«Il Giovedì nero...».
«Fu un brutto giorno?».
«Certo!». Come se non fosse così, come se tutti lo dovessero sapere. «Non a caso lo chiamo il "Giovedì nero"». Che fosse chiaro a tutti.
Il giovane era incuriosito. «Ne ho sentito parlare... gli altri equipaggi hanno detto qualcosa».
«Dov'eri il 14 ottobre del '43?».
«A prendere da dietro sua madre» intervenne un buontempone.
Il giovane gonfiò i muscoli. «Che dici?».
«Lasciali stare, sono degli idioti» lo bloccò il membro dell'equipaggio.
Sbuffò.
«Comunque ti ho fatto una domanda».
«Ero a casa mia. Ultimo anno di superiori. Immagino a studiare».
«Bah, lo studio... inutile. Ma, a parte questo, ti dico cosa successe».
«Lo vorrei proprio sapere». Lo fissò.
«Quel giorno noi americani mandammo duecentonovantuno B17 sopra Schweinfurt».
«Mai sentita».
«Proprio per questo non sai cosa fu il Giovedì nero». Il tono era piccato.
«Be', sentiamo» lo esortò.
Il membro dell'equipaggio si sentì vecchissimo. Poi lasciò perdere e ricordò quel giorno. Diavolo, era passato un anno e mezzo. Adesso era il febbraio del 1945 e gli americani erano in Germania. Ma in quell'ottobre, per il momento, era iniziata la risalita della penisola italiana e non c'era neppure l'ombra della liberazione della Francia e l'invasione della Germania. Quel giorno, il membro dell'equipaggio, indossava il casco A11, occhiali B8 e maschera per l'ossigeno A10. E poi... era lì, al posto di mitragliere. Duecentonovantuno B17 verso la Baviera. Vi arrivarono e iniziò il bombardamento. «Avevamo raggiunto quella stupida cittadina. Bombardamento diurno, come oggi, come sempre. Sarebbe potuta essere una missione di routine, ma i mangiakartoffen non erano della stessa idea. Quel giorno vidi di tutto: Messerschmitt, Heinkel, Focke-Wulf... Cercai di beccarli, ma erano sfuggenti, i figli di scrofa. E si divertivano a mitragliarci. Certi B17 furono dissolti in aria e gli equipaggi a bordo precipitarono ancora vivi. Altri esplosero, oppure si schiantarono a terra per poi deflagrare in nubi di fiamme. Fu sul serio brutto, quel giorno».
«Già, per questo, noi dell'8° Armata Aerea, lo chiamammo Giovedì nero».
«Sì, grazie» gli disse il membro dell'equipaggio, e quell'altro se ne andò.
Il giovane non appariva sbigottito. «Quante furono le perdite?».
«In termini di vite umane non lo so. Ma furono abbattuti sessanta apparecchi, mentre centotrentatré vennero danneggiati».
«Ah».
«Ancora qui? Muoversi, che dobbiamo partire» arrivò il comandante.
Tutti corsero e, sul B17, il membro dell'equipaggio domandò: «Che si bombarda?».
«Schweinfurt».
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La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 2 Stati Uniti d'America
Short StoryTrentanove racconti brevi sugli Stati Uniti d'America nella Seconda Guerra Mondiale, ognuno tratto da un'illustrazione di un libro sulle uniformi del conflitto.