Capitolo 6

312 11 0
                                    

Una volta in macchina le mie amiche iniziarono a urlare e saltare come delle pazze.
"O MIO DIO TI HA BACIATO?"
"Come è andata ieri sera?"
"Di cosa avete parlato?"
"Ragazze!!" Dissi ridendo.
"COSA?" Risposero all'unisono.
"Rallentate!! Non riesco a rispondere a tutte queste domande insieme."
"Si giusto, hai ragione. Però sbrigati a raccontare, ci stai tenendo troppo sulle spine!" Rispose Emma mettendo finalmente in moto l'auto.
"Ok, però prima vi devo parlare di una cosa." Dissi sorridendo.
Le mie amiche rimasero in silenzio, sprizzando curiosità da tutti i pori.
"Sapete che domenica prossima ci sarà una partita molto importante, vero?"
Vichy si sporse subito in avanti e i suoi occhi si illuminarono.
"Juventus-Inter! È il derby d'Italia Amanda, lo sanno tutti che sarà domenica."
"Esatto!" Risposi senza aggiungere altro.
"Si ma qual è il punto?" Chiese Emma con tono impaziente.
Feci un respiro profondo prima di rispondere.
"Il punto è che, care amiche mie, siamo state invitate a vedere la partita... a Torino, e assolutamente gratis!" Dissi cercando di mantenere la calma.
Emma inchiodò di colpo, e se non fosse stato per la cintura di sicurezza sarei sicuramente finita fuori dal parabrezza.
"Stai scherzando.." Disse Vichy, in stato di shock.
Scoppiai a ridere, nel vedere di nuovo le loro espressioni.
"No, per niente! Mauro mi farà sapere presto tutti i dettagli!" Risposi con sorriso a trentadue denti.
"Quindi, tu mi stai dicendo che domenica, noi andremo con tutta la squadra a Torino? E staremo con loro anche a fine partita?" Emma stava praticamente urlando.
Vichy continuava a ripetere senza sosta che non riusciva a crederci, e io non potei fare a meno di ridere fino alle lacrime.
"Ma come diavolo è successo tutto questo?" Chiese Emma completamente incredula, rivolgendosi a me.
"Non ne ho idea, credetemi sto ancora cercando di capirci qualcosa, ma ... so solo che è capitato, ed è fantastico." Risposi, ripensando a questi ultimi giorni.
Le mie migliori amiche mi sorrisero.
"Comunque non hai ancora risposto alla domanda fondamentale." Disse Vichy con sorriso malizioso.
La guardai con aria interrogativa.
"Ti ha baciato?" Chiese Emma aspettando con ansia la mia risposta.
Ripensai ai momenti più belli di ieri sera, quando le nostre labbra si sfiorarono, e all'improvviso le farfalle tornarono a tormentarmi lo stomaco.
"No... ma ci siamo andati molto vicini." Risposi arrossendo.
Le mie amiche cominciarono a strattonarmi e ad urlare, abbracciandomi come se fossi stata via per un anno intero.
"Ragazze!! Non respiro!" Dissi continuando a ridere.
"Beh scusaci!! Scusaci se facciamo fatica a credere che il capitano dell'inter ti ha quasi baciata!" Rispose Vichy continuando a gesticolare come una pazza.
Controllai l'orologio, e notai che stavamo facendo tardi per la lezione.
"Nemmeno io ci credo!! Ma ora, pazze che non siete altro, dobbiamo muoverci o faremo tardi a lezione."
Imprecando, Emma rimise subito in moto la macchina.
All'improvviso Vichy si sporse verso di me per aprire il finestrino.
E ora che cavolo fa?
"ANDIAMO A TORINO STRONZI!" Disse urlando ai passanti per strada.
Iniziammo a ridere ancora di più, e cercai di nascondere la mia faccia per la vergogna.
"Tu sei pazza!"
"Lo so! Ma mi amate per questo." Rispose come se nulla fosse.

La settimana passò velocemente, e fu meravigliosa.
Non facevo altro che contare i giorni fino a domenica; e io e Mauro ci incontrammo tutte le sere al parco.
Ormai era diventato il nostro posto speciale; un posto dove entrambi potevamo scappare dai problemi, anche se per poco più di due ore.
Mauro mi disse che domenica mattina avrebbe mandato una macchina a casa mia che ci avrebbe portato a Torino, e che una volta lì ci saremmo visti direttamente la sera allo stadio.
"Non vedo l'ora che sia domani." Dissi una volta arrivati davanti al mio portone.
Nonostante il freddo polare, un calore improvviso si sprigionò in tutto il mio corpo non appena le sue mani mi accarezzarono le guance.
Mauro si avvicinò ancora, fino a che sentii il suo respiro vicino al mio orecchio.
"Sarai il mio portafortuna." La sua voce, era appena udibile.
Ti prego non svenire... stai calma Amanda.
Il mio cuore, come sempre non fece altro che battere più forte.
"Farò del mio meglio..." Risposi sorridendo.
"Ci vediamo allo stadio." Disse mostrando le sue meravigliose fossette.
Dopo di che, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.

" It's always been you " Mauro Icardi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora