POV’S HARRY.
Ero a letto con Ariel e Hope, stavo riposando tranquillamente quando cominciarono a bussare alla porta della camera, in modo insistente. Aprì gli occhi e guardai subito Ariel, mettendo bene a fuoco le immagini notai che il posto di Hope era vuoto. Doveva essere lei alla porta, ma dov’era andata cosi presto. Intanto continuavano a bussare alla porta,mi alzai e mi diressi verso questa a passo svelto, abbassai la maniglia e aprì, ma non era Hope.
“Harry vestiti, devi venire subito con me” era Paul ed era terribilmente nervoso, lo guardai e mentre lui entrò in camera io feci qualche passo indietro.
“Non posso lasciare Ariel da sola, hai visto Hope?” chiesi io mentre guardavo in giro per la camera in cerca dei miei vestiti.
“Harry devi muoverti. Ariel rimarrà con i ragazzi” disse Paul, a quel punto mi bloccai a guardarlo.
“Scusa pensavo che anche i ragazzi venissero con noi.. Paul è successo qualcosa?” chiesi io preoccupato, lo guardai e non mi rispondeva.
“Paul?” insistetti
“Harry devi sistemarti velocemente” mi disse portandosi una mano dietro al collo.
“Paul…d…dov’è Hope?” chiesi io improvvisamente, tutto il suo nervosismo e la sua preoccupazione mi fecero pensare a Hope, adesso non ero più preoccupato, avevo
paura.
“Harry, fa veloce” insistette lui, io tremante staccai il mio sguardo dal suo e mi vestì e Paul era in corridoio, non capivo più nulla, mentre mettevo le scarpe, qualcuno entrò in camera, alzai lo sguardo:
“Oddio Harry…” era Dani che subito mi abbraccio, mi strinse e la sentì singhiozzare.
“C…che s…succede?” chiesi io quasi senza fiato.
“H…hope…” disse Dani e si bloccò nel pianto, mi staccai da lei e la guardai.
“Harry va da Paul, ci sono io con Ariel” mi disse. Li capì che fosse successo qualcosa a Hope, cosi non persi tempo, mi avvicinai al letto sul quale c’era Ariel e la
baciai, guardai ancora Dani, aveva il viso distrutto. Poi corsi fuori e vidi Paul appoggiato al muro…
“Paul ti prego” dissi io per incitarlo a parlare.
“Andiamo in macchina adesso, ti spiegherò…” disse cominciando a camminare, io lo seguì, non sapevo nulla di ciò che fosse successo, una cosa era certa, centrava Hope, la mia Hope. Arrivammo in macchina e non appena salimmo davanti, qualcuno salì nei sedili posteriori, Paul si voltò come feci anche io, erano appena saliti Liam e Zayn. Paul senza dire nulla partì improvvisamente sfrecciando io rimasi a fissare i ragazzi in silenzio, nessuno voleva dirmi cosa fosse successo.
“Che ci fate qui voi due? Dove stiamo andando? …dov’è Hope?? Parlate cazzo” dissi io alterandomi.
“Harry devi calmarti” mi disse Paul con un tono severo, io sentì gli occhi pizzicare.
“Ascolta Harry, stiamo andando in ospedale” disse Zayn e a quelle parole io mi sentì morire.
“Vi prego ditemi che Hope sta bene” disse io cominciando a piangere, sentì una mano sulla mia spalla, era Liam, poi continuai a parlare:
“Ditemi cos’è successo…”
“Non sappiamo nemmeno noi cosa sia successo. La cameriera ha bussato alla mia porta dicendomi di aver trovato una ragazza infondo alle scale, sono
sceso a vedere e quando sono arrivato ho visto che l’ambulanza stava già portando via…… H…Hope” disse Paul mentre guidava e la sua voce si fece improvvisamente tremante. Io aumentai il pianto…
“Perché era li? Perché non era in camera con me?” chiesi io piangendo.
“Harry non possiamo saperlo. Calmati.” Disse Liam.
“Va all’inferno Liam! Come posso calmarmi, Hope è incinta capisci? Io la amo!” dissi io urlando. Dopo di che calò il silenzio in auto. Poi squillò il telefono di
Paul, che mise una mano in tasca, mentre con l’altra teneva saldamente il volante:
“Pronto” disse con la sua voce autoritaria mentre qualcuno parlava dall’altra parte. Io stavo impazzendo, temevo ciò che avrei visto una volta arrivato in ospedale.
“Non è possibile! Cazzo…… blocca tutto, non appena torno voglio un colloquio!” Disse Paul ribattendo al telefono, per poi chiudere bruscamente la chiamata e
gettare il telefono senza delicatezza.
“Notizie su Hope?” mi azzardai a chiedere io.
“No” disse lui. Conoscevo Paul, adesso era visibilmente furioso. Cosi io tornai a fissare la strada e a pregare che Hope stesse bene. Passarono circa 20 minuti in auto che mi sembrarono un’eternità, poi arrivammo. Io scesi di fretta dall’auto dopo che Paul parcheggiò, la stessa cosa fecero gli altri, correndo entrammo in ospedale e subito ci rivolgemmo ad un medico che passava di li.
“Cerco Hope Teasdale” dissi io velocemente, il medico mi guardò.
“Lei è?” chiese.
“Il marito…” dissi io convinto con il cuore in gola. Non eravamo ancora sposati, ma avevamo deciso di farlo dopo la nascita del piccolo.
“Ah bene… sono appena uscito dalla camera della signorina Teasdale……” disse il dottore guardando poi una cartellina che aveva in mano.
“Come sta?” chiesi io, adesso sentivo chiaramente ogni battito del mio cuore, che andava molto veloce.
“La ragazza è già sveglia ha fatto una brutta caduta, ma ha solo degli ematomi e una contusione al braccio…poi…” disse il dottore e mentre stava per
continuare io lo interruppi.
“E mio figlio?... lei è incinta” dissi io, sentendo adesso i respiri dei ragazzi farsi più pesanti.
“Ecco lei deve sapere che le botte sono state molto forti, quando è arrivata abbiamo fatto il possibile per lei e per il bambino…ma…mi dispiace, il
piccolo non ce l’ha fatta” disse il medico abbassando poi lo sguardo. A quelle parole io sentì le ginocchia cedere e una forte fitta al pezzo. Caddi a terra.
“Cazzo non è possibile” imprecò Paul sbattendo un pugno contro il muro, mentre io sentì i ragazzi dietro di me, mi dicevano qualcosa piano ma io ero solo
concentrato sul fatto che avevo appena perso mio figlio. Poi pensai subito a Hope, se lei lo avesse saputo o se già lo sapeva….
“Lei…l…lo sa?”chiesi io rimettendomi in piedi sotto gli occhi compassionevoli del medico. Lui annuì e poi disse:
“Ho dovuto dirglielo, si è svegliata delirando…s…se la vuole vedere subito è l’ultima camera infondo al corridoio, la 109” mi disse appoggiando una mano sulla mia spalla. Poi si allontanò e io rimasi li a fissare il lungo corridoio, ormai non mi rendevo conto delle lacrime che continuavano a scendere sul mio viso.
“Harry prima di vederla prenditi un attimo” mi disse Liam abbracciandomi. Cosi dopo aver sciolto l’abbraccio ci avvicinammo ai sedile, Io Liam e Zayn, Paul era ancora voltato di spalle, con la fronte appoggiata al muro, sussurrava qualcosa che non riuscivo a capire, ma intuivo che anche lui fosse distrutto.
“So che è stato un duro colpo questo Harry, ma adesso pensa a Hope” mi disse Zayn fissando i suoi occhi arrossati nei miei.
“Amico, noi siamo qui, lo sai” aggiunse Liam. Io annuì e poi cominciai a parlare debolmente.
“G…Grazie. Adesso voglio vederla” disse per poi alzarmi. I ragazzi mi informarono che mi avrebbero aspettato li, cosi camminai lungo il corridoio guardando quelle
porte, poi vidi la 109, e mi bloccai. Feci un respiro profondo e con tutta la poca forza che mi era rimasta spinsi la porta dopo aver abbassato la maniglia e guardai di fronte a me……mi bloccai…
“H…Hope” dissi con un filo di voce guardandola. Era li, sul letto con addosso un camice bianco, i suoi capelli erano sciolti e le sue braccia cadevano lungo i fianchi,la sua testa era poggiata su un cuscino un po’ più rialzato e teneva lo sguardo fisso verso la sua sinistra, non si voltò per guardarmi…cominciai ad avvicinarmi a lei.
“Sono io amore” sussurrai una volta vicino a lei, prendendo la sua mano fredda, lei non si voltò verso di me. L’unica cosa che fece fu staccare la sua mano dalla mia e farla cadere sul letto. Quel gesto mi scioccò…
“Amore lo so che stai male, sto soffrendo anche io come te, vorrei poter fare qualcosa, vorrei far tornare tutto come prima. Mi sento cosi inutile e ti sento cosi lontana da me. Sono qui adesso, se vuoi non parlerò più…Ma ti prego guardami Hope” dissi io con tutto l’amore che provavo per lei, con tutto il mio cuore. Aspettai una sua risposta, un suo gesto, anche una minima cosa che mi avrebbe permesso di sentirla ancora vicina, perché non riuscivo più a percepire il suo amore, ero spaventato, continuavo a guardarla, quando piano la vidi voltarsi, mi guardò dritto negli occhi, e notai il suo sguardo assente…
“Puoi anche uscire adesso. Voglio stare sola” disse fissandomi dritto negli occhi e senti dentro me una forte fitta, feci un passo indietro, lei mi guardò ancora per qualche secondo e poi si rivoltò a fissare il punto che stava fissando precedentemente. Le lacrime cominciarono a scendere ancora, capivo il suo dolore, ma quella che avevo di fronte non era più Hope. Cosi lentamente uscì da quella camera e chiusi la porta…
“Non è possibile, non posso crederci…” sussurrai a me stesso. Ero sconvolto. Poi guardai infondo al corridoio dove avevo lasciato i ragazzi e dove si trovavano ancora, li vidi parlare con Paul e decisi di tornare da loro e mi avviai con passo lento…
POV’S LIAM.
Harry era appena andato da Hope, eravamo tutti sconvolti, com’era potuto succedere? Non c’erano parole per descrivere il dolore che ognuno di noi provava. Hope era una ragazza forte, ma anche estremamente fragile. Tutto ciò era ingiusto.
“Ehi Paul”Zayn interruppe il silenzio chiamando Paul che era rimasto ancora con la fronte poggiata sul muro. Lo guardai anche io e mi sembro estremamente ferito.
“Ragazzi…” Paul si voltò improvvisamente, aveva il viso sconvolto, rigato completamente dalle lacrime e singhiozzava. Si avvicinò ancora di più a noi…
“Ehi calmati Paul, si sistemerà tutto…” lo rassicurai io mentre lui si sedette accanto noi. Cominciò a scuotere la testa.
“No! No! No! Non doveva succedere ancora” disse Paul piangendo. Io guardai Zayn non capendo il senso della sua frase.
“Cosa Paul? Che dici?” chiese Zayn. Entrambi fissammo insistenti Paul che continuava a piangere, non lo avevamo mai visto cosi.
“Non è caduta” disse lui nel pianto e capimmo che si stesse rivolgendo a Hope.
“Che vuol dire questo?” chiesi io preoccupato.
“Dio! L’hanno spinta!” disse poi Paul alzando il tono della voce e facendo rimbombare la sua voce. Io sentì il mio corpo diventare ghiaccio, Zayn sospirò pesantemente
sussurrando qualcosa e Paul comincio ancora a piangere… eravamo bloccati.
“Cosa?” chiese una voce tremante e spezzata dietro di noi, ci voltammo di colpo, era Harry in lacrime.
“Che cazzo hai detto Paul?” continuò a dire Harry, il suo tono era più alto.
“Harry, non ne sono sicuro, ma…” disse Paul alzandosi e andando verso Harry.
“Chi?” chiese Harry interrompendolo.
“La cameriera che Hope ha incontrato prima di cadere ha detto che lei stesse scendendo per chiedere una bevanda calda, aveva dei grampi. Poi la
donna ha continuato a fare il giro delle camere lasciando che Hope scendesse…” Paul stava spiegando e tutti lo fissavamo, ma Harry voleva solo sapere chi fosse stato..
“Ho detto chi?” disse ancora Harry interrompendo Paul.
“La donna ha detto di aver visto un uomo alto scappare dalle scale dopo aver sentito il rumore della caduta. Lo stesso uomo che ieri è venuto in veste di
m…manager” disse Paul piangendo. Harry spalancò gli occhi e con un gesto veloce diede un forte calcio alla sedie accanto a Zayn che si ruppe. Poi si accasciò a terra:
“Dimmi che tutto questo non sta succedendo! Dimmelo!”disse Harry in lacrime, io mi alzai di fretta e andai da lui.
“Se è come dice Paul la pagheranno” lo rassicurai. Harry mi guardò.
“La pagheranno? La pagheranno davvero con lo stesso prezzo che stiamo pagando io e Hope per aver perso nostro figlio? La pagheranno davvero con
lo stesso prezzo che sto pagando io nel vedere Hope su un letto distrutta senza volermi nemmeno guardare?” disse Lui piangendo e urlando, non riuscì a rispondere, lo abbracciai unendomi anche io al suo pianto e cosi fece anche Zayn sedendosi a terra vicino a noi. Vedere un amico che ormai è un fratello in quelle condizioni non era facile.
POV’S HOPE.
Io avevo perso mio figlio! Mio figlio! Stava crescendo in me, io dovevo proteggerlo e invece avevo permesso che lui morisse, ero una cattiva madre. Ma sentivo ancora quel peso sulla schiena, quella spinta che mi costrinse a cadere giù per le scale, ma l’unica cosa che riuscivo a pensare adesso era come fosse stato possibile… non ero stata capace di salvare mio figlio. Avrei voluto morire… sentì delle lacrime scendere sul mio volto… la vita non voleva darmi pace. Harry si era presentato in camera mia, ma le sue parole non mi avevano trasmesso nulla, anzi mi hanno solo portato ad odiarmi di più, poiché non soffro solo io per tutto questo ma soffre anche lui e tutto a causa mia. Nella mia mente arrivò il pensiero di Ariel, la mia principessa, lei non meritava di avere una madre come me, una che non riesce a proteggere i suoi figli, una che sarebbe dovuta solo morire.
“Mmmh mmh, signorina Teasdale” qualcuno entrò in camera interrompendo i miei pensieri, guardai ed era l’infermiera, mi guardava sorridendo dolcemente come se il
suo inutile sorriso potesse aiutarmi a dimenticare tutto o potesse restituirmi mio figlio.
“Bene, devo dirle che passerà la notte qui, ma domani mattina potrà tornare a casa” disse l’infermiera continuando a sorridere.
“Vorrei solo scomparire”sussurrai io.
“Cosa?” chiese l’infermiera non avendo sentito bene.
“Nulla! Grazie.” Dissi io desiderando che se ne andasse subito. Non volevo nessuno accanto a me, non meritavo di avere nessuno accanto a me, solo il silenzio e il
vuoto potevano circondarmi. L’ennesima lacrima rigò il mio viso e li immaginai come fosse stato quel piccolo a cui io avevo negato la vita, io che non ero nessuno…
“Perdonami…” sussurrai sperando che quel piccolo angelo ormai lontano potesse sentirmi.
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Strong Love, again.
FanfictionQuesta storia è la seconda parte di ''Strong Love'' potete trovarla sul mio profilo. Qui vivremo ancora l'amore travolgente di Harry e Hope che sono cresciuti e con loro è cresciuto anche il loro amore, pronto a combattere contro tutto e tutti. P...