3 GIORNI DOPO.
NARRATORE.
Erano passati tre lunghi e pesanti giorni da quando Hope era tornata a casa a Londra. Passava le intere giornate in camera sua, con le tende chiuse. I ragazzi erano preoccupati, non l’avevano più vista da quella volta in cui scappò su per scale dopo il confronto con Ariel. Solo Harry poteva entrare in camera sua, solo lui aveva il permesso di poterle stare accanto ma ad una condizione, non doveva parlare. Hope era diventata una lastra di ghiaccio. Passavano i giorni le ore e i minuti, Harry era sempre più debole, passava pochissimo tempo con Ariel, che ormai passava sempre più tempo con Danielle, Perrie, Eleonor ed Emy che facevano di tutto per distrarla. Paul, Faith e il piccolo Oliver erano andati a trovare le loro famiglie, lasciando mille raccomandazioni ai ragazzi per quanto riguardasse Hope, invece Lou insieme a Tom e la piccola Lux, erano partiti a causa di un meeting d’aggiornamento che Lou doveva seguire. L’aria in casa era irrespirabile…
POV’S HOPE.
Mi trovavo sul mio letto da ormai qualche giorno, non avevo idea se fuori ci fosse il sole o la luna e non mi importava realmente. Continuavo a fissare il soffitto e nella mia mente non esistevano dei veri e propri pensieri. Continuavo a stare li come continuavo a fare da qualche giorno quando cominciai a sentire una risata, una risata dolcissima, quella risata, era Ariel. Si stava divertendo con qualcuno fuori, mi voltai verso le tende chiuse e senza riflettere mi sollevai piano e poggiai a piedi sul pavimento freddo, feci pochi passi e arrivai davanti alle tende, le scostai e continuando a sentire quella risata aprì la porta che dava sul balconcino e fui fuori. L’aria fredda mi pervase facendomi sentire quasi scombussolata, poi guardai in basso verso il giardino……
“Ancora papà, ancora…” Ariel era sulla schiena di Harry che camminava a cavalcioni sul prato con la piccola sulle spalle. Li osservai per un tempo interminabile, notando il sorriso di Ariel……mi era cosi mancato. Sentì una lacrima scendere sul mio viso e subito l’asciugai, mi voltai velocemente e rientrai chiudendo la porta alle mie spalle. Richiusi le tende e mi diressi verso il letto sedendomi, non avevo più voglia di sdraiarmi. Non appena mi sedetti le lacrime scesero velocemente… Avevo appena visto la mia bambina sorridere e mi ero appena resa conto di non poterle stare più lontana e invece tre giorni fa non ero nemmeno riuscita ad abbracciarla, ma ero scappata via come una codarda facendola sentire rifiutata dalla sua mamma. E Harry? Lo avevo trattato in modo cosi freddo, parlavo a stento con lui, come se volessi fargliela pagare quando invece lui ha parso la stessa cosa che ho perso io, ma ero stata troppo egoista da sottoporlo al mio dolore quando invece avrei dovuto sostenere anche lui……avevo sbagliato tutto.
“Ma cos’ho fatto?” sussurrai piano a me stessa poggiando le mie mai sul viso e aumentando il pianto.
“Ho sbagliato tutto” continuai a dire tra le lacrime, le parole mi uscivano da sole come se servissero a confermare i miei errori. Sentì un peso improvviso al cuore, una fitta e sentì il bisogno di prendere un sospiro e calmarmi. Cosi feci e non appena mi sentì più calma mi alzai di scatto, sentivo il bisogno di prendere aria, di ossigenarmi di vedere altro che quelle quattro mura, avevo bisogno di tornare a vivere forse…ma dovevo farlo piano. Improvvisamente aprì le tende e feci entrare la luce nella camera ormai buia da giorni, mi allontanai dalla porta e corsi verso il bagno, la prima cosa che feci fu spogliarmi, sciogliere i miei capelli ed entrare sotto la doccia, l’acqua sul mio corpo sembrò cosi pesante, come se fosse una nuova sensazione, tutto sembrava cosi ‘nuovo’.
POV’S HARRY.
Stavo finalmente giocando con Ariel dopo giorni, mi mancava la mia piccola e avevo paura che stesse soffrendo a causa del vuoto che sicuramente sentiva lontana dalla
sua mamma e io non potevo allontanarmi da lei. Adesso rideva, urlava e mi abbracciava felice ed entusiasta come piaceva a me, mi sentivo cosi bene vedendola sorridere, ero sicuro che anche Hope si sarebbe sentita meglio vedendola cosi contenta, ma lei si era segregata in quella camera da giorni e io le avevo promesso che le avrei lasciato tutto il tempo necessario, ma stavo morendo dentro… mi mancava Hope, mancava ad Ariel e mi mancava l’idea di noi tre insieme.
“Ehi” Liam interruppe i miei pensieri arrivando da dietro di me e puntando subito Ariel correndole in contro.
“Aaaah zio Liam” urlò Ariel quando Liam la prese in braccio alzandola in aria, sorrisi e poi pensai a Hope…
“Ehi Liam puoi badare a lei? Io dovrei…” dissi a Liam ma prima che finissi lui mi interruppe dicendo:
“Và pure” sorrise e riprese a giocare con Ariel.
“Ci vediamo dopo principessa” dissi io rivolgendomi ad Ariel che dalle braccia di Liam si voltò, mi sorrise e mise le sue piccole mani sulla bocca e mi mandò un
bacio volante, sorrisi a quel dolce gesto e mi voltai per andare. Entrai in casa, sentendo le voci del resto dei ragazzi provenire dalla cucina, ma mi diressi direttamente verso le scale, salendo ogni gradino pensavo ad Hope e al fatto che l’avrei rivista su quel letto a fissare il soffitto come continuava a fare da quando eravamo arrivati. Mi trovai davanti alla sua porta, la aprì piano e mi bloccai……… Il letto era vuoto e ancora disfatto, le tende erano aperte, rimasi sulla porta non capendo cosa fosse successo.
“Eeehm Harry…” disse improvvisamente Hope spuntando davanti a me, indossava un jeans strappato, una maglia rosa chiaro con un giacchetto nero e teneva in mano delle scarpe. Il suo viso era luminoso e i suoi capelli erano sciolti e lucidi, li aveva appena lavati…rimasi imbambolato a guardarla, era stupenda.
“Harry?” mi richiamò lei vedendomi in mobile.
“I…io si…cioè, Hope tu…” non riuscì a formulare una frase compiuta, era tutto cosi inaspettato. Lei mi rivolse un mezzo sorriso e si sedette sul letto, si abbasso e indosso le scarpe che teneva in mano, e io continuavo a guardarla, incredulo. Cos’era successo? Potevo riavere la mia Hope?
“Bene, sono pronta.” Disse alzandosi dal letto e guardandosi le scarpe come per confermare a se stessa che le avesse messe bene.
“C…cosa vuoi fare?” chiesi io ancora sconcertato.
“Io ho bisogno di uscire Harry” mi disse lei puntando i suoi occhi nei miei e io prontamente risposi:
“Ti porto dovunque tu v…” dissi io velocemente la lei scosse la testa facendomi bloccare e poi parlò:
“No! Ho bisogno di farlo da sola Harry” disse sorridendomi debolmente, e afferrando la sua borsa, la guardavo deluso ma anche spaventato dal suo cambiamento improvviso e dalla sua decisione. Voleva ancora stare lontana da me.
“Non so per che ora rientrerò” disse passandomi accanto e rivolgendomi l’ultimo sorriso, non riuscì a voltarmi e mi sentì completamente congelato dal suo atteggiamento. Si era davvero ripresa? Stava davvero uscendo? Mi aveva davvero detto di voler uscire da sola? Tante domande si fecero spazio nella mia mente e io sentì in me un forte dolore, temevo che l’avrei persa sul serio questa volta. Forse non dovevo lasciarla andare da sola, forse avrebbe voluto che andassi con lei, cosi mi voltai di scatto e corsi verso il piano di sotto, scesi di fretta le scale e mi bloccai vedendo tutti i ragazzi in piedi, Liam era sul divano con Ariel che dormiva, Louis, Eleonor e Danielle erano accanto all’entrata e Zayn, Niall, Perrie e Emy erano davanti alla porta della cucina, adesso tutti mi fissavano.
“E’ uscita?” chiesi sapendo che avrebbero capito a chi mi riferissi.
“S…si, è scesa in silenzio, non ha guardato nessuno ed è uscita direttamente! Che succede?” chiese Dani preoccupata, non mi diedi il tempo di rispondere e cominciò a dire ancora:
“Avete litigato?” chiese e io scossi la testa come per dire ‘no’, poi Niall chiese:
“Sa dei manager?” quando sentì le sue parole rabbrividì pensando che lei ancora non sapesse niente,e che prima o poi avrei dovuto dirle tutto.
“No ragazzi, lei…” disse bloccandomi a causa dei battiti accelerati del mio cuore, e poi ripresi a parlare sotto lo sguardo attento di tutti i ragazzi,
“…lei ha detto di avere bisogno di uscire…da sola” dissi tutto d’un fiato. Tutti mi guardarono straniti, mi sentì fin troppo osservato anche se ero abituato, ma sentendomi soffocare decisi di andare a prendere una boccata d’aria.
“Scusate…” disse dirigendomi veloce verso l’uscita.
“Harry…aspetta” sentì Zayn chiamarmi ma non mi fermai, arrivai fuori e mi sedetti sugli scalini, cominciai a sospirare, la stavo perdendo?
“Ehi…” Liam mi chiamò e lo vidi sedersi accanto a me, ma non era solo, tutti i ragazzi erano li.
“Che succede?” chiese Niall poggiando una mano sulla mia spalla. Io sospirai sapendo che loro aspettavano una mia risposta.
“Ha preferito andare via da sola…dopo giorni che non si alzava da quel dannato letto e…” dissi io sentendo la mia voce sempre più tremante.
“Beh Harry è uscita da li finalmente, forse sta cominciando a reagire” disse Louis volendomi consolare.
“Ma non mi vuole accanto per aiutarla” dissi io
“Non è cosi Hary! Ha bisogno del suo tempo.” Disse Zayn calmo, io lo guardai e mi sentì incompreso da tutti.
“Cazzo voi non capite. Lei sta provando a stare meglio, ma lo sta facendo lontano da me. Capite? E se non volesse più me al suo fianco? Dio…” dissi io
alzando al tono della voce e sentendo gli occhi pizzicare.
“Non è cosi” disse Liam poggiando una mano sul mio braccio. Tutti erano convinti che non fosse come io credevo e io avrei voluto credere a tutti loro, lo avrei voluto davvero, ma non riuscivo.
POV’S HOPE
Ero uscita da casa con cosi tanta forza, non sapendo da dove provenisse, mi sentivo cosi diversa da come realmente dovessi sentirmi dato ciò che mi era successo. Sentivo in me il dovere di dover soffrire, non era giusto che io sorridessi ancora dopo aver negato la vita a qualcuno.. ma era anche vero che continuando cosi stavo perdendo mia figlia, quella piccola creatura che mi aveva resa la persona più completa della terra e rischiavo di perdere anche lui, Harry, l’unico amore che possedevo. Adesso continuavo a camminare in un grande parco, pieno di gente.
“Ops…” dissi improvvisamente vedendo un piccolo bambino venirmi addosso, si allontano da me e mi guardò timoroso.
“Scusi…” disse e io lo bloccai e sorrisi per poi dire:
“E’ tutto apposto” lui mi sorrise e tornò a giocare verso un gruppo di ragazzini. Io ripresi la mia passeggiata e cominciai a guardarmi intorno. Una mamma passeggiava
spingendo una carrozzina, una famiglia felice giocava sul prato, dei bambini correvano da tutte le parti, una signora sorridente passeggiava con il suo cane… tutte quelle scene si unirono nella mia mente e mi fecero sorridere, notai come il mondo continuasse ad andare avanti riunendo cosi tante scene di vita di cosi tante persone. Notai una panchina non molto lontana da me, cosi continuai a camminare andandoci vicino, ero quasi arrivata quando una ragazza correndo arrivò prima di me e si sedette, si buttò a peso morto li sopra, si tolse il berretto e lo posò sulle ginocchia, tra le mai aveva una busta… non cambiai direzione ma tranquillamente continuai ad avvicinarmi.
“Mmh posso?” chiesi alla ragazza arrivando li, la guardai e lei fece spallucce come per dire che potessi sedermi e cosi feci. Mi sedetti e sospirai, presi il mio telefono per vedere se Harry mi stesse cercando e non notai nulla cosi lo rimisi dentro la borsa, e poi sentì il rumore della carta strapparsi, mi voltai verso la ragazza e notai che aveva stappato la busta e adesso stava leggendo sul foglio.
“Mio Dio” imprecò gettando il foglio a terra.. e si portò le mani sul volto. Non riuscì a fare a meno che prendere il foglio che aveva appena gettato, in cima al foglio notai il logo della clinica più grande di Londra, ma non continuai a leggere, lo misi vicino a lei.
“G…grazie” disse la ragazza riferendosi al mio gesto.
“Di nulla” risposi io tranquillamente sentendo la sua voce tremante. Non riuscì a trattenere la preoccupazione per la reazione di quella ragazza e cosi chiesi debolmente.
“Va tutto bene?” la ragazza si voltò e notai i suoi occhi lucidi… cercò di parlare ma si fermò.
“Hai bisogno di qualcosa?” chiesi ancora alla ragazza e poi notai che cominciò a scuotere il capo, riprese il foglio che avevo poggiato vicino a lei e lo guardò, la osservavo.
“E’ solo c…che sono i…incinta” disse la ragazza improvvisamente buttando fuori le parole come se si fosse liberata, poi cominciò a singhiozzare. Mi avvicinai a lei.
“Ed è un male?” chiesi io
“Io…io non posso avere un bambino, ho ancora cosi tante cose da fare…non era il momento” disse la ragazza.
“Beh e cosa vuoi fare?” chiesi io sapendo cosa avesse fatto.
“Credo che a…abortirò” disse con voce tremante e io mi irrigidì, avevo già capito cosa volese fare ma sentirlo dire mi fece stare male dentro.
“Non puoi” dissi fermamente.
“C…cosa?” chiese lei guardandomi.
“Come cosa? Non puoi uccidere tuo figlio, te ne pentiresti tutta la vita” disse io abbassando lo sguardo.
“Ne sai qualcosa?” chiese lei quasi con tono arrogante.
“Dell’aborto no, ma so cosa vuol dire perdere un figlio” dissi io sentendo nuovamente quel dolore interiore.
“Oh…” disse lei con tono dispiaciuto.
“Puoi farlo se credi che risolveresti i tuoi problemi. Però ti assicuro che rimpiangerai il fatto di non poter stringere a te quel corpicino caldo e delicato, di non poter vedere il suo sorriso ogni giorno e di non poterti sentire completa ogni volta che le sue manine morbide sfiorano le tue” dissi io fissando un punto nel vuoto e mentre le mie parole uscivano da sole mi venne in mente la mia Ariel.
“Hai un figlio?” chiese lei
“Ho una bambina, ed è tutta la mia vita, o meglio lei e suo padre sono tutta la mia vita e se sono ciò che sono adesso lo devo a loro.” Dissi io sentendo in me un senso di serenità. Poi mi voltai verso la ragazza che sorrideva con lo sguardo basso e la osservai e lei parlò:
“Anche il padre del mio bambino e tutto per me” disse e io sorrisi notando che aveva appena detto ‘il mio bambino’.
“Beh lui lo vuole un figlio?” chiesi io
“Lui? Oh si” rispose lei continuando a sorridere come se stesse pensando al suo uomo.
“E allora cosa aspetti?” chiesi io sorridente.
“Io avevo ancora cosi tanti progetti per la mia vita, cosi tante cose da fare…” disse lei guardandomi con sguardo sognante. Io mi sistemai meglio vicino a lei e cominciai a dire.
“Tu credi che se per ogni difficoltà noi scegliessimo la soluzione più semplice tutto andrebbe meglio? Credimi, non è cosi. Per quanto riguarda i tuoi progetti, è bello che tu ne abbia cosi tanti, ma credo che potrai svilupparli ugualmente, la differenza sarà solo una, che invece di essere solo in due a vivere i vostri progetti, insieme a voi li vivrà la vostra bambina o il vostro bambino che vi riempirà la vita e vedrai che sarete ancora più forti di prima se rimarrete uniti” dissi io e mi fermai, nella mia mente rimbombava la parola ‘UNITI’
“Grazie davvero, grazie… “ disse improvvisamente la ragazza gettandosi al mio collo e io ricambiai il gesto.
“Di nulla, comunque io sono Hope” dissi sorridendo e lei si stacco da me e ricambiando il sorriso disse:
“Io sono Marilyn”
“E’ stato un piacere Marilyn” dissi io.
“Il piacere è stato tutto mio. Mi hai salvata e sono sicura che tu abbia una stupenda famiglia e loro ti amino” mi disse lei alzandosi e io feci lo stesso sorridendo alle sue parole.
“Già” ammisi io sorridendo.
“Bene io corro, devo dire al mio ragazzo che presto sarà padre” disse lei incamminandosi io sorrisi alle sue parole e felice la salutai con una mano vedendola scomparire tra la gente, cosi mi ritrovai sola sorridendo, e notai che tutto il dolore che avevo, tutto il male che era nato in me non esisteva più. Tutti passiamo momenti tragici, difficili, pesanti e insopportabile nella vita e crediamo di essere soli e cediamo davanti al fatto di non poterli superare dimenticando che accanto a noi abbiamo sempre qualcuno che dividerà con noi il dolore, in modo che questo possa pesare di meno, ed è proprio questo che non dobbiamo mai dimenticare.
“Sto tornando da voi…” dissi sussurrando a me stessa pensando ad Ariel e Harry. Cosi cominciai a camminare con passo veloce per tutto il parco respirando l’aria che mi sbatteva sul viso e continuando a sorridere con quel sorriso che avevo dimenticato di possedere.
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Strong Love, again.
FanfictionQuesta storia è la seconda parte di ''Strong Love'' potete trovarla sul mio profilo. Qui vivremo ancora l'amore travolgente di Harry e Hope che sono cresciuti e con loro è cresciuto anche il loro amore, pronto a combattere contro tutto e tutti. P...