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Un tuono, tanto forte da far credere ai due ragazzi che potesse cedere la terra, si fece spazio nel cielo, e qualche secondo dopo il ticchettio veloce e ripetitivo dovuto alla pioggia che si infrangeva contro il vetro della finestra cominciò a echeggiare nella stanza che si era fatta più buia.

Hoseok sussultó per lo spavento e per il rumore improvviso e forte del tuono, mordendosi per sbaglio il labbro troppo forte subito dopo le parole che aveva appena pronunciato con la forza che gli era rimasta. Ma Yoongi a sua differenza non si distrasse nemmeno un po', completamente preso dall'altro. Si avvicinò di più, con il cuore che gli batteva a mille per non essere riuscito a sentire quello che aveva detto per colpa del temporale. «Non ho capito, cos'è che hai detto?» domandò con velocità, maledicendo il tuono che era arrivato nel momento peggiore.

Hoseok ricambiò lo sguardo fisso del corvino, incerto sul ripetere le proprie parole una seconda volta. Un altro tuono riempì la stanza e sussultó ancora, ma neanche questa volta Yoongi si tirò indietro, insistendo ancora.

«Hoseok...» lo richiamò piano. Si sentiva il cuore in gola. «Ho bisogno di saperlo.» disse piano, implorando come mai aveva fatto e avrebbe mai pensato di fare con qualcuno. La voce quasi un sussurro senza forza.

Un fulmine illuminò per un secondo il cielo di quel buio pomeriggio, mostrando per un tratto il volto teso di Hoseok mentre in fretta cercava di capire se valesse la pena parlare una seconda volta. Forse c'era un motivo se non era stato sentito. Forse era un modo per dirgli che doveva andare così, che Yoongi non doveva saperlo. Che doveva rimanere una consapevolezza sepolta sul fondo del suo cuore.

Un terzo tuono, più forte di tutti gli altri gli fece stringere ancora di più la presa sulle coperte che lo coprivano. «Ho detto che a-anche io» disse piano, il volto di Yoongi solo a qualche centimetro dal suo «Anche io, ti amo.» deglutí, ingoiando il boccone più amaro della propria vita.

Che senso aveva dirglielo, allora, se provava solo dolore e tristezza nel farlo? Le parole scritte dal corvino gli avevano mostrato quanto i sentimenti di Yoongi fossero tra i più puri e sinceri mai sentiti. E anche Hoseok grazie a lui provava quel tipo di sensazioni. Farfalle nello stomaco e viso in fiamme, come una bambina alla prima cotta. Era qualcosa di mai provato prima. Ma perché farle provare a lui? Sarebbe solo stato capace di far soffrire Yoongi ancora di più.

«Ed io lo so da un bel po', in realtà» continuò il rosso, tenendo lo sguardo basso «Avrei voluto dirtelo quella sera del concerto, non so se ti ricordi. Bè, ho provato a farlo, in un certo modo. Ma poi, ecco... è successo questo, e non volevo tirarti giù con me. Per questo ho preferito non dirti più niente, e tenerti lontano il più possibile. Non volevo coinvolgerti troppo, perché in ogni caso soffriresti e basta.»

Yoongi rimase in completo silenzio. Sia per cercare le parole giuste da dire, che gli mancavano completamente, sia per l'improvvisa confessione di Hoseok. Non aveva mai provato amore prima d'ora, e di certo non si aspettava minimamente di essere ricambiato. «Non ci soffrirei.» disse con velocità.

«Come potresti non farlo? Sto morendo.» rispose Hoseok, guardando fisso gli occhi di Yoongi e cercando qualcosa che neanche lui conosceva. Lo guardava come se stesse cercando di memorizzare ogni più piccolo particolare del suo bellissimo volto. Alzò una mano, fino a portarlo sulla sua guancia e l'accarezzó piano col pollice. «Avrei davvero voluto esserci per te. Essere la persona giusta. Ma il destino non ha scelto me.» sussurrò piano, con la voce spezzata dal pianto.

Il mondo stava lentamente crollando in mille pezzi intorno a lui, lasciandolo indietro. Sarebbero tutti andati avanti. Avrebbero continuato a camminare, crescendo. Sarebbero diventati più grandi, più maturi magari. Avrebbero condotto una vita normale, chi più, chi meno.

Forse Jimin avrebbe capito dai propri errori cominciando a dedicarsi più agli altri. Avrebbe ricostruito la propria vita e diventato una persona migliore, di quelle che la gente dovrebbe invidiare per un serio motivo e non solo perché è popolare e con un bel viso.

Jungkook sarebbe cresciuto, imparando dagli sbagli che aveva commesso a non dedicarsi a persone che non lo meritavano; forse sarebbe diventato un ballerino eccezionale, come diceva che avrebbe tanto voluto essere. Forse si sarebbe esibito su chissà quali maestosi palchi. Forse avrebbe davvero trovato la persona giusta.

Forse Taehyung si sarebbe fatto una ragione, capendo che per una persona che non lo ricambiava ne avrebbe potute trovare altre mille che l'avrebbero volentieri fatto, imparando ad amarsi per quello che era e non per quello che non aveva. Avrebbe proseguito i suoi studi fino a raggiungere lo scopo a cui puntava da anni, e avrebbe seguito poi le sue passioni. Anche lui avrebbe imparato tanto dalla vita.

Forse Namjoon E Seokjin avrebbero capito che la loro non era una semplice storia di "amicizia con benefici". Avrebbero entrambi aperto gli occhi, rendendosi conto di quanto importante fosse l'uno per l'altro. Forse un giorno si sarebbero anche potuti sposare.

E lui non ci sarebbe stato. Hoseok non sarebbe stato presente a nulla di tutto ciò, e passava soltanto le ore da solo a immaginare tutto questo per darsi un po' di sicurezza. Non avrebbe visto Jimin cambiare, non avrebbe visto Jungkook crescere, non avrebbe visto Taehyung raggiungere i propri traguardi, non avrebbe visto Namjoon e Seokjin veramente insieme.

E non avrebbe più rivisto Yoongi. Non avrebbe più potuto intrecciare le proprie dita con le sue, sentirlo suonare, vedere i suoi disegni. Non potrà mai stare con lui, e lo sapeva così bene che il pensiero lo bruciava completamente.

«Tu sarai sempre la persona giusta.» rispose piano Yoongi, mentre Hoseok azzerava la distanza fra loro e premeva le proprie labbra su quelle dell'altro in un bacio disperato e umido per colpa delle lacrime che ancora scendevano. Un bacio tanto atteso che detestato, per il peso che portava con sé. Ma nessuno dei due se ne pentì, e nessuno dei due desiderò nemmeno per un secondo che finisse.

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uo sto scrivendo con una
velocità allucinante.
spero che qualcuno sia
ancora sveglio lol.

perdonate tantissimo se ci
sono errori o verbi sbagliati
ho la tremenda sensazione
di averne errati un po' ma è
quasi l'una e non ho la minima
voglia di rileggere.

happy days ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora