A fine corridoio c'era un'enorme scalinata che portava di sopra, dove c'erano un'infinità di porte, <<Cosa c'è dietro ad ogni porta?>>, chiesi curiosa appoggiandomi ad una dove c'era attaccata la lettera: A.
<<Delle camere da letto, e questa era ed è la tua.>>, rispose, mi girai e aprii la porta. C'era un letto matrimoniale al centro, con delle lenzuola viola molto scure e il resto era nero.
Attaccato al muro c'era una foto abbastanza grande, ero io da piccolina...che abbracciavo Ice.
Mi avvicinai per guardarla meglio, non mi ricordo niente di quel periodo, avevo i capelli neri, uno dei neri più profondi mai visti in vita mia, gli occhi azzurro ghiaccio, erano stupendi ma facevano impressione. E poi c'era Ice: due occhioni dello stesso colore, ma aveva i capelli castano scuro, mi stava stringendo forte baciandomi i capelli.
Mi bruciavano gli occhi, di nuovo.
<<Avevi quattro anni.>>, disse, non mi girai verso di lui, annuii e basta.
Mi alzai in punta di piedi per toccare quella foto. Mi scese una lacrima che asciugai subito con la manica della maglia. Non ero triste per me, ma per lui.
<<Sono quasi quattordici anni fa.>>, affermai con la voce che mi tremava, lui non disse niente. Uscimmo dalla mia camera, ed evitai di guardare le altre per paura di trovare altri ricordi.
Scendemmo le scale e andammo nella sala, c'era un divano per dieci persone e una televisione da 47 pollici, un tappeto blu sotto un tavolo di vetro. Quello mi ricordava qualcosa ma non so di preciso cosa.
Presi un grande respiro e scacciai quei pensieri.
<<Scusate, è arrivato Pierre.>>, annunciò Leyla, <<Fallo venire qua.>>, disse Ice, intanto mi sedei sul divano, guardai il pavimento, non ero pronta per scoprire tutto sul mio passato, avrei preferito vivere nell'ignoranza.
<<Eccomi qui.>>, disse Pierre salutando Ice con la mano, come si usava fare, <<Che succede?>>
<<Le ho fatto fare un giro per la casa.>>
<<Angelica, tutto bene?>>, mi chiese, alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi, <<Non sono pronta per sapere tutto.>>, ammisi scuotendo la testa.
A quelle parole mi svegliai.
Stavo piangendo. Mi alzai troppo velocemente forse, facendo svegliare Axel che mi seguì.
<<Mia, che ti sta succedendo?>>, chiese stiracchiandosi e sbadigliando, <<Niente...>>, risposi sciacquandomi il viso, avevo gli occhi tutti rossi, guardai dietro la mia figura allo specchio e incrociai gli occhi di Axel, <<Guarda come mi hai bagnato la maglietta!>>, esclamò togliendola, mi girai verso di lui arrossendo.
Non risposi, chiusi la porta del bagno per non far svegliare Alis, <<Mi vuoi spiegare? Non riesco a sentire il tuo pensiero su determinati argomenti, e questo mi preoccupa.>>. Abbassai lo sguardo sulle mie mani, lui mi alzò il viso, cercai di abbassarlo, ma mi impedì di farlo.
<<Guardami Mia, raccontami tutto quello che vuoi, sfogati, io sono qua. Sono qua per te.>>, disse per poi abbracciarmi, strinsi le mie mani intorno alle sue spalle nude e lo strinsi forte.
Gli raccontai di tutto quello che stavo passando, eravamo entrambi confusi e nessuno dei due sapeva cos'aspettarsi da quella situazione.
<<Grazie.>>, dissi appena finito di parlare, <<Non devi ringraziarmi.>>
<<Si che devo invece, se non ci fossi tu...>>, mi fermò mettendomi l'indice sulle labbra, <<Shh non dire niente.>>, suggerì, annuii.
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Sweet dream
De TodoLa storia di Mia, una ragazza fuori dal comune.. Un lavoro segreto, delle scoperte sul suo passato. Una nuova vita da vivere, in compagnia della sua inseparabile squadra.