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capitolo dodici corretto.

a differenza del biondo che stava tormentando sé stesso con pensieri alla ricerca di motivazioni per il comportamento di hoseok, quest'ultimo non sembrava essersi neppure accorto del proprio cambio di atteggiamento in pochi secondi che aveva mostr...

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a differenza del biondo che stava tormentando sé stesso con pensieri alla ricerca di motivazioni per il comportamento di hoseok, quest'ultimo non sembrava essersi neppure accorto del proprio cambio di atteggiamento in pochi secondi che aveva mostrato davanti agli occhi del proprio ragazzo. si era improvvisamente sentito il petto scosso di gioia e di tranquillità, nel momento in cui yoongi gli aveva fatto capire che andava tutto bene.

nello stesso momento, aveva visto che jimin aveva preso a fare un'espressione delle sue, di quelle che coprono il suo viso ogni volta che c'è qualcosa che non va come vuole lui e che gli da fastidio, incapace di nasconderlo alle persone intorno a lui. ma non riusciva comunque a capire cosa non gli andasse bene. cosa poteva averlo infastidito tanto?

si strinse nelle spalle, non riuscendo a capire jimin e stanco di provarci, allontanando con facilità il pensiero di lui e continuando a camminare in direzione del parco in cui yoongi gli aveva dato appuntamento. i suoi piedi quasi gli sembrava non toccassero il pavimento per quanto si sentiva emozionato, in più era tremendamente curioso di cosa potesse essere la cosa che l'altro aveva accennato come regalo. si conoscevano ancora relativamente poco, non aveva idea di cosa yoongi potesse pensare di quello che piaceva ad hoseok.

raggiunse il parco in pochi minuti, riconoscendo il posto in cui erano già stati alcune volte insieme. si ricordò anche come il grigio aveva ammesso senza accorgersene che quel posto gli piaceva davvero molto, e gli trasmetteva una sensazione di tranquillità pace. era silenzioso e poco frequentato, e lo rilassava tanto da farlo sentire "libero", come un uccello fuori dalla propria gabbia.

hoseok non poteva nascondere di essersi sentito felice quando lo sentì parlare in quel modo. fu la prima cosa che yoongi mai rivelò a proposito di sé stesso, uno dei primissimi giorni. lo disse ancor prima di citare al disegno, ai colori, alla musica. prima di qualsiasi altro interesse o cosa che gli piacesse.

una volta arrivato nel posto, vide quasi immediatamente la figura del ragazzo dalla chioma grigia da lontano, mano a mano che si avvicinava all'area in cui erano posti i giochi di quella zona verde, solitamente frequentati dai bambini, ma che quel giorno era insolitamente vuota. yoongi se ne stava seduto su una delle due altalene, dondolandosi piano con le gambe spingendola avanti ed indietro, ma tenendo i piedi fissi al suolo.

il rosso alzò una mano per richiamare la sua attenzione, con un sorriso gigante sul volto. « ehi, yoon-gi! » esclamò a voce alta, agitando il braccio e cercando di farsi notare. l'altro ovviamente lo riconobbe subito, non essendoci altre persone con loro, e ricambiò il gesto con un cenno della mano, mentre il rosso provava un formicolio lungo tutta la schiena e si avvicinava in fretta alle altalene. « scusami tanto per i messaggi di prima, mi dispiace, devo essere stato invadente. » prese a scusarsi imbarazzato.

yoongi quasi se ne era dimenticato che era successo quello stesso giorno, avendo allontanato qualsiasi pensiero dalla propria mente ora che si sentiva insolitamente felice. scosse la testa, tranquillizzando il ragazzo. « no, scusa, è stata colpa mia. tu hai fatto soltanto ciò che era giusto. » rispose con tono piatto, invitando hoseok a sedersi di fianco a lui sull'altalena libera.

quest'ultimo prese come lui a dondolarsi, tenendo un piede per terra, e si sporse un po' in avanti per tenersi comunque vicino all'altro ragazzo. « ti è successo qualcosa? » domandò curioso anche se dentro di sé sentiva comunque quella punta di preoccupazione che aveva provato fino a qualche minuto prima, e che persisteva a vivere nel suo petto ogni volta che c'era yoongi di mezzo.

il grigio era quasi sul punto di chiedergli come il suo numero fosse finito nel telefono di jimin, e raccontargli dei messaggi che gli erano arrivati da parte sua durante la mattina, ma si fermò poco prima di aprir bocca sull'argomento. no, non era quello ciò di cui aveva bisogno hoseok. « non stavo bene. » rispose semplicemente yoongi, tenendolo lontano dalla verità e sentendosi tremendamente in colpa nei suoi confronti. non voleva esser lui a dirgli chi fosse in verità il suo ragazzo.

sul volto del minore riusciva a leggere l'espressione di curiosità che sembrava quasi sprizzare fuori dai suoi occhi, mentre cominciava a parlare della propria giornata, cambiando discorso. yoongi sapeva che stava aspettando soltanto che gli mostrasse quello che aveva detto essere un regalo per lui, trovando tenero il fatto che non lo stesse comunque chiedendo lui per educazione. ricordava uno di quei bambini che cercando di essere gentili durante le feste natalizie ma che aspettano soltanto che i propri genitori portino loro i regali.

si piegò in avanti, recuperando il proprio zaino e aprendolo. ci frugò dentro, alla ricerca del pacchetto di plastica chiara, e poi lo tirò fuori sotto lo sguardo sorpreso e curioso di hoseok in attesa. « non sei costretto a venirci » disse, passando l'oggetto verso l'altro ragazzo, con lo sguardo basso e colmo di imbarazzo « ma pensavo comunque potesse interessarti come evento. » continuò mentre hoseok apriva la carta e lasciava andare un sussurro di sorpresa alla vista di due biglietti per un concerto.

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