"Era arrivata una nuova alunna l'anno scorso, stava sempre in disparte e un giorno il prof di matematica ci ha fatto fare degli esercizi insieme" ha una voce cupa ma ne parla come se fosse indifferente.
"Da quel giorno ha iniziato a parlare con me, abbiamo preso confidenza e ho scoperto che dall'altra scuola è stata espulsa perché spacciava e l'hanno beccata, gli ho chiesto se aveva qualche contatto così compravo da lei""Basta.. non lo voglio sapere.." lo guardo supplicandolo
"C'era una festa e ci sono andato, ero ubriaco e fumato, e me la sono fatta a casa sua nel suo letto" mi guarda negli occhi sorridendo beffardo e compiaciuto di quelle parole.
"Ti odio!" gli tiro uno schiaffo e me ne scappo piangendo.
"Me la sono fatta più di una volta" lo sento ridere da lontano.
Giro l'angolo e mi scontro con un ragazzo, quel profumo lo conoscevo ma non avevo il coraggio di alzare la testa.
" Iris? " mi alza il viso dal mento e mi guarda dritto negli occhi" Alex.. " dico in un sussurro mentre piango, mi abbraccia forte senza dire niente
" Per favore andiamo via di qui.. " lo sento annuire e iniziamo a camminare verso la villa e ci andiamo a sedere sulla conchiglia dove le persone anche se passano non ci possono vedere.
"Me ne vuoi parlare?" mi accarezza le guance asciugando le lacrime, io non gli rispondo e appoggio la mia testa nell'incavo tra la spalla e il collo, le sue braccia mi avvolgono facendomi sentire al sicuro
" Donato.. " dico il suo nome così sottovoce che era quasi impossibile sentirlo, ma lui capisce lo stesso e mi stringe più forte
" Ti ha fatto qualcosa? Ti ha alzato le mani?" Sento i battiti del suo cuore accelerare per la rabbia, scuoto la testa e affondo ancora di più la testa
" Vuoi che chiami Ilaria?" scuoto di nuovo la testa e lui inizia ad accarezzarmi i capelli dandomi qualche bacio qui e lì per farmi tranquillizzare
" Grazie.. " mi stacco da lui sorridendo a malapena e asciugando le lacrime rimaste a rifare il mio viso
"Posso chiederti un favore?""Si dimmi"
"Mi puoi dare una sigaretta?"
Senza neanche rispondere prende il pacchetto di Malboro touch e ne prende 2, porto la mia alle labbra e mi fa accedere. Non diciamo più neanche una parola però è agitato, muove la gamba destra su e giù freneticamente, anche se è un suo vizio. Guarda l'orologio e mi fa cenno di andare, annuisco e ci alziamo avviandoci per tornare in convitto.
Arrivati a destinazione mi accompagna fino al portone e avvicinandosi al mio orecchio sotto voce mi dice " Per qualsiasi cosa, chiamami non ti fare problemi", sorrido felice a quelle parole e lo guardo allontanarsi per andare nel convitto maschile, avrei voluto un'altro suo abbraccio o un suo bacio prima che se ne andasse..
Entrò in convitto quando oramai non lo vedevo più e vado in stanza dove mi aspettano Ilaria e Maria con aria interrogativa, neanche le faccio fiatare che gli racconto tutto cercando di non piangere di nuovo, quando poi gli ho parlato di Alex entrambe hanno sorriso." Menomale che hai incontrato lui" dice Ilaria distogliendo lo sguardo
" Ecco perché non è tornato, ci stavamo preoccupando visto che era andato a comprare le sigarette e non è più tornato, pensavamo si fosse fermato a parlare con qualcuno anche se lo stavo quasi per chiamare" dice Maria quasi arrossendo.
Ci mettiamo il pigiama e ci infiliamo sotto le coperte, le altre si sono addormentate subito, io continuo a guardare il soffitto pensando a quello che è successo qualche ora prima e dopo un bel po' mi addormento con il desiderio di un abbraccio da parte di Alex, mi è piaciuto stare tra le sue braccia e volevo a tutti i costi trovarmici ancora.
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Come in un sogno
RomanceIris De Luca, un'adolescente di 18 anni, occhi verdi ceruleo e capelli castano chiaro con sfumature bionde e rosse, deve affrontare l'ultimo anno delle scuole superiori. Ci sono dei piccoli problemini che la assilano dall'estate quando per forza di...