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entrò a scuola come se non fosse successo esattamente niente. teneva lo sguardo basso, come al solito, il cappuccio della felpa grigio tirato sopra la testa mentre stringeva tra le dita la spallina dello zaino mezzo vuoto. si sentiva terribilmente nervoso, e tutto questo perché non era riuscito a dormire per aver pensato troppo.

quando il giorno prima era rientrato a casa, nello svuotare il proprio zaino si era reso conto di aver compiuto uno dei suoi più grandi errori, realizzando di aver dimenticato il quaderno su cui aveva scritto parole che nessuno - soprattutto hoseok - avrebbero mai dovuto leggere, e l'aveva fatto proprio nella stanza di quel ragazzo.

fece un profondo respiro. non era sicuro che hoseok l'avesse letto, ovviamente, non aveva alcuna prova per questo. poteva sempre averlo trovato e aver deciso di non leggerlo, ma si rendeva conto che se la persona in questione era quel ragazzo non era molto credibile come ipotesi. i suoi muscoli erano tesi, come se si fosse appena dichiarato alla persona che gli piaceva. cioè, era proprio così, in un certo senso. solo che non l'aveva deciso lui, ma una terribile forza superiore chiamata sfiga che sembrava dominare su di lui.

aprì il proprio armadietto, cercando di non pensare, e recuperò i libri che gli servivano per la prima lezione del mattino. a risvegliarlo dai pensieri fu un rumore simile a qualcuno che bussava ad una porta, solo che lo aveva fatto sul metallo freddo dell'armadietto di fianco a yoongi. chiuse lo sportello pensando di incontrare taehyung, ma si ritrovò con il volto allegro di hoseok di fronte a sè. sussultò. 

  « cos'è? sono così brutto? » scherzò lui, notando la reazione dell'altro nel momento in cui lo aveva visto. non poteva avere idea del miscuglio di emozioni spaventate e allo stesso tempo più profonde si stavano mischiando dentro l'altro, in contrasto tra di loro. 

« smettila, sai benissimo di non esserlo. » rispose imbarazzato yoongi. improvvisamente il suo corpo si fece di marmo quando abbassò lo sguardo verso il pavimento e notò qualcosa che non ci sarebbe dovuto essere. sgranò gli occhi, fissando hoseok. « stampelle? perché? »

anche hoseok fece un'espressione imbarazzata,  mordendosi l'interno guancia. « non è nulla di grave, solo qualche problema nel camminare. il dottore ha detto che potrebbe peggiorare nelle prossime settimane, ma è normale. poi tornerò a stare completamente bene .» spiegò lui, riportando come una macchina le parole che il medico gli aveva rivolto il giorno prima. si era spaventato così tanto quando si era accorto che il suo corpo non sembrava più rispondergli in parte, ma quell'uomo gli aveva illustrato il problema con sicurezza. sarebbe stato bene, se lo ripeteva.

sua madre era stata contraria a mandarlo a scuola, quella mattina, ma hoseok era più spaventato all'idea di dover rimanere a casa, completamente isolato dalle persone. voleva continuare a far parte della vita di tutti giorni, e voleva vedere yoongi più di ogni altra cosa. gli sorrise. « ti accompagno fino alla tua classe, ti va? »

yoongi arricciò le labbra. Voleva chiedergli del quaderno, ma forse era stato abbastanza fortunato a non esser stato scoperto dall'altro. annuì, lasciando che hoseok si affiancasse a lui nel corridoio. sapeva quanto le persone intorno a loro li stessero guardando. una coppia di ragazzi che nessuno avrebbe mai visto come amici prima, in più il più grande era lo stesso che qualche giorno prima era stato preso di mira da uno dei più popolari della scuola. si chiese dove potesse essere jimin in quel momento.

raggiunsero la classe del più grande, e si diedero appuntamento per più tardi. yoongi non riusciva a distogliere la mente da quello che hoseok gli aveva appena raccontato durante la strada fino alla classe, sul fatto che il suo corpo fosse in parte bloccato. l'aveva descritto come una sensazione di terrore puro. si chiese se non fosse ancora più doloroso per lui, che era un ballerino, e che si sentiva vivo più di ogni altra cosa attraverso il ballo. 

scarabocchiò un po' sul quaderno durante le diverse lezioni, pensando a cosa poter fare dopo scuola con lui. voleva risollevargli il morale. ripensò a come doveva essersi sentito il giorno prima quando jimin si era presentato nella sua stanza. non si era mostrato triste nemmeno un istante quando era stato con lui, ma yoongi sentiva che non era del tutto sincero.

quei due erano stati insieme per così tanto tempo, e sin dalla prima volta in cui yoongi aveva incontrato la figura di hoseok, al suo fianco c'era perennemente quella di jimin. sapere che fosse finito gli trasmetteva una sensazione diversa da quella che si aspettava. pensava di provare felicità, quasi gioia per non sapeva nemmeno lui quale futuro dopo una simile possibilità. eppure si sentiva pesante e dispiaciuto. era consapevole che hoseok non ne volesse parlare, che stesse cercando di celare il suo dolore dietro a degli occhi sorridenti. non voleva mostrare il proprio dispiacere, e allo stesso tempo yoongi non voleva invece ignorarlo.

scrisse un paio di idee sul proprio quaderno. posti che nemmeno lui aveva mai visitato, ma che pensava potessero piacere ad hoseok. pensò di andare ad un parco, o di guidare fino ad una spiaggia e restare lì fino a quando il sole non si fosse tuffato nel mare. oppure portarlo a una esibizione di danza, o ad una mostra in qualche museo. 

si passò la lingua sulle labbra. voleva davvero aiutarlo, dal profondo del suo cuore. non si sarebbe approfittato di quel momento di debolezza per i propri fini, yoongi piuttosto pensava che non sarebbe mai stato capace di raccontare la verità a hoseok riguardo a quello che si portava dentro di sé, se non attraverso le diverse lettere che gli aveva scritto.

uscì dalla classe al suono dell'ultima campanella, sapendo che gli sarebbe bastato attraversare il corridoio per raggiungere ancora hoseok, e finalmente potersi sentire bene. il suo sorriso era la cura a qualsiasi tipo di dispiacere o male. raggiunse la classe del rosso, e aspettò con tranquillità che uscisse, dondolando sui piedi. vide jimin camminare nel corridoio e fermarsi a guardarlo. si fissarono a vicenda un paio di istanti e fece un ghigno divertito, come se fosse a conoscenza di qualcosa che yoongi non poteva sapere perché semplicemente a nessuno sarebbe venuto in mente di dirgli qualcosa.

taehyung uscì dalla classe, e quando yoongi si accorse che era l'ultima persona a farlo lo fermò, chiedendogli dove fosse hoseok e perché non fosse con lui. il castano alzò le sopracciglia, sorpreso, e poi prese a mordicchiarsi il labbro messo sottopressione dalla situazione. tirò via yoongi dal corridoio. « non ti ha detto niente nessuno? » domandò piano, come se fosse un segreto. il grigio scosse la testa. cosa doveva sapere? « hoseok è stato di nuovo male, ha avuto alcune difficoltà a respirare e ha perso coscienza per un paio di minuti. sono passati a prenderlo qualche ora fa. »

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