Pain

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Sono due giorni che non vede Jimin

Ha smesso di andare da lui perché Jimin è ancora troppo giovane e non capisce.

Che lui è solo un serpente, che è diverso. Che non potrà mai dargli quello che desidera.

E nemmeno vuole.

Yoongi passa le giornate nella sua stanza, ad osservare il cielo che abbraccia il deserto.

Sente ancora su di sè il calore del corpo di Jimin, le sue braccia esili che lo tirano a sè e il sapore dolce delle sue labbra.

E' tutto sbagliato, tutto così dannatamente sbagliato.

Non è a lui che dovrebbe appartenere quel calore, quel sapore. Non è lui che dovrebbe sospirare la morbidezza delle labbra e la dolcezza di quegli occhi blu.

Jimin non gli appartiene.

Ha appena diciotto anni. E' giovane, confuso, convinto di essere legato a lui solo perchè è stato la sua unica compagnia per quasi un decennio.

Deve solo farglielo capire.

Deve solo smettere di anelare a tutto quello e allontanarsi abbastanza da lui.

Riprendere il controllo di se stesso e mettere a tacere il suo istinto che gli grida di abbandonarsi finalmente a quel calore una volta per tutte.

* ° * ° *

Sono sul tetto del palazzo.

Yoongi non ci è più salito dal giorno in cui Jimin gli ha chiesto di guardare insieme il tramonto. Non ha mai saputo la ragione dietro quel pianto silenzioso.

Come allora, si sente impotente. Ricevente di una verità che si conosce già impreparato ad accogliere.

-Non lo è mai stato... - rivela Taehyung, lo sguardo lontano.

Dopo quanti secondi un cuore è in grado di elaborare il dolore? Dopo quanti secondi un cuore si spezza?

-Non è mai stato un principe.-

Uno.

-Lo hanno messo qui come carne da macello, aspettando che qualcuno come te lo uccidesse. Per poter tirare fuori dal cilindro il vero erede al momento giusto, sano e salvo.-

Due.

-Lo hanno usato come esca, per farci credere che, una volta rimasti senza un erede al trono, la guerra fosse vinta... In ogni caso, sapevano che non sarebbe comunque sopravvissuto a lungo...-

-Cosa stai dicendo?- chiede Yoongi rauco -Che significa?-

La volpe lo guarda, una pietà infinita negli occhi gialli da predatore.

-Sta morendo...- mormora piano -Non gli resta più molto tempo ormai...-

Tre.

* * *

E Yoongi lo sente.

Il dolore.

Sordo. Lancinante. Senza fine.

-Me lo ha detto lui quella sera...- continua Taehyung senza più togliere gli occhi dal sole -Che non era lui il vero erede. Che stava comunque per morire. Noi la chiamiamo maledizione. Gli uomini la chiamano malattia incurabile.-

Yoongi non lo sta più nemmeno ascoltando.

-Credevo fosse il tentativo di avere salva la vita, poi ho capito... l'unica vita che voleva salva era la tua...-

Riesce solo a guardare la figura addormentata di Jimin tra i fiori e chiedere perdono per ogni suo peccato, ogni sua vittima, ogni morte che ha causato.

Chiede perdono per quello che è stato, per quello che è diventato... chiede perdono per tutto.

Qualunque cosa, qualunque punizione è giusta per lui. E' disposto a qualunque cosa pur di fermare quella follia. Pur di non vedere Jimin scomparire ancora una volta.

Non è in grado di sopportare quel dolore un'altra volta.

Non può farcela.

Si può impazzire di dolore?

Se ne può morire?

Yoongi è sicuro della risposta.

-Avevo torto.- mormora ancora la volpe al cielo infuocato, il vento caldo che le scompiglia la pelliccia -Non ti ha addomestico. Vi siete addomesticati a vicenda... E forse farà più male. E forse sarà meno doloroso...-

Se Dio esiste ha bisogno che gli parli ora. Ha bisogno di ricevere un miracolo.

E' pronto ad offrire la sua vita pur di ottenerlo. Una vita per una vita, anche se la sua non varrà mai quanto quella di Jimin.

Ma rinuncerà a tutte le sue vite future, ad ogni possibilità di redenzione se servirà. Ancora una volta accoglierà l'inferno, la dannazione eterna come l'ultimo e il più squisito dei doni. Non vuole morire per egoismo questa volta, per non guardare, per punirsi di un errore commesso, no.

Morirà per salvare una vita. L'unica che vale davvero.

E' uno scambio equo, giusto.

Dio deve ascoltarlo.

Non può voltare il capo.

Non può nascondere la mano.

* * *

-Mi sarebbe piaciuto essere addomesticato...- mormora Taehyung alle stelle -Mi sarebbe piaciuto non essere l'unico a sentire la mancanza...-

La notte è la sola ad ascoltare il suo lamento.

Il Piccolo Principe e il Serpente {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora