Capitolo 1:

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Questa mattina mi ero svegliata con un insolita felicità nell'aria, avevo uno strano presentimento, ma evitai di pormi troppe domande.

Aspettai mia madre e mia nonna che tornassero dall'ospedale dov'era ricoverato mio nonno, per poi iniziare a cucinare.

Di pomeriggio andai al mare, ma non alla solita spiaggia, non volevo incontrare qualcuno che conoscevo, appena arrivata appoggiai la borsa sulla sabbia rovente, tolsi le infradito e sistemai l'asciugamano per terra. Mi sedei per un paio di minuti cercando di togliermi quella strana sensazione che avevo dalla mattina.

Abbassai lo sguardo sulla sabbia, era così soffice e bianca che ti invogliava a camminarci sopra e lasciare le impronte proprio come nella neve. Ecco a cosa somigliava: alla neve.

Mi alzai e andai verso il mare, incominciai a immergere i piedi nell'acqua gelida e pian piano tutto il corpo, rabbrividivo sempre di più ma non volevo uscire. Volevo rimanere lì, cullata dalle onde.

Immersi la faccia sott'acqua tirandomi indietro i capelli, mi percosse un brivido lungo la schiena così riemersi subito.

Io e Alis avevamo una cosa più di tutte in comune, i brividi, fin da piccole siamo sempre state collegate, un collegamento pericoloso però. I brividi vengono quando si avvicina un pericolo, e quest'ultimo succede entro 24 ore.

Mi guardai intorno in cerca di un qualsiasi segnale di pericolo, ma niente.

Uscii dall'acqua in meno tempo possibile, un sasso mi si conficcò sotto il piede e persi l'equilibrio, misi le braccia in avanti per non cadere di faccia e chiusi gli occhi aspettando l'impatto ma non accadde.

Aprii gli occhi, e mi trovai tra le braccia di quel ragazzo...

<<Stai bene?>>, mi chiese, arrossii, <<Ehm...si...scusa..>>, risposi cercando di parlare lucidamente, lui sorrise, un sorriso stupendo , che non avevo mai visto prima d'ora.

Mi aiutò a tirarmi su, <<Tutto bene? Ti vedo un po'...>>, non gli lasciai finire la frase, <<Sto bene, grazie...>>.

<<Come ti chiami?>>

<<Mia, tu?>>

<<Axel.>>, rispose sorridendo, lo guardai con sguardo sognante, Axel...era un nome stupendo...

In meno di qualche minuto mi aveva accompagnato al mio asciugamano, si era seduto vicino a me e ci eravamo messi a parlare.

Sapevo un po' di cose si di lui adesso: si chiamava Axel Moon, aveva 18 anni quasi 19, li faceva proprio a capodanno, era li con la nonna, come tutti avevano già intuito, però non ha parlato della sua famiglia... viveva a Roma ma si trasferiva molto spesso e cambiava casa di continuo...però non mi spiegò il motivo.

Di me gli raccontai le cose basilari: mi chiamavo Mia Bartowski, avevo 17 anni, vivevo a Milano, ma molto spesso mi trovavo qui per mia nonna, da poco mio nonno era malato quindi scendevano molto spesso. Più di così non potevo raccontare. Ci sono cose su di me che solo Alis conosce, cose pericolose che nessuno dovrebbe mai sapere.

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