Abbiamo ricominciato a parlare. Gli ultimi pomeriggi non ho fatto altro che parlare con Seokjin. Passiamo ore l'uno accanto all'altro ad affrontare ogni tipo di argomento. Jin mi ha cominciato a parlare sul serio. Ora sembra il vero Jin, colui di cui mi sono innamorato, non un manichino.
Mi ha rivelato le sue paure e mi ha raccontato del suo periodo in Australia. Spesso quando me ne parla scoppia in lacrime. Io gli afferro le mani e gli dimostro che lo sto ascoltando. Non ho bisogno di dire nulla, non devo rassicurarlo. Devo solo dimostrargli che sono accanto a lui e che lo ascolto.
Mi sento più tranquillo, come tempo fa. Adesso so chi ho accanto. Conosco il vero Seokjin.
Anche se mi sento infinitamente stupido. Sono stato cattivo, egocentrico e immaturo. Ma spero sia passato tutto.
Adesso voglio solo mettere Jin al primo posto e renderlo più sereno.Siamo sul mio letto. Lui mi sta abbracciando come fanno i koala circondandomi con i suoi arti e io gli sto accarezzando i capelli.
Fuori sta nevicando molto, e il vento è così forte che fa dondolare i rami dell'albero.
È così strano che fuori ci sia la bufera ma qui dentro ci sia la calma. Dei semplici muri di cemento cambiano così tanto la situazione.
Gli unici rumori che sento sono i nostri respiri e un lieve mormorio che viene dalla radio in salotto. La starà ascoltando mia madre.
Lei non sa che Jin è qui. Se lo sapesse non sarebbe bello. Lei gli voleva bene, ma da quando ci siamo lasciati e le ho parlato male di lui ha cominciato a detestarlo. Se mentre parlavamo qualcuno lo nominava cominciava a disprezzarlo e a insultarlo.
Si è fatta condizionare così facilmente, proprio come me.
Più tardi dovrò parlare con lei e dirle che abbiamo sbagliato.Seokjin si sistema su di me e mi guarda. Ora il suo viso è sopra il mio.
<<Mi dispiace.>> Mormora. Ha gli occhi rossi e lucidi. Ora la sua espressione mi dice qualcosa.
<<Smettila di scusarti.>> Da quando si è sfogato si sarà scusato con me un migliaio di volte. Non deve. Dovrei farlo io. L'ho fatto, ma non ce la farei a ripeterlo come lo fa lui. Sono un codardo.
<<È che mi dispiace davvero.>> Scuote la testa. <<Avrei potuto fare di meglio.>>
<<Non importa cosa hai fatto. Adesso siamo insieme, non è questo l'importante?>>
<<Sì, ma tu hai sofferto...>> Abbassa lo sguardo e poggia il mento sul mio petto.
<<Hai sofferto anche tu.>> Gli passo una mano fra i capelli. Sono molto morbidi.
<<Ma è stata colpa mia.>> Si morde le spesse labbra.
<<Se ti scusi ancora una volta ti butto in mezzo alla neve.>> Non sembrava una minaccia. Beh, non intendevo farla sembrare una cosa cattiva, ma spero abbia capito.
Lui annuisce e si sistema meglio su di me, adesso non posso più guardarlo in faccia.
<<Se i miei sapessero dove sono in questo momento mi taglierebbero i testicoli.>> Borbotta.
<<Intendi fra le braccia di un uomo bellissimo?>> Cerco di sdrammatizzare. Intanto strofino una mano sulla sua schiena. <<Non dovresti preoccupartene. Lo sai che sono scemi e retrogradi. Sai che va bene amare qualcuno del tuo stesso sesso.>>
<<Io lo so... Loro no. Vorrei dirglielo. Vorrei presentarti a loro, come una famiglia normale.>>
<<Perché? Sono il tuo ragazzo adesso?>> Gli chiedo.
<<È ovvio. Non mi metto nel letto con qualcuno che non lo è.>> Mi si gela il sangue nelle vene. Mi guarda. Poi si rabbuia. Stiamo pensando alla stessa cosa.
<<Se ti scusi di nuovo ti strozzo.>>Dopo qualche minuto di coccole e tranquillo silenzio, Jin si siede. Mi siedo anch'io e lo guardo.
<<Non mi interessa cosa pensano. Voglio dire ai miei genitori che sto con te. Non importa se poi mi uccidono.>> Mi prende una mano e io stringo la sua.
<<Bene. Voglio esserci.>> Gli accarezzo la mano con il pollice e lo guardo negli occhi. Io sono con lui. Siamo insieme. Qualunque cosa accada starò al suo fianco. Voglio che lo sappia.
Annuisce.
<<Mettiti le scarpe.>> Gli dico.
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Crystal snow-Namjin, BTS
FanfictionNamjoon stava con Jin al liceo, ma a causa del trasferimento di quest'ultimo la loro relazione è costretta a finire. Dopo l'università Jin tornerà a casa e incontrerà Namjoon.