If you wanna see butterflies...

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-Min Yoongi, apri questa stracazzo di porta! Jimin è sparito!- grida Taehyung, la voce rasposa da predatore resa stridula dall'urgenza.

-So che sei qui!- continua ad urlare, picchiando i pugni sulla porta.

Ha lasciato un idiota solo per ritrovarsi con un altro idiota.

Un povero idiota.

Un povero idiota innamorato che sta per commettere la più grande cazzata della sua esistenza, senza dubbio.

Taehyung ha fiuto per certe cose, e come ha già detto, è fin troppo facile far arrabbiare un serpente.

Il problema è che un serpente arrabbiato è quanto di più imprevedibile esista al mondo. Ed altrettanto pericoloso.

-Bhe, vaffanculo!-

Lui comunque con tutta questa storia non c'entra un bel niente. Non è mai centrato niente e nemmeno gli interessava.

Era venuto per uccidere uno stupido ragazzino e quella sottospecie di serpente bipolare giusto perché non aveva nulla di meglio da fare, se non passare le sue giornate ad aspettare che quel coglione di Jeon Jungkook si ricordasse che lui e il suo culo hanno bisogno di manutenzione quotidiana. E, grazie tante, anche no. Lui un briciolo di dignità ce l'ha ancora.

Ma ovviamente le cose non potevano filare lisce e basta. Era dovuto diventare un confidente, un infermiere, un baby sitter e pure una pallina antistress mentre quei due idioti vivevano alla giornata, troppo stupidi per capire che si amano a vicenda e troppo cagasotto per dirselo.

E ora, anche l'uccello del malaugurio è costretto a fare.

Da volpe assassina a piccione viaggiatore.

Che grande conquista, l'evoluzione.

-Mi hai sentito!? Vaffanculo Min Yoongi! Sei il più grande idiota che la storia abbia mai conosciuto!-

Dall'altra parte, il rumore di oggetti spezzati e vetri in frantumi è l'unico responso.

-Ma sì, bravo. Fai pure l'incazzato. Rompi tutto. Tanto non sei tu quello che sta per morire!-

I rumori cessano di colpo e ora il silenzio è quasi innaturale.

Taehyung, soddisfatto di avere finalmente l'attenzione che necessita, continua.

-Non sei tu quello che ha la spada di Damocle sulla sua testa da quando è nato, no? Non sei tu quello che sperava di passare gli ultimi momenti della sua schifosa vita da prigioniero con la persona più importante della sua esistenza e scoprire che invece lo farà da solo, chissà dove. Proprio un bravo serpente! Stronzo e insensibile fino alla fine...-

Dall'altro lato della porta sente i passi di Yoongi calpestare rabbiosamente il pavimento di pietra. Ma ormai il danno è fatto, perciò si toglierà lo sfizio.

Quando si dice "unire dovere e piacere".

-Ti avevo sottovalutato, sai? Credevo ti fossi rammollito. Invece sei lo stesso bastardo senza cuore che uccideva per un sacchetto d'oro...-

Uhhh, questa è pesante. Non gliela farà passare liscia.

La porta si apre con un rumore di cardini staccati.

Bhe, poco male. Aveva comunque messo in conto la possibilità di soccombere durante la missione.

* ° * ° *

-Non dovresti staccare i bruchi-

Yoongi solleva lo sguardo dal cespuglio di rose su cui sta lavorando per incontrare quello di Jimin. La sua bocca si tende in un sorriso involontario.

-O i bruchi o le rose...- lo prende in giro scompigliandogli piano i capelli. Dovrà di nuovo convincere Jimin a tagliarseli, prima o poi.

Forse più poi che prima. Anche a lui, in fondo, piacciono lunghi così.

Jimin lo guarda dall'alto del suo stiracchiato metro e sessantacinque.

Stupore, incertezza, e uno strano miscuglio a cui Yoongi non riesce propriamente a dare un nome. Attraversano tutti il viso come se fossero scritti su un pezzo di carta, o dipinte sulla tela grezza.

Jimin è davvero facile da leggere a volte.

Solo a volte però. Altre sembra talmente distante, talmente irraggiungibile che pare su un altro pianeta.

Yoongi teme quei momenti.

Ha paura di guardare Jimin sollevarsi leggero nel vento e sparire, lontano da lui.

Ma sono solo sciocchezze, in fondo. Solo sciocchezze.

Forse ripeterlo servirà a qualcosa.

-Allora... allora non toglierli tutti, lasciane qualcuno...- ribatte Jimin accovacciandosi accanto a lui. Con le dita sottili accarezza delicatamente il corpicino verde di uno dei bruchi, che intanto si mangia indisturbato le foglie delle rose bianche.

Quelle che a Yoongi piacciono tanto.

-Sentiamo...- borbotta Yoongi, sedendosi pigramente sul prato -...cosa non ho afferrato questa volta, riguardo i bruchi?-

Anni fa non avrebbe reagito in quel modo.

Avrebbe sbuffato, contestato, ignorato e proseguito a testa alta.

Anni fa non si sarebbe nemmeno curato delle rose di quel giardino.

Com'è facile a volte, il cambiamento. Avviene e nemmeno se ne è coscienti. Nemmeno ce ne si preoccupa, perché accade dolcemente, senza rimpianti.

-N...nulla, stavo solo pensando... mi piacerebbe avere qualche farfalla nel giardino...- mormora Jimin arrossendo. -Così... ecco, bisogna pur sopportare qualche bruco se si vogliono vedere le farfalle...-

Yoongi passa gli occhi da lui alle foglie bucherellate.

Sono solo un mucchio di rose bianche, in fondo.

Non hanno nemmeno un nome.

Jimin vuole vedere le farfalle e Yoongi sarebbe disposto ad allevare mille bruchi con tutte le rose bianche del giardino se questo rende Jimin felice.

Perché sorride un po' meno, ultimamente, con più fatica.

E dorme di più. Molto di più, tanto che a volte Yoongi è costretto a svegliarlo per farlo uscire a prendere almeno un po' d'aria.

E' come se uno strano torpore lo abbracciasse, in silenzio ma costantemente. Ed è terribile da guardare. Yoongi spera che sia solo l'arrivo dell'autunno, che intorpidisce le membra come fa con il terreno.

Osserva gli occhi cerchiati di occhiaie sul viso di Jimin e annuisce.

Se sono le farfalle che lo faranno sorridere i bruchi possono restare lì anche in eterno.

-D'accordo.- mormora Yoongi accarezzandogli piano una guancia -Che bruchi siano.-

E dopo giorni, finalmente, Jimin sorride.

* ° * ° *

Fa freddo.

Davvero troppo freddo.

E lui è stanco.

Dovrebbe dormire?

Si, forse è meglio...

Forse...

-Jimin!-

E' stanco... vuole solo chiudere gli occhi.

-Hyung, è qui!-

-Jimin! Mi senti?-

Non vuole ascoltare, ha troppo sonno. E fa freddo.

-Jimin... Dio, è un pezzo di ghiaccio.-

-Jimin! Apri gli occhi!-

Ma Jimin non sente più nulla.

Il Piccolo Principe e il Serpente {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora