosamente: -Io... devo andare- correndo verso il cancello.
Lily se ne andò dall'altra parte senza dire nulla, e gli altri rimasero lì a bocca aperta.

Marauders in purpleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora