Alice

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Alice compra il pesce al mercato, pescato nella notte, pescivendoli occasionali qualche vecchia dalle mani rugose pesca dal cestello qualche alice. Non alci fatate che trainano slitte guidate da una barba bianca, bensì, nel mare nascoste fra alghe piccole colonie turchesi sguazzano dal corpo iridescente si riflettono nelle onde spumose di un giovedì qualsiasi. 

"Se torno a casa ci sarà lui ad aspettarmi" pensa Alice mentre s'incammina sui sassi verso strade sconquassate scosse dalle ruote di grossi veicoli. E lui la aspetta, affacciato alla finestra, la grossa faccia barbuta e la chioma spettinata, come una fanciullina lo sguardo perso fra le nuvole dei cieli di un universo che nemmeno lei vede. 

Abbandona sul tavolo della cucina il pesce, Alice, le alici possono aspettare. Con un balzo sfiora il braccio appoggiato al davanzale, prendilo e portalo a danzare. "Non sai muovere i piedi" e tu intanto balletti scalza sul pavimento freddo, e le piastrelle, le piastrelle ti accompagnano nella tua danza immaginaria. Balla con me, dicono i tuoi occhi, rigetti il suo corpo per poi stringerlo più forte. Caro mio amore bello, corri, credo che il chiaro di sole può attendere ed anche il pesce nel cestello. Alice non ti lascia scampo, inutile che le scappi, scaccia tutti i tuoi maldestri pensieri, il divano aspetta il tonfo della sua schiena lungo la pelle morbida, pelle, contro pelle, contro 

Poetricamente - Poesie, Citazioni, RiflessioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora