↠11.Ippogrifi e biscotti

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Oggi era il grande giorno. Ci sarebbe stata  la festa con tutti i Grifondoro. James si era svegliato prima del previsto e aveva svegliato tutti i suoi poveri compagni di stanza. Si alzava così presto solo per il compleanno dei suoi amici, in particolare di Lily, per i G.U.F.O. l'anno scorso, e per le partite finali di Quidditch. Certo, per la festa non si era alzato prima dell'alba, ma era comunque un giorno importante. Si ricordò che quel giorno lui e Lily avevano un piano per far riconciliare Viola e Sirius, e sperava che si sarebbe risolto tutto.

-Sveglia dormiglioni, oggi è il gran giorno!- disse James, mentre toglieva bruscamente le coperte ai suoi compagni.
Remus gli fece un'occhiataccia, e le occhiatacce di Remus sono davvero agghiaccianti. Sirius imprecò lanciando i cuscini a James, Peter rabbrividì ancora nel letto e Frank si stropicciò gli occhi sbadigliando.
-Abbiamo parecchie cose da fare, muoversi!- disse James, battendo le mani furiosamente.
-James, diamine, è sabato e sono le cinque e mezza. Le cinque e mezza. Lasciaci riposare ancora un po'- disse Sirius.
-Oh, mio caro Sirius, capisco la tua incomprensione. A che ora pensi che si sveglino i professori di sabato, mh? Alle cinque e mezza? No! Quindi alzatevi, rammolliti!-
E loro, contemporaneamente, si alzarono.
-Io vado a svegliare le ragazze, ci vediamo dopo-.
-James, sei consapevole che ti uccideranno, vero?- chiese sarcasticamente Remus.
-Sì, Moony, lo so. Ma per la festa questo e altro.-

Il corvino raggiunse la camera delle ragazze in un attimo, sotto il Mantello dell'Invisibilità. Sussurrò un 'Alohomora' e sbloccò la porta, e vide ben poco: un filo di luce sbucava dalla piccola parte di finestra non coperta dalle tende rosso e oro, le ragazze dormivano tranquille, quasi gli dispiaceva svegliarle, soprattutto Lily, con quei capelli rossi scompigliati per lui era comunque la più bella.

-Ehi...belle addormentate? Viola? Sveglia, oggi c'è la festa!- disse sussurrando, e avvicinandosi al letto della sorella.
Viola non accennava ad alzarsi, quindi James decise di toglierle le coperte e muoverle un po' il braccio.
In risposta, Viola si svegliò, e vedendo il volto poco chiaro di James, urlò e gli tirò un cuscino in faccia.
Quell'urlo fece svegliare tutte le ragazze, che spaventate cercavano di capire cosa stesse succedendo.
Solo quando Mary aprì le tende, scoprirono che fosse James Potter.

-JAMES. CHARLUS. POTTER! Cosa ti viene in mente? Tu non puoi entrare qui, per Godric! Che diamine di ore sono? Oddio James, oggi è il giorno della tua morte, prima che ti uccida con le tue mani esci subito da qui!- Viola sbraitò.

-Scusate ragazze vi ho svegliato perché oggi c'è la festa addio!- James pronunciò quelle parole così veloce che nessuno capì davvero quello che avesse detto.
Lily rimase colpita da come Viola fosse scoppiata, di certo lei l'avrebbe fatto. Qualche anno prima.

Tutto il gruppo alle sei in punto (o meglio, chi alle sei, chi alle sei e mezza, chi quando gli pareva) si ritrovarono nella Stanza delle Necessità.

Frank e Alice appendevano i festoni, Remus faceva alcuni incantesimi per insonorizzare la stanza e rendere più facile entrarci, James sembrava un party planner, con una cartellina in mano girando frettolosamente per la stanza, Sirius, Emmeline e Viola si occupavano della musica, Peter e Dorcas andavano in giro per Hogwarts a distribuire i volantini e Mary e Lily si occupavano del cibo.
Tutto andava per il meglio, a parte qualche sguardo teso tra James e Lily, che all'ora di pranzo dovevano organizzare il piano per Viola e Sirius.

James si avvicinò a Lily, e le sussurrò:
-Evans, come facciamo per...- James lanciò uno sguardo a Viola e Sirius.
-Per?- Lily non capì.
-Per...ecco...il piano?-
Ci volle qualche secondo prima che Lily afferrasse il concetto.
-Ohh, per Sirius e Viola?-
-Evans! Abbassa la voce! Comunque sì. E dobbiamo fare in fretta, mancano solo...sei ore!- James guardò l'orologio: le otto e dieci.
-Potter, rilassati, dirò a Viola di aspettarmi qui per farle vedere un vestito, mentre tu chiederai a Sirius di controllare le luci in quell'armadio- disse Lily.
-Aspetta, le luci in un armadio?- chiese James titubante.
-È Sirius Black, controllerà lo stesso- sbuffò Lily.
-Ehi! È il mio migliore amico. Facciamo...un ragno dentro l'armadio. E poi...- James si avvicinò ancora di più a Lily,
-Ci serve un nome in codice, o ci scopriranno.
-Mhh...Che ne dici di "La Piovra Gigante"?- propose Lily.
-Mi stai prendendo in giro? È orribile, è meglio...non lo so, "I biscotti nel forno"?-
-Potter, è troppo ovvio, ci scopriranno. Ecco, ci sono: il piano "Ippogrifo"- Lily sorrise raggiante.
-Ma no! Ricordi cosa mi è successo al terzo anno con quel coso?-
Lily roteò gli occhi.

-Ragazzi? Tutto bene?- Emmeline li guardò ghignando.
-È la prima volta che vi vedo parlare...normalmente-.
-Oh...s-stavo solo dicendo a Potter che quei divanetti non vanno bene lì. Andiamo, guardateli!- Lily arrossì.
Emmeline fece spallucce.
James ridacchiò:
-Davvero, divanetti?
-Sta' zitto, Potter!- Lily arrossì ancora di più.

Piano piano si fece l'ora di pranzo, e James e Lily misero in atto il loro piano.
Mentre i ragazzi uscivano, Lily e James trattennero i loro amici.
-Viola, rimaniamo ancora cinque minuti? Devo farti vedere un vestito e...devo parlarti di una cosa- disse Lily.
-Possiamo parlare in dormitorio, no?-
-Uhm, no, lì ci sono anche le altre, e poi qui è insonorizzato, vado a prendere il vestito- Lily sorrise e uscì dalla stanza.

-Felpato? Mi aiuti un attimo?- James guardò Lily uscire.
-Dimmi-
-Puoi controllare un attimo questo armadio, penso ci sia...un ragno enorme-
-Un ragno? Che femminuccia, fammi guardare-.
Nel frattempo James uscì alla velocità della luce dalla stanza.
-Ehi, Evans! I biscotti sono nel forno!- disse James raggiante.
-No! Avevamo detto di...oh lascia perdere, rimani qui e ascoltiamo-.

-Amico, qui non c'è nessun ragno- disse Sirius mentre usciva dall'armadio.
Quando chiuse l'anta vide Viola sul divano, e le chiese:
-Come mai qui?-
-Uhm, sto aspettando Lily. Tu?-
James mi ha chiesto di controllare se ci fosse un...oh, ora ho capito- disse Sirius realizzando.
-Cosa?- chiese Viola.
-Ci hanno rinchiusi qua dentro-.
E subito dopo sentirono un clic provenire dalla porta.
-Oddio, no! Fateci uscire! James oggi stai rischiando!- disse Viola picchiando sulla porta.
-È inutile agitarsi- disse Sirius sedendosi.
-Sta' calmo- disse Viola alzando le mani.
-Sono calmissimo-. La ragazza roteò gli occhi.
-Comunque penso che dovremmo rimanere qui finché non chiariamo- affermò Sirius.
Per dieci minuti buoni non dissero niente. Niente di niente. Poi Viola cominciò.

-Mi dici perché l'hai detto?-
-Mi dispiace, okay? Ma vi siete visti? Sembrate una coppia ogni volta che siete assieme!-
-Lo sai benissimo che non è vero, l'hai detto solo per mettermi in imbarazzo!-
-Non credo proprio, si vede che è cotto di te-
-Ma cosa stai dicendo? Sei solo geloso perché passo del tempo con lui, Dio, non abbiamo dodici anni!-
-Okay, sì, forse sono geloso, ma non c'entra niente, e poi è cominciato tutto dalla tua provocazione!-
-Forse perché mi dà fastidio che prendi in giro le ragazze e poi le usi, e mi dà fastidio che tu abbia questa reputazione perché tu non sei così!-

-Aspetta, hai detto che...- dissero all'unisono.
-Scusami, Vi. Scusa davvero, l'ho detto perché sono geloso del rapporto che hai con Remus, ma non l'ho fatto apposta, mi sono pentito subito. Scusa. Non volevo farti del male.- sorrise.
-Accetto le tue scuse. E mi dispiace per aver fatto quella provocazione, anche se sai che continuerò a farle finché non smetti di prendere in giro le ragazze di Hogwarts- Viola sorrise.
-Lo so, Vi. Ma è colpa mia-.
-Sì, lo è-.
E finalmente, si abbracciarono.


-I biscotti sono cotti!-
-Per Merlino, Potter, sta' zitto!-.

Marauders in purpleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora