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Guardo fuori il paesaggio che scorre veloce vicino a me. Il vento si è calmato un po'.
Il riscaldamento della macchina e la giacca che indosso non mi tengono abbastanza al caldo, quindi rabbrividisco un po'.
Seokjin guida, ma sembra teso. È rigido e non ha detto una parola da quando siano usciti da casa mia.
La radio è bassa, stanno passando una canzone che non conosco ma abbastanza orecchiabile.
Non so cosa accadrà a casa dei suoi genitori, ma ammetto di non essere nemmeno io tranquillo.

Jin ferma la macchina davanti a casa sua. Non è molto diversa dalla mia. È solo un po' più grande.
Scendiamo dall'auto e in un attimo siamo davanti alla porta. Lui la apre e entriamo. Inizialmente penso che non ci sia nessuno dentro casa. Forse è meglio così.
Poi facciamo qualche passo in salotto e vediamo sua madre voltata di spalle in cucina.
<<Mamma?>> La chiama lui. Percepisco il suo nervosismo. Vorrei allungarmi e afferrargli la mano, ma probabilmente è una cattiva idea.
Lei si volta sorridente ma quando mi vede sembra che abbia mangiato un limone.
<<Perché lui è qui?>> Chiede disgustata dalla mia presenza. So che non avrei ricevuto un caloroso benvenuto, ma non mi aspettavo addirittura uno sguardo del genere.
<<Volevo...>> Inizia a dire Jin, ma si ferma quando sente dei passi provenire dalle scale. Ci voltiamo entrambi e vediamo suo padre. Ricordo che l'ultima e l'unica volta che l'ho visto mi ha minacciato di strapparmi la testa.
Adesso ho paura.
Il signor Kim alza lo sguardo su di me e mi sento travolgere da un treno. Vorrei non essere qui. Però non sul serio, Jin ha bisogno di me.
<<Perché sei in casa mia, feccia?!>> Urla l'uomo. Il suo viso è contratto dalla rabbia. Solitamente somiglia al figlio, ma in questo stato non ha un briciolo di lui.
Jin fa un passo in avanti ma suo padre sembra non vederlo nemmeno.
<<Piccola merda, devi stare lontano da mio figlio!>> Ha le spalle larghe come il mio ragazzo ma è anche più alto di me, e io ero un giocatore di basket.
<<Papà, per favore...>> Prova a dire Jin.
<<Sei tu che lo hai reso malato!>> Viene verso di me, e io faccio velocemente qualche passo indietro ma sbatto contro il muro.
Sono fottuto.
Il signor Kim mi colpisce in faccia. Sento un dolore lancinante sul naso e mi si offusca la vista. Mi afferra per il colletto della giacca e mi fa cadere sul pavimento. Sbatto la testa e sento uno spasimo atroce. Sento Seokjin urlare e sua madre inveire contro di me, e darmi la colpa della rabbia del marito.
Non faccio in tempo ad alzarmi o a spostarmi che sento un calcio sul fianco. Mi si mozza il respiro. Per qualche secondo non riesco a respirare e mi copro il petto.
Stringo gli occhi. Non posso fare più niente. Sono a terra. Spero finisca tutto presto.
Mi sento trascinare dalla gamba e sento un altro colpo sull'addome.

Poi però sento la madre di Jin strillare e un tonfo. Mi sento afferrare dalle ascelle.
<<Alzati! Per favore!>> La voce di Seokjin è spezzata e lo sento singhiozzare. Mi alzo velocemente anche se ho male ovunque. Mi gira la testa e mi aggrappo a lui. Vedo suo padre alzarsi dal suolo, probabilmente suo figlio l'ha spinto cercando di difendermi.
Jin apre la porta e mi trascina fuori. Sento i passi pesanti del padre dietro di noi.
Corro verso l'auto e salgo. Sento dei colpi sul finestrino e vedo il volto rugoso e terrificante di quel mostro. Apre la portiera ma grazie a Dio l'auto parte e sfreccia via.

<<Cazzo, mi dispiace.>> Singhiozza il ragazzo che mi sta accanto. <<È pazzo... È pazzo!>>
Mi passo una mano sulla bocca e vedo sangue. Sento la testa pulsare.
<<Non posso più tornare a casa. Quelli non sono i miei genitori.>> Mormora Jin.
<<Ce ne andiamo. Non staremo qui in città.>> Forse sono pazzo anch'io. Non sono molto lucido, ma credo in quello che dico.
<<Cosa?>> Mi chiede lui.
<<Andiamocene via. Lasciamo la città. Scappiamo, Seokjin.>>
<<Stai scherzando?>> Mi guarda velocemente, poi riprende a guardare la strada.
<<Mai stato più serio.>> Mi pulisco il sangue che continua a uscire dal naso sulla manica della giacca.
<<E come faremo? Da soli, senza soldi...>>
<<Ho qualcosa da parte, ce la caveremo. L'importante è che stiamo insieme, Jin.>>
Vedo che cambia direzione. Guida per un po' e poi prende l'autostrada.
<<Ti amo, Namjoon.>>

⚫⚫⚫

La soria si conclude qui.
Ammetto che inizialmente avevo un'idea diversa, ma che poi con il tempo è cambiata.
Spero voi possiate apprezzare questa storia come io non ho fatto.
🌙♣

Crystal snow-Namjin, BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora