2. Il primo giorno in casetta.

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Dopo aver sistemato le mie cose nel guardaroba, mi siedo su quello che sarà d'ora in poi il mio letto.

Appoggio la schiena al muro e chiudo gli occhi.

'Chissà cosa starà facendo Filippo' penso.

A distrarmi dai miei pensieri, sono le urla degli altri che, probabilmente, stanno festeggiando per l'accesso al serale.

Ed io non sono stata chiamata da nessuno. Bene.

Sbuffo pesantemente, mentre una lacrima cade sul mio viso.

'Come sarà vivere quest'esperienza?' mi chiedo.

Prendo un fazzoletto e, avvicinandomi allo specchio, noto il mascara completamente colato nel contorno occhi.

Rimuovo tutto quel nero e vado in bagno a dare una rinfrescata al mio viso.

Quando torno in camera, trovo Luca fermo vicino al mio letto con un bicchiere, di spumante presumo, tra le mani.

«Pensavo ti fossi dimenticato di me anche tu...» dico.

«Sai che non lo farei mai.»

Sorrido alle sue parole.

«Carino il fatto di avermi esclusa dai festeggiamenti» dico prendendo il bicchiere dalle sue mani.

«Hanno sbagliato, lo so.
Io non ne sapevo nulla, ero seduto sul divano e mi hanno trascinato in giardino insieme a loro.
Dopo il brindisi sono venuto immediatamente da te.» risponde il mio amico.

Faccio un sorso e appoggio il bicchiere sul comodino presente di fianco al mio letto.

«Non devi giustificarti.» dico non ricevendo alcuna risposta da parte sua.

«Vado in palestra a cantare, così evito di pensarci.» dico lasciando la stanza.

Apro la porta della palestra, poi la richiudo alle mie spalle e mi siedo al piano.

Sto per iniziare a suonare, quando la porta si apre e, alzando lo sguardo, noto Irama.

Non mi saluta ed io faccio lo stesso.

Muovo le dita sul piano e comincio a cantare.

E ti si legge negli occhi perché
sempre più rare le tue lacrime
la nostalgia per chi non rivedrai
e l'allegria che poi ritroverai
nei gesti e nei dettagli
piccoli e importanti
anche se oggi vedi
solo amori infranti

Sei sola, sola, sola
Ti senti ancora troppo
Sola, Sola, Sola

«Puoi smetterla di cantare? Non riesco a concentrarmi.» sputa acido Irama, interrompendomi.

Mi alzo e corro via, senza neanche rispondere.

Vado in giardino, mi siedo sul prato verde e mi sfogo.

Piango.
Piango perché non credo di meritarmi tutto questo.
Piango perché ho soltanto voglia di vivermi quest'esperienza al meglio e avrei desiderato farlo con persone che sanno chi sono realmente, con persone che non si sono fermate all'apparenza ma che sono andate oltre.

Asciugo le lacrime dopo uno sfogo abbastanza lungo e ritorno dentro dagli altri.

Mi avvicino alla macchina da caffè e me ne preparo uno.

Appena pronto, lo butto giù velocemente e, quando sto per uscire, la produzione ci dice di posizionarci di fronte al televisore.

Prendo posto sul pavimento, accanto a Luca che mi avvolge in un abbraccio.

Irama ci rivolge uno sguardo, che evito immediatamente, spostando i miei occhi sullo schermo.

Dopo aver visto le varie assegnazioni di Biondo, Emma, Irama e Luca, tocca a me.

I brani che dovrò preparare sono Mi parli piano e Sola.

Felicissima, mi volto verso Luca che mi lascia un bacio sulla tempia.

Sullo schermo compare la scritta Duetti, subito dopo, invece, il mio nome.

Mi avvicino leggermente a Luca, sperando di leggere il mio nome accostato al suo.
Sarebbe bellissimo duettare con lui.

Ciò che appare, invece, è quello di Irama.

Abbasso lo sguardo e mordo le labbra nervosamente.

Incrocio poi il suo sguardo, ricevendo da parte sua un sorriso.

Dopo la scenata fatta poco fa, ha anche il coraggio di sorridermi? Questo ragazzo è bipolare.

What about us | Carmen e Irama.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora