Cinque // I ragazzi

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Mi siedo nell'attico della soffitta che ormai è diventata la mia nuova stanza e guardo attraverso la finestra. Piove a dirotto, la pioggia batte forte contro la finestra e nel cielo ci sono dei nuvoloni grigi. Un tuono risuona per tutta la casa ed io mi ricordo con nostalgia la sensazione della pioggia sulla mia pelle, sperando di risentire quella sensazione o almeno di uscire un giorno da questa casa.
Mentre guardo dei ragazzini con l'impermeabile giocare con le pozzanghere, sento la porta d'ingresso aprirsi. Salto in aria, mi alzo ed esco dalla soffitta. Mi fermo in fondo al corridoio e vedo Harry al telefono.
Mi avvicino un po' di piu' e lo vedo solo senza Hannah.

"Sì mamma sta bene" sospira "voleva passare la notte in un albergo, io sono andato a casa" Alzo gli occhi al cielo. Perché non può avere la stessa paura che ha Hannah?

"Anch'io ti amo, mamma"  dice sorridendo, mostrando le sue fossette "Ci sentiamo dopo" Con questo riattacca il telefono e lo poggia su un mobile. Mi passa accanto e lo seguo per le scale di la casa. Entra nel soggiorno e si siede sulla sedia, afferrando il telecomando e accendendo il televisore. Mi siedo accanto a lui e ad un certo punto distoglie gli occhi dal televisore e si gira verso di me. Mentre guarda fisso nella mia direzione, lo saluto e rido. Posso vedere la pelle d'oca salire sulle sue braccia a causa della mia presenza.

Perché è così divertente scherzare con queste persone? Sono così divertenti. Li amo ma li odio anche; sono come le bambole che non ho mai avuto.

"Prima casa e sto già diventando pazzo." Borbotta Harry, girandosi e mettendo la testa nella sua mano. Faccio lo stesso e continuo ad ascoltarlo lamentarsi di quanto sia pazzesca questa casa e di come lui non ci creda. Non sono proprio sicura di cosa non creda, l'unica cosa che so è che sta  parlando da solo da circa cinque minuti.

"Sto bene, le cose diventeranno normali e renderò orgoglioso mio padre quando sposerò la ragazza più carina di sempre." Dice Harry, battendo i piedi e mordendosi le unghie.

"Perché il tuo amore per qualcuno dovrebbe rendere orgogliosi i tuoi genitori?" Mi chiedo, accigliandomi un po'. "Devi sposare qualcuno che tu ami non qualcuno che amano i tuoi genitori." Sospiro quando si alza e cammina verso la cucina. Sta male lo vedo.

"Diamine fa freddo!" Lui grida ed io ridacchio.

Mi alzo e vado anch'io in cucina. È nel frigorifero alla ricerca di qualcosa. Il suo braccio va in profondità e alla fine tira fuori un'enorme vaschetta di gelato. Sta seriamente per mangiare questo?

"Grazie a Dio Hannah non l'ha trovata sennò l'avrebbe già finita tutta ." Dice in modo felice.

Rido mentre Harry si dirige verso l'armadietto, tirando fuori un ricettario. Lo apre e trova dentro un butterfingers (snack americano). Li nascondevo sempre un po' per tutta la casa quando ero viva. Peccato che mi sia ricordata solo adesso che ne mettevo sempre uno dentro il ricettario, sennò l'avrei già mangiato. Non ho idea di dove si trovino gli altri.

"Potrei organizzare una festa" urla, facendo qualche strano movimento con le spalle. "Merda, ho lasciato il mio telefono al piano di sopra." Non sapevo che avesse dei ragazzi con cui stare. In realtà pensavo che fosse un tipo solitario.

"Che schifo." Harry corre di sopra. Io lo seguo ed entro nella sua stessa stanza.

Harry sta ballando e compone un numero. E' adorabile. Non avrei mai pensato di dirlo ma devo ammettere che è veramente carino. Sorrido e lo guardo mettere il telefono all'orecchio.

"Ciao Ni. Tu e i ragazzi dovreste venire da me ed Hannah." Dice. Oh mio Dio, è serio riguardo alla festa?

"Ok amico, ci vediamo presto." Riattacca il telefono ed esce dalla stanza.

Specter |HS| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora