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"Consegna per Aleksja"

Apro la porta e mi ritrovo un fattorino con uno scatolone per me.
"Sono io Aleksja"
"Allora è per lei" me lo porge e fa un cenno di saluto "arrivederci" dice e se ne va.
Entro in casa e poggio lo scatolone sulla tavola in salone. Lo osservo e dall'esterno non riesco a capire di che si tratta. Sembra uno scatolone di cartone comune. Ho quasi paura ad aprirlo perché non ho ancora ben capito chi è a mandarmi queste cose dato che ormai ho escluso Zizou. Chi può conoscermi così bene senza avermelo mai detto? Non so proprio a chi pensare..
"Okay Aleksja, apri questo scatolone, forza.." dico ad alta voce per incoraggiarmi. Faccio un respiro profondo e lo apro. All'interno, tutto circondato da polistirolo,  c'è uno scatolino più piccolo. Lo fisso per qualche minuto e come sempre mi manca il coraggio per vedere cosa c'è dentro. Prendo un'altra boccata d'aria e mi decido. Afferro lo scatolino e lo porto all'altezza dei miei occhi. È uno scatolino in velluto blu con una scritta sopra che già mi spaventa "Cartier". Tiro il coperchio per aprirlo e resto a bocca aperta. Chi può essere stato a farmi questo? Non riesco a credere ai miei occhi, la mia bocca è spalancata e sto sudando dall'emozione.
"Ti piace?" Improvvisamente Arek sbuca da non so dove.
Poggio la mano sul cuore per cercare di calmarmi ma non ci riesco.
"È bellissimo ma non so chi me l'ha mandato" dico imbarazzata e disorientata.
"Hai letto il bigliettino?" Con lo sguardo indica una bustina nello scatolone, io faccio no con la testa mentre la prendo tra le mani. La scarto e mi prendo qualche secondo di pausa prima di leggere cosa c'è scritto.

"Questo è l'ultimo regalo, l'ultimo indizio, l'ultima consegna.
Vorrei fosse chiaro che ho fatto tutto questo perché ti amo, ti amo dalla prima volta che ti ho vista in quel bar in Germania e da allora non ho mai smesso.
Ho tante qualità positive ma il coraggio, soprattutto se si tratta di te, non è tra queste. Così ho pensato a questo metodo per dirti ciò che provo. Ma a quanto pare mi si è ritorto contro e volevo una volta e per tutte chiarire la situazione: non sono Machach. So che non hai pensato a me e che forse è strano per te pensare che sia io a scrivere queste cose ma è così, sono io e sono sempre stato io. Dai panini di Mc Donald's ad Oreo e ora l'anello, sono sempre stato io. Mi ha fatto male sapere che non hai minimamente pensato a me, anche quando Lorenzo e Piotr facevano di tutto per smascherarmi. Mi ha fatto male ma poi mi è passato perché ti amo. E sono qui a dirtelo.
Ti amo, da quel giorno in quel bar ad oggi.

-Tuo Arek."

Gli occhi, già lucidi, iniziano ad espellere le lacrime come se fossero veleno. Le mani mi tremano, le ginocchia si sciolgono. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo e guardarlo. Come ho fatto a non capire che era lui? Come ho fatto a non pensare a lui neanche per un istante? È l'unico che mi conosce davvero, l'unico che ha sempre dimostrato di amarmi e rispettarmi. L'unico che sa tutto di me. L'unico.

"Arek, io.." farfuglio qualche parolina ma davvero non so che dire. Mi alzo e lo raggiungo abbracciandolo.
"Non c'è bisogno che tu dica niente, davvero. Volevo solo che tu lo sapessi. E quell'anello, non è una proposta di matrimonio.." ride nervosamente "è solo un simbolo del mio amore"
"Mio Dio Arek.."
"Voglio solo che tu sappia che ti amo, ti amo davvero e sono disposto a qualsiasi cosa per te. Qualsiasi"
"Mettimelo" gli chiedo e lui mi bacia la fronte e prende lo scatolino. Estrae l'anello e me lo mette al dito. È bellissimo, le lacrime continuano a scendermi sulle guance e Arek continua a guardarmi con quell'aria innamorata.
"È stupendo, davvero. Solo che.."
"Si tranquilla.." mi interrompe deluso, con un sorriso triste "non devi per forza ricambiare i miei sentimenti, lo capisco"
"Non è questo, è che.. ho bisogno di capire. Ho bisogno di partire e tornare dai miei per fare chiarezza nel mio cuore. Mi hai aspettata sette anni, che sarà un altro mese per te?" Sorride ancora, stavolta diversamente.
"Ti aspetterò anche se fossero anni" mi dice, e prendendomi il viso tra le mani, mi bacia.

INSTAGRAM ; Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora