Capitolo 30:

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Claid aveva dormito sul divano, mi alzai e andai a preparare la colazione per tutti e quattro.
Come facevo a fidarmi, e trattare un estraneo come un ospite? Era una domanda che mi ronzava in testa da quando avevo accettato di aiutarlo.
Aspettai che si svegliassero e poi facemmo colazione.
Axel portò Claid da Richy cercando di farsi vedere il meno possibile. Mentre io e Alis pulimmo la stanza.
Una volta a settimana purtroppo per noi andava fatto. Accesi la musica come al solito e iniziammo a spostare il letto per pulirlo, tolsi tutte le coperte e le federe; mentre Alis stava pulendo vicino al divano.
<<Ehi, ho trovato una specie di lettera...c'è scritto per Richy.>>, disse Alis passandomi quella lettera, era la mia scrittura!
La presi e lentamente l'aprii. Oddio era veramente QUELLA lettera?
<<Che cos'è?>>, urlò per farsi sentire mentre passava l'aspirapolvere.
<<L'ho scritta io.>>, dissi non staccando gli occhi dal foglio.
'Caro Richy,
no ok sono negata a scrivere lo sai anche te.
Non so perché sto scrivendo tutto questo o perché te lo voglia mandare, forse per dirti quelle cose che non ti ho mai detto, o forse soltanto per sfogarmi un po'.
Non ti dirò: sei stato uno stronzo. Come hai potuto tradirmi? Perché lo hai fatto?
Perché so che non riceverò risposta, nessuno la riceve mai, lo fate senza un motivo probabilmente.
Ma quello che mi chiedo è: non vi sentite in colpa a giocare con noi?
Non so cosa mi ha portato a fidarmi ciecamente di te, forse le belle parole che mi dicevi, o solamente tu, perché beh diciamocelo sei stupendo, sei intelligente, perfetto in tutto, impeccabile. E mi stavo già chiedendo ripetutamente come avevi fatto a scegliere me.
E ora mi rispondo da sola. Non hai mai scelto.
Chissà se andava avanti da qualche giorno o mese, oppure solamente quella volta.
Sai qual era il mio motto? Vai contro la fisica. Perché è proprio quando le cose non vanno che devi riprovarci, non mollare mai. Però in questo caso ho toppato
Forse avrei dovuto aspettarmi qualcosa di simile da te, ma non avrei mai pensato che lo avresti fatto veramente.
'Non è facile pensarti come un sogno e niente più.'
Ti dedico questa frase perché so che d'ora in poi tu sarai solamente un mio sogno lontano. Uno di quei sogni irraggiungibili.
Forse tra qualche mese o anno torneremo amici, o addirittura saremo tornati insieme, chi lo sa, spero solamente nel meglio.
Grazie per tutto questo tempo che mi hai sopportato, ti amo tutt'ora e ti amerò sempre, mi hai fatto crescere e da te ho capito chi sono veramente.
Oggi è il giorno peggiore di sempre, e questo amore mio è una breve storia di come ti ho perso.'
L'avevo scritta io...e adesso stavo piangendo come una fontana ripensando a tutto questo.
<<Che succede tesoro?>>, mi chiese Alis, le lacrime bagnarono la lettera, <<Non è niente...>>, risposi richiudendola, <<Posso leggerla?>>, mi chiese abbracciandomi, <<Dopo, adesso ho bisogno di stare da sola...>>, risposi, <<Vado un attimo sulla terrazza dell'hotel.>>, aggiunsi sussurrando alzandomi e uscendo.
Mi asciugai le lacrime il più possibile, e andai sulla terrazza dell'hotel.
Che per mia sfortuna era occupata da Richy, l'ultima persona che avrei voluto incontrare in quel momento.
<<Scusa, me ne vado.>>, sussurrai girandomi, lui si avvicinò e mi prese il polso, <<Aspetta, che cos'hai?>>, mi chiese, mi dovevo trattenere dal scoppiargli a piangere in faccia, dovevo solo andare via da lì.
<<Niente...>>, balbettai, <<Mia, che ti sta succedendo?>>, continuò non lasciandomi andare, avevo la lettera in mano, <<Ho...ho trovato una cosa...>>, risposi girandomi verso di lui, <<Cioè?>>
<<Una lettera...>>. Perché glielo stavo dicendo proprio al diretto interessato?
<<E cosa c'era scritto?>>, chiese, scossi la testa, <<Mi dispiace...>>, sussurrai abbracciandolo è iniziando a piangere, <<Shh, va tutto bene...ti dispiace per cosa?>>
<<Per tutto Richy mi dispiace...>>, continuò a non capire, <<Mia, guardami...>>, disse prendendomi il viso tra le mani, <<Elena, mi ha detto tutto...sono un idiota...>>, singhiozzai, aveva finalmente capito, <<Shh va tutto bene Mia.>>, mi sussurrò accarezzandomi i capelli, <<<No, Richy mi dispiace veramente...>>, continuai, <<Mia, allora calmati prima di tutto. Sediamoci.>>.
Ci sedemmo sulla sdraio che c'era, <<Come prima cosa calmati.>>, mi disse dolcemente, mi asciugò le lacrime con i pollici, <<Ok, sono calma.>>, risposi sentendomi un po' più calma, <<Spiegami tutto bene.>>.
<<Elena mi aveva chiamato qualche giorno fa giusto? Ma non l'ho incontrata, il giorno seguente l'ho incontrata nel corridoio e mi ha detto che...non avete mai fatto niente, e...>>, sussurrai abbassando lo sguardo, <<E?>>
<<E mi sono sentita uno schifo. Lei lo ha fatto a posta per farmi del male ancora. E ci è riuscita di nuovo.>>
<<Perché avrebbe dovuto farti male? >>
<<Perché Richy io ci tengo a te, ho sofferto come un cane ok? Non è stato facile e quando finalmente ero arrivata ad una conclusione...lei sbuca come ogni volta, rovinando tutto.>>
<<A quale conclusione eri arrivata?>>
<<Che forse avevo sbagliato qualcosa io...>>. Non rispose, abbassò gli occhi sulla lettera, <<Cosa c'è scritto su quella lettera?>>, domandò, la guardai un'ultima volta, <<L'avevo scritta io, l'ho trovata in camera mia facendo le pulizie, era per te. Probabilmente era successo qualcosa che mi aveva fatto cambiare idea.>>.
<<Posso leggerla?>>. Non risposi. Mi limitai a passargliela.
<<Potresti leggerla quando non ci sono io?>>, aggiunsi guardandolo, per la prina volta da quando ero arrivata, negli occhi.
Lui annuì.
Rimanemmo in silenzio per un po', <<Ho lasciato Alis a pulire da sola...la vado ad aiutare.>>, dissi alzandomi, lui mi guardò e annuì. Non disse niente.
Tornai nella mia camera, dentro c'era Alis che parlava con Claid, <<Come stai?>>, chiese Alis venendo mi incontro, l'abbracciai senza dire niente, <<Mi dici cosa c'era scritto?>>, insistette, <<Una lettera per Richy...>>, risposi, Claid intanto stava ascoltando il nostro discorso, <<Se posso intromettermi, potrei sapere cos'è successo?>>,si intromise lui, lo guardai, scossi la testa ed entrai in bagno.
Avevo il mascara un po' sbavato, e gli occhi rossi, per il resto era tutto uguale.
Mi sistemai un po' poi riuscii.
<<Allora?>>, continuò lui, <<Allora cosa?>>, risposi, <<Non ci racconti niente?>>
<<Non ho niente da dire.>>
<<Dai, la lettera?>>. Mi sedei velocemente sulla sedia davanti a Claid, <<Presente Richy? >>
<<Il ragazzo castano, alto, sempre insieme agli altri due?>>
<<Si. Ecco lui mi ha tradito.>>
<<Mi dispiace...>>
<<Non fa niente, poi ho scoperto che non mi ha tradito. E beh per finire ho trovato una lettera che avevo scritto per lui. Contenti?!>>, dissi alzandomi di scatto, <<Mia, calmati, non cambierà niente se fai così!>>, esclamò Alis, scoppiai a ridere ed uscii da quella stanza, avevo bisogno di Pierre.
Secondo me Alis e Claid, sarebbero diventati una bella coppia insieme.
<<Mia?>>, mi chiamò qualcuno dietro di me, mi fermai senza voltarmi, <<Mia, perché stai cercando tutto questo?>>, era Axel, ripresi a camminare non volevo parlare con lui in quel corridoio.
Mi afferrò il polso facendomi entrare nella palestra stranamente vuota.
<<Perché stai facendo tutto questo?>>, insistette, perché lo stavo facendo? Non me lo sapevo spiegare nemmeno io.
<<Non c'è un perché.>>
<<C'è sempre un perché.>>
<<Axel...mi leggi nel pensiero, dovresti sapere meglio di me le cose.>>, risposi, <<E appunto non ti capisco.>>, ribatté, rimasi sorpresa per quella rivelazione, <<In che senso?>>
<<Che non capisco perché tu stia reagendo così!>>
<<Perché ho perso la persona più importante della mia vita per qualcosa che non è nemmeno successo! >>, urlai, non sapevo perché lo stavo facendo, non mi piaceva più, lo avevo dimenticato probabilmente, ma gli volevo pur sempre bene.
<<So quanto possa far male, ma è passato, non puoi stare qua a piangerti addosso capisci?>>
<<No tu non sai quello che sto provando in questo momento! >>
<<Lo so fidati, forse lo conosco anche troppo bene.>>, rispose abbassando lo sguardo, solo in quel momento capii cosa stavo facendo: la bambina. Quelle bimbe piagnucolone.
<<Forse hai...hai ragione.>>, balbettai sperando in un suo abbraccio che purtroppo non arrivò, <<Cos'è successo Axel? Sai che puoi chiedermi e dirmi tutto quello che vuoi. Sto facendo una scenata stupida ed infantile, me ne rendo conto...io non so neanche perché lo sto facendo...>>, aggiunsi indietreggiando fino al muro, non rispose sta volta era lui ad aver bisogno di me.
Mi avvicinai e gli posai una mano sulla guancia, <<Cos'hai Axel?>>, chiesi dolcemente guardandolo negli occhi appena li alzò.
<<Niente.>>, rispose freddo, abbassai lentamente la mano e la strinsi forte in un pugno.
Lo guardai un secondo, <<Vieni a sfogarti.>>, dissi prendendogli la mano e portandolo davanti a dei sacchi da box.
Lui prima mi guardò poi un po' esitante si posizionò davanti ad uno.
<<Ti farà sentire meglio.>>, risposi.

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