Capitolo 10

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" Ma chi si crede di essere quello?" Emma era ancora turbata per quello "spiacevole" incontro, come lo chiamava lei.
Camminava avanti e indietro per la mia camera imprecando, e ogni tanto si provava qualche vestito.
"Dai non è stato così male." Dissi mentre tiravo fuori tutto quello che c'era in valigia.
"Come? Quello mi ha chiamata Blondie, pensa che io sia una delle tante che può farsi quando gli pare? Non sono il suo giocattolo."
"Emma piantala di fare la melodrammatica e sbrigati!" Vichy ci raggiunse con i trucchi ancora in mano. Scoppiai a ridere quando notai che aveva solo un occhio truccato, e i suoi capelli scuri erano legati solo per metà.
"Cosa?" Chiese come se nulla fosse fuori posto.
"Oh niente ... sembri solo una scappata di casa."
"Beh grazie tante! Ma con lei che non fa altro che urlare, non riesco a concentrarmi." Disse fulminandoci con lo sguardo. Emma le mostrò il medio e continuò a truccarsi. Senza smettere di ridere tornai a concentrarmi sui vestiti che avevo portato. I miei occhi si posarono su un paio di pantaloni neri a palazzo, e li abbinai a un top di pizzo bianco.
"Secondo voi può andare?" Domandai continuando a osservare il tutto.
In un attimo le mie amiche si fondarono di fianco a me per controllare.
"Mmm... metti questo al posto di quello bianco." Disse Emma porgendomi un body nero a collo alto completamente trasparente e un top da mettere sotto. Sgranai gli occhi afferrandolo.
"Ma sei sicura? Si vede tutto!"
Emma sorrise maliziosamente. "Fidati di me, gli piacerà."
Spostai lo sguardo verso Vic, che annuì sorridendomi. Feci un bel respiro e decisi di fidarmi delle mie migliori amiche. Era da tempo che non indossavo qualcosa di così... provocante. Una volta completata l'opera, andai davanti allo specchio e osservai la mia immagine riflessa. Emma e Vichy mi raggiunsero e sgranarono gli occhi.
"Lo farai morire, Mandy! Sei davvero una bomba sexy" Disse Em saltellando come una bimba felice. Scoppiai a ridere avviandomi verso il bagno per sistemarmi un il trucco, e mi arricciai i capelli. Avevo appena finito di mettere il gloss, quando il mio telefono iniziò a squillare. Non appena lessi il suo nome sullo schermo, il mio cuore prese a martellarmi nel petto.
"Pronto?"
"Ehi vicina, noi siamo pronti, vi aspettiamo giù va bene?" La sua voce profonda mi provocò un brivido.
"Va bene arriviamo subito!" Risposi cercando di mantenere la calma.
"A fra poco!" Disse chiudendo la chiamata.
Posai il telefono sul letto, e andai a chiamare le altre.
"Ragazze siete pronte? Ci aspettano nella hall!"
Emma e Vic si precipitarono fuori dalle stanze.
"Chi ci aspetta?" Chiese Em con agitazione.
"Non lo so, Mauro ha detto solo che ci aspettano giù." Risposi alzando le spalle.
"Sto bene secondo voi?" Vichy continuava a guardarsi allo specchio sistemandosi il vestitino nero, e mettendosi a posto i capelli.
"Certo che stai bene! E adesso muoviamoci!" Dissi trascinandole fuori dalla stanza.
Quando entrammo in ascensore, la nostra agitazione si poteva percepire a chilometri di distanza.
"Non sono mai stata così in ansia in tutta la mia vita." Disse Vic rompendo il silenzio. Cercai di respirare profondamente, e guardai Emma supplicandola con lo sguardo di dire qualcosa.
"Ragazze è normale essere agitate, ma stiamo andando a una festa con degli strafighi! Cosa può esserci di meglio?" Rispose prendendoci sotto braccio.
Feci un altro respiro e annuii.
Le porte dell'ascensore si aprirono e ci avviammo verso l'ingresso.
Quando lo vidi il mio cuore perse un battito, e mi fermai.
Era di spalle intento a parlare con Rafael, che quando ci notò sgranò gli occhi per la sorpresa.
L'intera squadra rimase in silenzio per un attimo, quando iniziammo a camminare verso di loro.
Aiuto.
Mauro si voltò, e in quel momento il mio cuore smise di battere davvero.
Il modo in cui mi stava guardando mi fece andare completamente fuori di testa, un calore improvviso si sprigionò in tutto il mio corpo arrivando fino alle guance, che probabilmente si colorarono di rosso, e le ginocchia iniziarono a tremare. Nel suo sguardo glaciale potevo leggere lo stesso desiderio che c'era nel mio. I miei occhi percorsero ogni centimetro del suo corpo; la camicia bianca evidenziava ancora di più i suoi pettorali perfetti, e le maniche risvoltate mettevano in risalto i tatuaggi; per non parlare dei jeans che gli ricadevano perfettamente sui fianchi.
Dio quanto era sexy.
Finalmente venne verso di me, e quando fu a pochi centimetri da me, smisi di respirare.
Le sue dita mi spostarono una ciocca di capelli che era finita sul mio viso.
"Sei...perfetta." Disse sussurrando.
Ok sono ufficialmente morta.
I miei occhi non volevano saperne di staccarsi dai suoi.
"Anche tu non sei male" Risposi sorridendo.
Mauro rise, provocandomi una scarica di brividi su tutta la schiena.
Poi la sua mano trovò la mia, e ci avvicinammo agli altri.
Emma e Vichy erano in disparte, e Rafael si avvicinò a loro.
La mia migliore amica, si voltò dalla parte opposta, e notai che Vichy trattenne una risata; Rafael era completamente spiazzato da quella reazione. Probabilmente non aveva mai ricevuto un rifiuto in vita sua, e questa cosa lo stava facendo impazzire. Mi guardò come per cercare un qualche aiuto, e alzai le spalle non sapendo cosa fare. Emma era così e basta.
Mauro continuava a tenermi per mano, mentre parlava con altri calciatori di cui non ricordavo il nome. Guardai le nostre dita intrecciate, e nel mio stomaco tornarono le farfalle. Col pollice iniziai ad accarezzare il suo palmo, provocandogli un brivido. Lo sentii irrigidirsi e si girò verso di me con un sorriso che avrebbe potuto uccidere qualcuno.
"Ragazzi la festa sta per iniziare, diamoci una mossa!" Disse Ivan, venendo verso di noi.
"Ti prego aiutami con la tua amica, farò qualsiasi cosa per averla!" La voce di Rafael mi fece sussultare; non mi ero accorta che si fosse avvicinato.
"Non so proprio cosa dirti Rafael, lei è così, e non le piace essere trattata come tutte le altre. Non è un giocattolo, con lei non funzionerà la tecnica del playboy." Risposi sorridendo.
Stava per rispondermi quando Emma e Vichy ci raggiunsero. I loro occhi si incrociarono, e si poteva vedere la chimica a chilometri di distanza. Mauro prese Rafael per un braccio e lo trascinò verso l'uscita, lanciandomi uno sguardo di intesa.
"Amica mia, penso proprio che tu abbia un grosso problema!" Dissi dando un colpetto sulla spalla a Emma. Vichy non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere.
"Cavolo, perchè deve essere così sexy?" Rispose coprendosi il viso con le mani.
Una volta raggiunti i ragazzi, Mauro intrecciò nuovamente le sue dita alle mie,  Emma si tenne a debita distanza da Rafael, e Vichy era intenta a parlare con Roberto.
"Pronta?" Sussurrò al mio orecchio provocandomi brividi su tutto il corpo.
Annuii, stringendo di più la sua mano. Fuori era pieno di paparazzi, e quando ci aprirono le porte, una miriade di flash ci accecò in un istante.

" It's always been you " Mauro Icardi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora