A Happy Place
Martedì 14 maggio 2019, 21:36
«Come hai fatto?» la domanda mi sorge spontanea, neanche il meteo è così accurato.
«Non capiresti» risponde alzando gli occhi al cielo un attimo prima di sedersi sul pavimento della stanza.
Nessuno fiata, credo si sia accorta del fatto che mi senta a disagio; picchietta con la mano sul parquet invitandomi a raggiungerla, ed io così faccio: mi siedo e non posso fare a meno di notare come questa continui a guardarmi.
«Hai paura, vero? Tutti hanno paura di me, sono strana» queste parole mi colpiscono profondamente, avevo notato già da un pezzo che fosse sempre sola, ma avere paura di lei? Perché?
«Non ho paura, siamo simili» rispondo, cercando di rassicurarla.
La sua compagnia è, a differenza di quello che credono tutti, piuttosto piacevole a dire la verità; racconta moltissimi aneddoti e fa domande su ogni cosa.
Ha una sfrenata passione per le stelle ed io ne sto sviluppando una ancora più grande per lei.
Vorrei non dover tornare a casa mai più, ma so che prima o poi dovremmo salutarci, e mi chiedo se domattina a scuola mi parlerà come ha fatto questa sera.
«Maggiore Tom, è arrivato per me il momento di andare» mi alzo e ringraziandola per la serata torno a casa.Martedì 28 giugno 2019, 12:05
Sono due settimane che il Maggiore Tom cerca invano di insegnarmi qualcosa sulle stelle, e vista la sua fissazione morbosa per l'astronomia non me ne stupisco.
Si trascina sempre dietro uno zaino pieno zeppo di libroni di Hawking che parlano di spazio e cose simili e non so come possa leggerli, io non capisco niente di fisica.
Tutte le sere mi porta allo Space Needle, una grossa struttura alta 180 metri che ricorda molto un ago, con in cima una sorta di cabina dalla quale poter guardare il panorama per la bellezza di 37 dollari a persona.
Ora che ci penso non so dove possa trovare tutti quei soldi, e come possa buttarli in questa maniera.
Nonostante non mi abbia ancora detto il suo nome, siamo diventati buoni amici; andiamo a scuola insieme, ci sediamo vicini nell'ora di scienze e mi ha persino rivelato che cosa mangia ogni giorno a mensa: un panino composto da pancarrè, una fetta di mortadella, una spalmata di miele e salsa yogurt e dei cereali alla crusca. Non è la combinazione migliore per un panino, e ha anche provato a farmelo assaggiare, ma finché va bene a lei non vedo perché dovrei obiettare.
Credo che lei non piaccia davvero alla gente, quando le parlo mi guardano tutti male, come se fossi pazzo; non sanno che il Maggiore Tom è una brava persona, divertente e di compagnia anche se leggermente strana.
A volte puzza di alcol etilico e zolfo, ma mi astengo sempre dal chiederle il motivo di questa combinazione.
Credo che in alcune situazioni sia meglio non farsi domande, un po' come per la questione del suo strano pranzo.
«Jackman, sto lavorando a qualcosa di enorme!» raramente esprime emozioni, ma quando lo fa è semplicemente adorabile. Quando ride, la pallida pelle della faccia le si tira tra gli sporgenti zigomi e la mandibola squadrata, mentre i suoi piccoli occhi neri risplendono.
Passiamo le giornate in una caserma abbandonata, la routine è sempre la stessa: facciamo i compiti, lei mangia un altro panino esattamente uguale a quello del pranzo, corre da tutte le parti per un eccesso di zuccheri, poi si addormenta per una ventina di minuti e la sera indossiamo degli strani cappelli a punta fatti di carta stagnola e saliamo sullo Space Needle dove lei inizia a parlare di spazio, raccontandomi sempre aneddoti nuovi.
Non ho ben capito i suoi comportamenti però. Siamo migliori amici adesso, anche se vorrei un legame ancora più stretto con lei, ma nonostante questo si ostina a non volermi dire il suo nome.
Chissà come mai, nessun nome può essere così brutto da nasconderlo a tutti.
Avevo anche pensato di spiare dal registro, ma poi ho cambiato idea.
Voglio dire, se non vuole dirmelo devo farmene una ragione e basta, no? Ah e un'altra cosa di cui non mi parla sono i suoi progetti e le sue invenzioni, ma credo sia perché non funzionano.
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Flowerbeds #Wattys2019
RomanceFlowerbeds è una raccolta di brevi racconti sull'amore in tutte le sue forme e non solo. Perché tutti questi personaggi? Perché tutti questi luoghi? Perché queste storie siamo noi. Noi, la generazione di strani, di quelli che vogliono cambiare, di q...