capitolo sei corretto.
neanche una volta, in tutta la sua vita, per nemmeno un momento o secondo aveva immaginato che un giorno avrebbe aperto la porta della propria abitazione per una persona in più oltre a sé stesso. la sensazione che portava con sé era tra le più nuove e strane che avesse mai potuto provare, molto più grande anche rispetto a quando si era sentito per la prima volta realmente colpito da una persona, da quando si era reso conto di avere un amico.
ma non lasciatevi ingannare da quello che le vostre menti possono starvi dicendo in questo momento, quello che stava per accadere lì dentro non aveva nulla di sporco come secondo fine. nonostante ora yoongi si sentisse attratto - non sapeva ancora in che modo - dall'alto ragazzo, aveva ben presente il bagliore che nasceva negli occhi di hoseok ogni talvolta che parlava di jimin davanti a lui, quasi due piccole stelle nel suo volto. ne era forse geloso? magari solo un po', ma questo perché probabilmente hoseok era l'unica persona a cui si sentiva legato.
girò la chiave nella toppa della porta, spingendola in avanti e lasciandola aperta per il nuovo amico. lo lasciò entrare nel proprio piccolo ed umile appartamento, richiudendo alle loro spalle e levandosi la giacca, invitando l'altro a fare lo stesso per poi lasciarle sull'attaccapanni all'ingresso. « non è un granché come ti dicevo, » gli disse mentre cercava di guardare lungo la linea che gli occhi di hoseok seguivano « ma è casa. »
hoseok si permise di fare un giro su sé stesso, cercando di non perdersi assolutamente nulla all'interno di quella casa. gli sembrava un posto fantastico, invece, molto meglio di come yoongi era stato capace di descriverlo. la prima cosa che aveva notato, ovviamente, era l'enorme quantità di disegni presenti, e hoseok li stava esaminando quasi uno ad uno, incantato dai tratti che il maggiore era capace di compiere. erano disseminati per tutta la casa, quasi dimenticati in ogni posto, lasciati in sospeso, creati e poi abbandonati per farne degli altri. « vivi qui da solo? » domandò poi, mentre gli occhi andavano a cadergli sul tavolo pieno di colori.
era come entrare in una cartoleria straordinariamente fornita. la superficie di legno del tavolo non era quasi più visibile sotto gli infiniti strati che fogli, tele, acquerelli e qualsiasi altro tipo di colori creavano su di esso.
il grigio si passò una mano fra i capelli, afferrando un ciocca e tirandola indietro « bé, sì » disse, mentre anche lui faceva vagare il proprio sguardo per la stanza, cercando di mettersi nei panni di hoseok e provando ad immaginare che tipo di pensieri potesse star facendo in quel momento. voleva sapere qualsiasi cosa gli passasse per la testa, soprattutto se adesso lo riguardavano per primo.
cosa poteva pensare osservando quel posto? il fatto che l'altro rimanesse in silenzio lo turbava, quando voleva conoscere ogni suo commento su qualsiasi cosa di quel posto. se avesse avuto un po' più di coraggio, non si sarebbe fatto problemi ad avvicinarsi a lui e chiederglielo direttamente, ma in quel momento non ci riusciva ancora, tremendamente ancorato lontano da lui.
ma quasi avesse sentito la sua richiesta, hoseok si lasciò scappare un sospiro di stupore « è davvero bello qui... » disse il rosso, rispondendo alla supplica nella testa di yoongi. si abbassò poi per vedere meglio gli altri disegni lasciati in giro da yoongi, e in quel momento in particolare quelli ancora sul tavolo, gli ultimi su cui aveva lavorato. « sei bravissimo, yoongi. » disse ancora, complimentandosi con lui.
yoongi pensava che quei commenti fossero troppo grandi per una persona come lui « me la cavo, nulla di più » rispose modesto e sentendosi le guance più calde. improvvisamente, il rossore aumentò di colpo quando tornando a guardare il ragazzo notò che le sue dita affusolate erano giunte fino ad un dei vari tentativi di yoongi di disegnarlo. si sentì il corpo completamente bloccato, fatto di marmo. perchè aveva lasciato quei disegni in giro in quel modo? «uhm, quello è, cioè è un esperimento »
tentò di dire velocemente, inciampando sulle sue stesse parole, per poi percorrere a grandi passi la distanza che lo separava dal tavolo e levargli il disegno da sotto le dita, completamente avvolto dall'imbarazzo. hoseok sussultò di fronte a quel gesto, alzando lo sguardo su yoongi. « scusa, dev'essere inquietante, vero? insomma, chi sono io per disegnarti... » si sforzò a fare una risata che però uscì tremendamente nervosa.
hoseok scosse la testa « non lo è per niente » rispose, anche se sapeva di star mentendo un po'. aveva comunque provato una sensazione strana quando si era accorto che quello ritratto era lui, ma era sicuro che non avrebbe descritto tale sensazione come inquietudine. fece un piccolo sorriso in direzione del ragazzo « sono onorato che tu abbia usato il tuo tempo per disegnarmi. è una delle cose più carine che abbiano mai fatto per me. » cercò di tranquillizzarlo.
rimasero in silenzio per qualche momento, mentre hoseok tornava a curiosare per l'appartamento del maggiore e quest'ultimo aveva ancora le parole dell'altro che gli ronzavano avanti ed indietro per la propria testa. ad interrompere quel silenzio fu di nuovo hoseok.
« sai suonare? » chiese improvvisamente quando gli occhi ricadero sulla figura del pianoforte verticale posto dall'altra parte della stanza rispetto a dove si trovava prima.yoongi si riprese dal suo stato in trance dove continuava a capire cosa avesse tentato di dirgli hoseok, e dopo qualche secondo in silenzio annuì. « diciamo di sì » rispose piano, anche se in realtà aveva passato gran parte del suo tempo ad esercitarsi su di esso, quando non lo passava a disegnare. dentro di se, sapeva bene di preferire di gran lunga la musica ai disegni.
hoseok gli sorrise ancora, e si avvicinò a lui. « posso sentirti suonare? »
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happy days ✓
Fiksi Penggemaryoonseok - pleasxntville | « ti renderò ancora più fiero. » ogni persona ha il numero di giorni felici che ha passato segnato sulla propria pelle. hoseok ha il numero 497, yoongi ha il numero 0. ☼ angst ☼ playlist - "happy days" su spotify iniziat...