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Sono a letto già da un paio d'ore ma niente, non riesco proprio ad addormentarmi. Saranno i rumori che sento provenire dalla camera di Ale, sarà che ho la testa che mi scoppia, fatto sta che gli occhi non mi si chiudono.

TOC TOC

"Entra" dico con tono duro.
"Ti ho svegliato?"
"No, non sto ancora dormendo. Stavo studiando degli schemi che ci ha dato il mister" dico la prima cosa che mi passa per la testa sperando che ne esca una scusa plausibile, di sicuro non le dirò che è per lei che non dormo.
"Ah, capisco" annuisce e si sposta i capelli dietro le orecchie, tenendo sempre lo sguardo basso "ti disturbo?" Mi domanda dopo un po'.
"Devi dirmi qualcosa?"
"Si in effetti si"
"Dimmi" mi metto seduto in mezzo al mio letto e anche lei si siede ma sul bordo.
"Sai che domani parto, e che starò via per due mesi.."
Non rispondo, ma la rabbia mi ribolle in corpo ad ogni sua parola, sempre di più.
"Sono felice, davvero e super eccitata, però.." si ferma e intravedo le sue guance farsi impercettibilmente più rosse, come se si stesse vergognando.
"Però?"
"Ho paura" mi dice avvicinandosi con il viso a me "sono sempre stata solo con te e lui è una novità per me"
"Mi sembra ovvio" non so davvero perché mi sta dicendo queste cose, non lo capisco.
"Già. Non dovrei preoccuparmi perché ci vogliamo bene, io conosco lui e lui sa tutto di me, o quasi.." giuro che quest'aria misteriosa mi sta mandando al manicomio.
"Che vuoi dire?"
"Che lui non sa tutto di me, come invece sai tu"
"È normale che io ti conosco meglio, ci conosciamo da sei anni. Con lui da quanto, sei mesi?" Sbuffo, il sonno inizia ad essere più invitante di questa stupida conversazione.
"Sette mesi"
"Non c'è paragone" alzo le spalle e sbadiglio.
"Lo so ed è per questo che devi aiutarmi"
"Come devo aiutarti?"
"Ecco, non so come spiegartelo.." si interrompe e deglutisce più volte, inizia a parlare e poi si interrompe in continuazione.
"Spiegalo e basta, a parole semplici" le alzo il viso con due dita sotto al mento per riuscirla a guardare negli occhi, e quando i nostri sguardi si incrociano, sorridiamo.
Dannazione.
"Io e lui come ti ho detto stiamo più o meno insieme da sette mesi. Ci stiamo conoscendo e non intendo solo caratterialmente"
Ecco che di nuovo la rabbia mi ribolle nelle vene. Queste cose proprio non voglio sentirle.
"Mh"
"Insomma, qualche volta siamo stati da soli.. ci baciamo, ci tocchiamo, abbiamo fatto qualche prelim.."
"Che cosa vuoi da me?" La interrompo prima che potesse finire la frase perché non ne potevo più. Sentire queste cose mi fa stare male, quasi mi viene da piangere.
"Se mi fai finire ti spiego"
"Si ma questi dettagli non mi interessano"
"Ok andrò al dunque.." di nuovo si mette i capelli dietro le orecchie e arrossisce leggermente "con lui mi comporto come se fossi esperta e avessi già avuto altri uomini ma io.." si interrompe e mi guarda "..e te sappiamo che non è così"
"Certo che no, hai appena 19 anni, perché dovresti essere esperta?"
"Beh a lui piace così ma ora che andremo a vivere insieme io non so come fare.."
"Non ci andare"
"Non posso. Però tu puoi aiutarmi in un altro modo"
"Ale, di che si tratta?" Le mani iniziano a sudarmi e quando la vedo avvicinarsi e prendermele tra le sue trattengo il respiro.
"Fai l'amore con me, per piacere".

Resto a bocca aperta per qualche secondo, poi tiro via le mani dalle sue e scendo dal letto iniziando ad andare su e giù per la stanza.
"Per fare cosa? Fare finta che sia uno dei tanti e permettergli poi di fare con te ciò che vuole? No, proprio no"
"Non è così, io voglio farlo con te. Nessuno mi conosce come te, sai quello che mi piace e sai come trattarmi.."
"Si ma non così, non per una sola volta, non per fare un piacere a lui"
"Voglio te Arek, ho scelto te come mio primo uomo, per piacere accetta"
"No".

INSTAGRAM ; Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora