Sesto

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«Con chi stai parlando?»

«Ecco con...» - la coppia era come sparita nel nulla - «... con nessuno. Marco, senti, sono quasi le tre, ti va una pizzetta prima di tornare?»

Marco fa cenno affermativo col capo. Ci incamminiamo.

È stata una giornata estenuante. Sono completamente sudato.

«Ti sei mai chiesto perché, con questo caldo, ci copriamo?»

«Senso del pudore?»

«I cani, i gatti, non si fanno tutti questi problemi» - sorrido.

«Noi siamo uomini, negli anni abbiamo maturato un certo senso del pudore, che – in verità – è sempre meno opprimente...»

«Dici giusto. È opprimente. Pensandoci, l'uomo delle caverne si copriva per combattere il freddo, dubito facesse il bagno con un costume di mammut! Al contrario, fino al secolo scorso, il bikini era vietato. Oggi, invece, è anche possibile praticare forme di nudismo collettivo»

«Con ciò?»

«Non ci trovo il senso: sarà normale, ma non ha senso»

«Cosa non ha senso?»

«Coprirsi. Obbligare chiunque a coprirsi»

«Probabilmente la ragione è proteggere i bambini da...»

«Da cosa? Sei nato con la cravatta?»

«Non so, non sarei d'accordo. Tutti nudi, sai che schifo! Immagina di dover mangiare in un ristorante e il cuoco cucinasse completamente nudo»

«Forse hai ragione. Questo ragionamento, però, non sempre funziona. Pensa alla spiaggia. In spiaggia, praticamente, sono tutti nudi, meno che per quei pochi metri di tessuto che coprono il sesso o i capezzoli»

«Sarebbe strano!»

«Strano, sì, ma non sarebbe del tutto insensato»

Ancora una volta, la normalità puzza di potere, di controllo sociale. Ci vogliono normali, perché normali siamo prevedibili. Ci controllano attraverso quella categoria fantastica che prende il nome di buon costume. Cos'è il buon costume? Buon costume significa decenza? Chi decide cosa è e cosa non è decente? È indecente chi prende il sole senza costume, mentre non è indecente chi dice scimmia a un africano? A me sembra che prendere il sole nudi è naturale, mentre offendere qualcuno è – quello sì – di cattivo gusto, indecente, contrario al buon costume. Mi chiedo: fino a che punto il puro e semplice senso del disgusto, non accompagnato da una seria motivazione razionale, può muovere la pretesa di limitare l'altrui libertà?

Prima di rientrare, saluto il mare. Ancora una volta diverso. C'è un uomo, nudo, nascosto dietro uno scoglio. Si tuffa.

Marco mi sorride: «È proprio strana la gente, eh?»

«Per fortuna!»

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