Apro lentamente gli occhi, infastidita dalla luce, probabilmente del sole, che si posa su di me.
Mi sento avvolta da un braccio e, alzando di poco lo sguardo, mi accorgo di essere tra le braccia di Irama che dorme tranquillamente.
Mi alzo velocemente, liberandomi dalle sue braccia e strofino gli occhi, guardandolo meglio.
Apro la porta, rientrando in casetta.
Appoggio le mani sul tavolo e scuoto la testa.Ho dormito tutta la notte in giardino con Irama? Non è possibile.
Mi avvicino alla macchina da caffè, ne preparo uno e, una volta pronto, afferro la tazzina bollente tra le mani.
Mi siedo a tavola mentre, tra un pensiero e l'altro, butto giù lentamente il caffè.
Ancora incredula, decido di fare una doccia.
Una volta terminata, mi avvicino allo specchio e aggiungo un velo di mascara per dare una leggera sistemata al mio viso.
Ritorno in cucina e, dopo averci pensato a lungo, decido di svegliare Irama prima che lo facciano i nostri compagni.
Mi avvicino lentamente a lui, una volta aperta la porta. Anche abbastanza agitata, direi.
Mi abbasso per raggiungere la sua altezza e, quando poso una mano sul suo braccio, gira velocemente il suo viso verso di me - che si trovava dall'altra parte - facendo così, quasi sfiorare i nostri nasi.
Mi allontano di poco e, scuotendogli leggermente un braccio, pronuncio il suo nome con dolcezza.
Dopo vari tentativi, vedo i suoi occhi aprirsi leggermente, fino ad aprirli del tutto.
«Buongiorno!» dico, rivolgendogli un sorriso che lui ricambia prontamente.
«Buongiorno, Carmen.» risponde, dopo poco.
«Ti preparo un caffè?» chiedo, per evitare che si affrontino discorsi riguardanti questa notte.
Annuisce, sorridendo.
In tutto ciò, mi rendo conto di avere ancora la mia mano sul suo braccio che, poi, ritiro immediatamente.
Rientro dentro per preparargli il caffè e, nell'attesa, sbuffo picchiettando le dita sul tavolo.
Al suono della macchinetta, ritiro la tazzina e ritorno in giardino, porgendogliela.
Mi sussurra un 'grazie', che io ricambio con un leggero sorriso.
Sentiamo dei rumori provenire dalla casetta e mi affaccio, vedendo Luca, ancora assonnato, girovagare per la cucina.
Appena si accorge della mia presenza, avanza verso di me.
Mi tira per un braccio e mi lascia un bacio sulla guancia.
«Buongiorno tesoro...» sussurra.
«Buongiorno.» rispondo.
Irama si alza velocemente dal letto e rientra in casetta, chiudendo con forza la porta alle sue spalle.
Corrugo la fronte, prima di spostare lo sguardo sul mio amico.
Questo ragazzo difficilmente riuscirò a capirlo.