Capitolo 1

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"Uff, che fatica!" sbuffo portando la valigia giù per le scale. Anzi le valige. Infatti ne ho preparate ben tre di cui una solo per le scarpe...
Il numero di valige però è accettabile visto che non vivrò più a casa mia per gli ultimi due anni delle superiori. Non ho mai classificato la mia vita come "normale" visto che la mia non è una di quelle classiche famigliole felici di cui leggo nei libri e, in più, ho sempre frequentato scuole abbastanza costose e prestigiose. Infatti, i miei genitori hanno divorziato e quando avevo solo sei anni dopo gli assidui tradimenti di mio padre con donne più giovani e sexy. Mia madre ha sempre fatto finta di niente, ma la settima volta non ha più potuto ignorare la situazione. Così, dopo essersi lasciati, io e mia madre abbiamo perso quasi tutti i contatti con lui. Mia mamma ha cominciato a lavorare più del solito per mantenerci visto che in passato era mio padre a portare lo stipendio a casa. Mio padre cerca ancora oggi di riallacciare i rapporti con me, ma io non ne ho alcuna intenzione visto quello che c'ha fatto patire. L'unica cosa che ha fatto per me è stata pagarmi le scuole prestigiose nelle quali desiderava che io andassi e,visto che è un'enorme opportunità, non ho mai rifiutato. Mio padre è molto ricco di famiglia e anche se non lavorasse si potrebbe permettere tutto quello che spende oggi. Ha ereditato dal mio nonno materno una compagnia aerea e quindi i soldi di certo non gli mancano.
Da quando l'anno scorso mia madre ha scoperto di avere un cancro io ho cominciato a lavorare come cameriera per poterle permette le cure, mai soldi non sono mai abbastanza. Naturalmente potremmo chiedere aiuto a mio padre, ma i miei si odiano e mia mamma è troppo orgogliosa...
Per quest'anno scolastico, la scuola maschile che aveva frequentato mio papà per le superiori è stata aperta anche alle ragazze e grazie al buon nome della famiglia e alle raccomandazioni di mio padre
(che ha una grande influenza) sono stata scelta tra le dieci ragazze che staranno in prova quest'anno. Delle altre ragazze non conosco niente e spero di poter fare amicizia: non voglio trovarmi sola in mezzo a cinquecento ragazzi! Ho detto bene: CINQUECENTO! Alcune mie amiche dicono che ho una fortuna incredibile e da una parte lo penso anch'io. Infatti se voglio mettere in atto il mio piano devo avere avere una scelta di ragazzi abbastanza ampia da poter scegliere il migliore.

Arrivo sul pianerottolo di casa e guardò mia mamma invecchiata dalla malattia con le lacrime agli occhi:"Ashley, mi mancherai tantissimo" mi dice.
"Anche tu" le rispondo inondandola.
Mia mamma è tutto per me.
Mi ha cresciuta da sola visto le continue assenze di mio padre e ha svolto il ruolo di entrambi i genitori. Le voglio un bene infinito e farei qualsiasi cosa per lei, perfino far invaghire qualcuno a tal punto da sposarmi tra due anni per pagare le sue cure mediche. Beh, ora che ci penso, è proprio quello che ho intenzione di fare. Tanto non credo nel matrimonio e non ho principi religiosi che mi fermano. Qui negli Stati Uniti, non è strano che due ragazzi, finite le superiori,  si sposano, quindi posso far passare il tutto per una classica storia d'amore che leggo nei miei romanzi.
Ringrazio i miei genitori per avere quest'aspetto che toglie il fiato.
Non sono una che molto spesso si vanta, ma questo lo devo dire: sono uno schianto e tutti me lo dicono. Ho preso da mia mamma il fisico snello, alto e tonico con le curve pronunciate e da mio padre gli occhi verdi, i capelli castani chiaro che io porto lunghi e le labbra carnose messe in evidenza dagli zigomi pronunciati.
Mia mamma ha origini russe e mio padre brasiliane. Messe insieme queste caratteristiche sono venuta...beh,io.
Non curo troppo il mio aspetto, ma nella nuova scuola dovrò cominciare da subito visto l'importanza della mia "missione".

Singhiozzando ancora un po' esco di casa e in strada vedo la macchina sportiva di mio padre che mi aspetta. Mi giro verso la mamma e le sussurro un: "Ti voglio bene". Non sono certa che mi abbia sentita, ma non importa perché lo sa già.
Guardò casa mia sperando di non dimenticarla ed entrò in macchina. Stranamente alla guida non c'è Jonny, l'autista, ma mio papà che mi sorride in quel modo che fa impazzire le donne, ma che a me fa solo venir voglia di prenderlo a schiaffi.
"Tesoro,sei pronta?" mi domanda.
"Per te nessun TESORO e, sì, sono pronta." rispondo fredda e lui non ribatte, mettendo in moto l'auto.
Dopo una mezz'ora, oltrepassiamo un alto cancello di ferro battuto e ci ritroviamo in un giardino enorme perfettamente curato davanti ad un immenso edificio moderno bianco.
Mio padre, scesi dalla macchina, dice sorridendo: "Casa dolce casa...Questo è stato uno dei posti in cui ho vissuto più felicemente e anche tu te ne innamorerai." E poi saluta con quel suo solito sorriso qualcuno alle mie spalle: "Ciao Sarah sei sempre uno schianto vedo!" Io mi giro e vedo una donna bionda sulla quarantina molto attraente che lo guarda maliziosa. Eh sì mio padre ha colpito ancora...Devo ammetterlo: con il suo fisico muscoloso riesce ancora a passare per un trentenne e perfino qualche mia compagna di classe ci ha provato con lui non conoscendolo.
Vorrei dire che lui le ha rifiutate, ma non è andata come speravo, visto che Isabelle la mia compagna stronza e troia degli anni precedenti ci è andata perfino a letto...È stato orribile sentirla far commenti su quanto ci sapeva fare mio papà...Ma non ci posso fare niente e a mio papà non gliene frega un cazzo di quello che penso delle sue storie "sentimentali".
La oltrepassiamo e lui le sussurra "Se vuoi più tardi ti chiamo..."
E lei cosa fa... gli fa l'occhiolino, naturalmente...
Mio papà, quando ci allontaniamo, mi dice: "L'ho conosciuta un paio di anni fa ed era stata favolosa in quella jacuzzi..." fa per continuare,ma lo interrompo tossendo imbarazzata...
Cosa ho fatto per avere un padre del genere...

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