Capitolo 13:

339 23 4
                                    

Avevo il sole negli occhi, Akira stava abbagliando ad Axel che intanto era andato in bagno, mi coprii gli occhi, volevo tornare a dormire, volevo rivedere Pierre...

<<Buongiorno...>>, disse Axel uscendo dal bagno, era in boxer, arrossii a vederlo così, era talmente perfetto da far paura. Mi alzai dal letto e preparai la colazione, lui era ancora in mutande, <<Ti dispiacerebbe metterti qualcosa addosso? Sei troppo perfetto...>>, dissi, quelle ultime parole uscirono da sole dalla mia bocca, lui rise e si andò a vestire, mi coprii la faccia con le mani, che figura, lui era perfetto così, anche senza vestiti. Ma che sto dicendo?! Mi buttai dell'acqua gelata in faccia per riprendermi, <<Scusa i miei pensieri, stanno facendo tutto da soli.>>, aggiunsi cercando di non guardarlo, alzai un attimo lo sguardo e mi sorrise, <<Tranquilla, se vuoi vedermi nudo basta chiedere.>>, scherzò, risi, <<La prossima volta te lo dirò direttamente.>>, conclusi sempre scherzando.

Finita la colazione mi cambiai, portai Axel da Eddy per presentarsi, poi chiamai Alis informandola che ero arrivata e lei mi disse che entro dieci minuti ci avrebbe raggiunto, ansiosa di conoscerlo.

Intanto tornammo in camera e chiacchierammo un po'.

Io ero sdraiata sul divano con il ventilatore puntato in faccia, avevo una canottiera bianca in pizzo con sotto una fascia nera e dei pantaloncini di jeans.

<<Fai girare l'aria! Ho caldo!>>

<<Il ventilatore non lo vendo a nessuno!>>. Lui era seduto in cucina con l'acqua fredda in braccio per rinfrescarsi.

<<Tu hai l'acqua e io il ventilatore!>>

<<Allora facciamo scambio.>>, concluse avvicinandosi al divano, avevo la mano sopra gli occhi per il troppo caldo.

Qualcosa di gelato mi si rovesciò su tutto il corpo, tolsi la mano e vidi Axel con la bottiglia vuota in mano, e io ero completamente fradicia, <<Eccoti accontentata.>>, disse iniziando a ridere, mi alzai di scatto per andare a prendere una bottiglietta d'acqua e lo rincorsi per un paio di minuti cercando di prenderlo ma non ci riuscivo, quando finalmente ce la feci lui mi fermò i polsi e mi buttò sul letto.

Avevamo tutti e due il fiatone, l'acqua lentamente si stava rovesciando, lui era sopra di me, liberò un secondo il mio polso per prendere la bottiglietta e sistemarla in modo che non cadesse.

I nostri nasi si toccavano, sentivo il suo cuore battere più veloce, i nostri sguardi si incrociarono, rimanemmo fermi senza dire una parola, in quel bellissimo silenzio, pieno di parole.

Ma purtroppo mi fece tornare alla realtà il bussare proveniente dalla porta, molto lentamente si alzò lasciandomi i polsi, rimasi due secondi ancora sul letto poi mi alzai e andai ad aprire. Era Alis. Mi mise le braccia al collo, ricambiai il suo abbraccio stringendola forte. E bagnandola.

<<Mi sei mancata tantissimo!>>, esclamò, poi spostò il suo sguardo alle mie spalle, <<Alis -Axel, Axel- Alis.>>, li presentai, si strinsero le mani, Alis mi guardò un po' confusa, <<Ti spiego tutto dopo ok? Andiamo a mangiare?>>, chiesi, lei annuii, presi le sue valige e le misi vicino alle nostre. Coccolò un po' Akira.

Uscimmo dalla stanza, prendemmo una scala che portava ancora più in basso, c'era una mensa di un paio di metri quadri, era fatta a posta per chi non voleva cucinare da solo. Interamente offerta dal capo Eddy.

Edward, Richy e André erano già seduti al tavolo e ci aspettavano, mangiavamo sempre insieme.

Facemmo la fila, prendemmo da mangiare e poi ci sedemmo con loro.

Alis salutò tutti contenta, <<Alla fine come avete dormito?>>, chiese André ma sapevo che chiedeva per Richy, <<Ha dormito sul divano, Akira come al solito dormiva tra i miei piedi.>>, risposi sorridendo, ci stavamo divertendo quando arrivò Elena.

Venne a salutare Richy baciandolo sulla guancia mentre mi guardava con un sorriso maligno, la faccia di lui era confusa, faceva tutto questo apposta per darmi fastidio, avevo il coltello in mano, continuavo a girarlo e rigirarlo tra la mano, Alis mi toccò il braccio, cercai di rilassarmi ma non ce la facevo, dopo quello che aveva fatto non ero mai riuscita a darle il ben servito. Non potevo ucciderla, volevo farla soffrire lentamente proprio come lei aveva fatto con me. Mi stava passando dietro, con un gesto inaspettato presi il vassoio vuoto che c'era sul tavolo e glielo tirai in faccia. Sorrisi vedendo che cadde a terra, <<Ops.>>, dissi lasciandoglielo cadere addosso.

Le usciva sangue dal naso, le facce dei miei amici erano scandalizzati tranne Alis che quasi mi incitava a continuare, <<Non è colpa mia se il tuo ex non ti voleva più.>>, disse divertita mentre si tirava su, tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di noi, il mio odio verso di lei stava aumentando, la presi per il colletto della maglietta sbattendola contro il muro, sentii i presenti venire sempre più vicini, <<Non osare.>>, le ruggii, <<Se no cosa? Sono passati mesi e non hai mai fatto niente.>>, disse sorridendo. Ad interrompere tutto quello venne Eddy, che urlando ci fece separare, <<Che sta succedendo qua?!>>, urlò lui, la guardai un'ultima volta prima di prendere il vassoio da per terra e tirarglielo sul lato destro della faccia facendola svenire, e poi me ne andai.

Ok forse avevo esagerato ad agire così davanti a tutti ma ora mi sentivo un po' meglio. Non tanto ma meglio di prima.

Andai al poligono di tiro, e inizia a sparare, quanto ero arrabbiata solo io potevo saperlo, però aveva ragione...non avevo mai fatto niente in quei mesi ma adesso si, e quella reazione era solo un avvertimento per lei, d'ora in poi non avrei lasciato correre niente altro.

Mi sfogai immaginando che quel manichino che continuavo a colpire fosse lei, era abbastanza liberatorio.

L'altoparlante si accesa, <<Bartowski venga subito nel mio ufficio.>>, disse quasi urlando la voce di Eddy, uscii da lì, e come avevo già intuito tutti gli sguardi erano su di me, tutti sapevano cosa c'era stato tra me e Richy, e in più tutti sapevano quello che era successo con Elena. <<Hai fatto benissimo.>>, si congratulò un ragazzo, alcuni sì congratulavano mentre altri non dicevano niente. Entrai nell'ufficio, <<Cosa diavolo ti è saltato in mente?>>, mi urlò cercando di abbassare la voce per non farsi sentire da fuori, <<È stata lei!>>, esclamai, anche lui sapeva tutto.

<<So perché l'hai fatto, ma lei non capisce se fai così! Stai solo al suo gioco!>>

<<Mi dovevo "liberare", dovevo farlo.>>

<<Non ti posso punire perché so la tua motivazione, se vuoi cambiare aria o qualunque cosa avvertimi.>>, concluse gentilmente, mi aspettavo una bella sgridata con una pausa dal servizio ma era stato l'opposto invece. <<Non è che potresti mandarla in missione lontana da qui?>>, gli chiesi prima di aprire la porta, <<Vedrò cosa fare.>>, rispose. <<Grazie.>>, sorrisi e uscii.

Nel corridoi Alis mi corse incontro abbracciandomi emozionata, <<Oh mio dio! Oh mio dio! Io ti stimo un sacco!>>, urlò mentre stavamo andando nella mia stanza, Richy, Axel e gli altri mi aspettavano proprio li davanti, <<Non dite una parola.>>, intimai aprendo la porta grazie allo scanner.

<<Hai fatto benissimo!>>, esclamò André, <<Non la sopportavo veramente più!>>, aggiunse Edward con un sorriso grande come una casa, li feci entrare, e richiusi la porta, scoppiai a ridere e mi buttai sul letto, Alis mi seguì facendo lo stesso, Axel era rimasto zitto e continuava a fissarmi, forse si aspettava una reazione...meno aggressiva?

<<Anche se io le avrei fatto più male.>>, aggiunse Alis, <<Si ma spararle non mi sembrava il caso. Non qui almeno.>>, risposi, gli altri intanto avevano preso un bicchier d'acqua, Richy non aveva detto niente.

<<Secondo me ritorna alla carica.>>, continuai, <<Mhm...secondo me non torna. Non se lo aspettava, quindi non oserà rifarlo.>>, intervenne Richy.

Sweet dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora