«Gex? Che razza di nome».
«Sì, siamo a Gex, Francia. E allora?».
«Nulla, signore».
«Meglio, GI».
«Sono soldato di seconda classe, signor capitano».
«Lo so. Ma sei un GI lo stesso. E ora...». Il capitano gli prese il sigaro dalla bocca e se lo infilò fra le labbra. Ebbe un'espressione più rilassata. «Meglio, ora. Molto meglio».
«Che cosa si fa, signor capitano?» domandarono gli altri GI.
«Avanziamo e cerchiamo di prendere quella posizione» indicò.
«Molto bene».
La compagnia andò avanti.
Per essere aprile, faceva parecchio freschino. E poi, accidenti!, i sovietici erano in Germania, l'occidente era stato invaso... e loro ancora in Francia, vicino al confine con la Svizzera. Ma c'era da combattere, ovvio.
Il soldato di seconda classe si strinse la sciarpa ed ebbe nostalgia del sapore amaro del sigaro che il capitano gli aveva rubato. Va bene, era un ufficiale della prima divisione di fanteria, ma non per questo poteva rubargli i sigari.
La compagnia avanzò in mezzo alla neve.
Il soldato di seconda classe si ricordò dell'esperienza sulle Ardenne. In quel caso, aveva fatto molto più freddo. E poi, c'erano state maggiori difficoltà nel combattere contro i tedeschi. Brutto tempo, e l'aviazione non poteva sostenere gli sforzi delle truppe terrestri.
Gli stivali Corcoran pestavano la neve e quella poca erba scoperta e allora si sentirono delle voci in tedesco, seguite dal crepitare di mitragliatrici.
Tutti a terra. Reattivi, i Garand cercarono la preda.
Il soldato di seconda classe maneggiò il Browning modello 1918 e cercò lo stahlhelm che meritava il proiettile calibro 7,62 millimetri - roba grossa - e stette fermo un istante. Non era un cecchino, ma voleva comportarsi con cura in quei casi.
Intorno, urla, gracidare di spari, tonfi di esplosione... Cercò meglio.
Eccone uno.
Fece pressione, e poi ancora più pressione.
La pallottola fu espulsa e lo stahlhelm fu forato. Sgorgò un fiotto di sangue.
Molto bene.
Strisciare su quel prato, perché erano scoperti. Rotolare giù da una china, per prendere una migliore posizione, e di nuovo eruttare di pallottole, le quali fischiavano con rabbia.
Il capitano era lì, rovesciato come una tartaruga e il sigaro che continuava a bruciare.
Il soldato di seconda classe fece un «Amen» e gli strappò il sigaro. Ma c'era un po' di sangue. Passò il sigaro sulla neve, per ripulirlo, e se lo reinfilò in bocca. A lui il maltolto.
E il combattimento proseguì.
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La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 2 Stati Uniti d'America
Short StoryTrentanove racconti brevi sugli Stati Uniti d'America nella Seconda Guerra Mondiale, ognuno tratto da un'illustrazione di un libro sulle uniformi del conflitto.