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Fuori è tutto bianco. Dalla finestra di camera mia posso vedere parte del vialetto. Tutte le superfici sono coperte da uno spesso strato di neve. Sembra tutto immobile, come se il tempo si fosse fermato.
<<Sono qui da due settimane.>> La voce di Jin interrompe le mie riflessioni sulla mia vista. Ma non mi turba, non ho sicuramente dimenticato che è qui, anche se avrei potuto. Ormai ero abituato alla sua assenza.
<<Mi sono laureato e ho deciso di tornare qui.>> La sua voce è leggermente cambiata da quando aveva 18 anni, ora è più mascolina. Anche il suo tono non è lo stesso. Ricordo che sembrava per la maggior parte del tempo allegro e spensierato. Ora è l'opposto. Dà l'impressione di essere cupo e distaccato.
<<Non faceva parte dei tuoi piani.>> Intendevo dirlo molto più acidamente ma sono sembrato solo annoiato. Non vorrei ferirlo, in realtà, ma lo odio.
Il problema è che non provo solo odio per lui.
<<No, non era nei miei piani.>> Si mette subito sulla difensiva. <<Lì non è andata come immaginavo. È stata un'esperienza nuova per me. Tu non puoi capire.>>
<<Non posso capire, ma se me lo spieghi potrei provarci.>> Mi volto e lo guardo. È seduto sul mio letto. Ha la schiena curvata e i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Dalla sua posizione sembra molto rilassato, non si può dire lo stesso dell'espressione. È corrucciato e mi guarda come se fossi qualcuno da battere.
Sposto lo sguardo. Mi fa solo venir voglia di urlare e tirargli qualcosa.
Non è stata colpa mia, dannazione. Ci ho messo mesi per capirlo e uno sguardo non rovinerà tutto.
Lo sento sospirare e con la coda dell'occhio vedo che si prende la testa fra le mani.
<<Non volevo che andasse così, credimi.>> Mi dice.
<<E allora come pensavi sarebbe andata?>> Alzo la voce. <<Speravi che io fossi morto o cose del genere così non avresti più dovuto pensare a me? Avresti voluto che ti seguissi?>>
<<Non lo so, Namjoon! Non sapevo che cazzo avrei dovuto fare!>> Mi urla lui.
<<Non avresti dovuto farla finire così. Avresti dovuto essere più maturo.>> Il mio tono si abbassa.
<<Non sono venuto qui per farmi rimproverare.>>
<<Per cosa sei venuto?>> Gli chiedo. Lo guardo di nuovo. Lo vedo guardarsi intorno come in cerca di una risposta appesa a mezz'aria.
<<Non lo so. Volevo vederti. So che sarebbe stata una stronzata, ma volevo farlo.>> Mi fa più male di qualsiasi altra cosa. Ma meno del bacio che ci siamo dati questa mattina. Al solo pensiero mi viene il mal di stomaco.
<<Cosa vorresti fare ora? Come vorresti che si sistemasse la situazione?>> Gli chiedo.
<<Non lo so.>> Ripete. <<Ti amavo.>>
Mi ammazza. Mi sento piccolo e stupido. Mi vengono i brividi.
<<E ora?>>
<<Non lo so.>> Ripete per la terza volta. <<Sono passati tre anni... Ho avuto anche un altro ragazzo. Non immaginavo di tornare. In realtà non era fra i miei piani nemmeno innamorarmi di qualcuno qui.>>
<<Non so cosa dirti. Non voglio scusarmi per essere stata una cosa non programmata.>> Sbuffo e mi guardo i piedi.
<<Non...Non intendevo farla suonare in questo modo. Namjoon, mi sei mancato molto.>> La cosa che mi infastidisce di più è il suo cazzo di tono di voce. Non sembra davvero interessato alla conversazione.
<<Non so cosa farmene di questa informazione. È ovvio che ci siamo mancati. Ma continuare a parlare così senza riuscire ad arrivare a un punto non mi piace.>> Mi sto prendendo la libertà di insultarlo ma sono così un codardo che non alzo nemmeno lo sguardo.
<<Non c'è un punto. In queste situazioni non c'è mai. Sono solo sentimenti ma evidentemente né io né tu ne abbiamo ancora.>> Pare molto irritato. Alzo la testa e vedo che si alza e va verso la porta. <<Non ho nient'altro da aggiungere. Se hai qualcosa da dirmi hai il mio numero.>> Ed esce dalla mia stanza, ma lascia qui il dolore della sua presenza. Non ha senso. Inizialmente odiavo la sua assenza e bramavo un suo ritorno. Ora speravo non tornasse, ne ero sicuro. Ma ora che è qui mi distrugge e a dir la verità mi ricorda che provo ancora qualcosa per lui.
Sono un deficiente.

Crystal snow-Namjin, BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora