PROLOGO

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<< Giulia, alzati o perderemo l'aereo>> questa è la frase che mia madre ripete da circa dieci minuti.
<<Giulia, alza il tuo culo da quel letto o ci penserò io>> ed ecco la solita finezza di mio padre <<MI STO ALZANDO>> grido il più forte possibile per farmi sentire.
Con molta fatica mi alzo dal letto, il letto su cui ho fatto le migliori dormite dal lontano 2010 quando i miei genitori decidettero di farmi dormire in una stanza da sola e abbandonare il loro lettone.
Ebbene si, mi sarei trasferita, tra qualche ora sarò a Torino a causa del lavoro di mia madre, e dovrò abitare nello stesso luogo di quel vichingo, si vichingo è l'aggettivo perfetto per descrivere quel coso la;si be dovrò andare a vivere a casa del migliore amico di mio padre che ha due figli e come si può capire con uno di loro io non vado d'accordo.
<< POSSO ENTRARE>> ed ecco lo scassa palle di mio fratello, ha solo 10 anni ma è già un figone, non capisco come sia possibile io alla sua età giocavo con le barbie e mia madre mi costringeva ad usare delle tute, di tutti i colori e di tutte le forme, anche se non credo che le tute possano avere molte forme diverse.
Mentre provo a risolvere il mio dilemma dico a mio fratello di entrare, lo osservo un attimo e lui é già pronto e felice di partire, non capisco cosa trovi di positivo in questo cambiamento dastrico delle nostre vite.
<<SEI ANCORA IN PIGIAMA?>> mi grida mentre mi butta addosso i jeans e la maglietta che mi ero preparata la sera prima per il viaggio, <<SI,CHE CI FA?>> chiedo ignara dell'ora che si fosse fatta <<CI FA CHE SONO LE OTTO E TU SEI ANCORA COSÌ GIÙ>>.
Non gli rispondo mi alzo dal mio letto su cui ero ancora seduta e mi infilo i jeans con la maglietta nera per poi mettere le mie amate adidas.
In fretta e furia piego il mio pigiama che consiste in una maglietta di mio padre e la infilo nella valigia.
<<Era ora>> grida la mia dolce mamma che si trova già dentro l'auto, non le rispondo ed esco il cellulare dalla tasca
da scarafaggina :)
^buon viaggio
ricordati che ti voglio bene
non piangere
ci vediamo presto
ti amo^
le rispondo velocemente
^scarafaggina ti amo pure io, ci sentiamo appena arrivo^
non ho voglia di leggere gli altri messaggi di tutti i miei altri amici, sono già triste di dover partire se dovessi leggere i loro messaggi potrei pure scendere dalla macchina, ribellarmi e non far partire più i miei genitori che domani obbligatoriamente devono prendere servizio, però pensandoci ribellarmi non è una cattiva idea, abbandono la mia grande idea e cado in un profondo sonno ascoltando il mio amato Cranio Randagio che mi ricorda la mia città, i miei amici, e quella che era stata la mia vita.
Mi sento accarezzare un braccio e poi qualcuno che dolcemente sussurra <<Giu svegliati dai, siamo arrivati in aeroporto>> riconoscerei subito quella voce,la sua voce, apro gli occhi gridando <<TOMMIII>> be si Tom è il mio migliore amico,oddio è più un fratello che un migliore amico ma purtroppo non abbiamo un legame di sangue.
<<Buongiorno principessa, anche io sono felice di vederti>> ridacchia mentre lo dice, i miei genitori hanno pensato che sarebbe stato meglio per me che la prima settimana a Torino la passassi con una persona a
me cara e quindi hanno deciso di portare con noi Tom.
Scendo dalla macchina, abbraccio Tom che non vedo da una settimana, si be non abitiamo nella stessa città, poi il suo fratellino piccolo, che piccolo non è, ormai ha la stessa età di mio fratello e infine i loro genitori.
Dopo un'ora mi ritrovo seduta su uno dei sedili scomodi dell'aereo ma prima ancora che l'aereo parta poggio la testa sulla spalla del mio migliore amico e chiudendo gli occhi beandomi del suo profumo.
<< Giu svegliati, siamo a Torino>>con dispiacere apro gli occhi, l'aereo è per lo più vuoto, mi alzo senza aprire bocca, Tom ha già la mia valigia in mano e con il suo solito sorriso mi stampa un bacio sulla fronte per poi avviarsi verso l'uscita dell'aereo.
Eccomi a Torino.

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