Capitolo 4

347 14 0
                                    

Piper

Nicky ed io eravamo tornate da poco a casa, e lei aveva notato il sorriso che mi portavo dietro dopo aver fatto quella chiamata.

“Allora, hai chiamato miss Vause, eh?” Disse Nicky. Non dissi nulla, ma come si dice “chi tace acconsente, no?”.

“Allora, che vi siete dette? Voglio di dettagli” insistette la rossa.

“Beh, che forse ci andremo a prendere un caffè insieme sai… tra due persone che devono ancora conoscersi per bene” risposi sincera.

“Oh, mio dio!” Si lasciò scappare Nicky

“Quindi, vuoi dirmi che avrai un appuntamento con AlexSoFregnaelosoVause? Ricordati di raccontarmi tutto, eh!” disse entusiasta Nicky

“Se sei così eccitata, perché non vai tu all’appuntamento al posto mio?” Dissi ironica.

“Nah.. ha scelto te, io non c’entro” rispose lei.

“Ma non mi ha scelta, cazzo… e se quando mi vedrà penserà “ma che si fuma questa?” Lasciai che l’ansia prendesse il sopravvento.

“Allora, tu stai calma e non combinare casini, okay? Poi ha già visto come sei da vicino, sfacciata e un po’ goffa, per cui, non preoccuparti” disse la rossa per poi abbracciarmi.

“Allora, ma… quando dovete vedervi?” Domandò poi curiosa.

“Non lo so, ha detto che mi faceva sapere!” dissi sincera.

“Sei sicura? Non è che mi stai nascondendo qualcosa, no?” Disse per poi scoppiare in una mega risata  

“ Nicky, ascolta, io vado a farmi una bella doccia, se dovessero chiamare sul mio telefono, potresti rispondere, per piacere?” Le chiesi gentilmente.

“E se è la Vause a chiamarti?” Domandò ironica Nicky.

“Nichols, lo sai che a volte sei proprio insopportabile?” Le diedi il telefono e andai di sopra a lavarmi. Sfilai il tubino e mi buttai in vasca, non ricordavo quanto fossero rilassanti i bagni con acqua calda.  

Mentre mi lavavo, sentì la voce di Nicky che parlava col mio telefono.

“beh… ora sta sotto la doccia, se vuoi le dico che hai chiamato!” La sua voce era tranquilla, come se fosse quella di una segretaria.

Poi bussò alla porta, io la feci entrare.

“Beh.. come glielo dico che hai un corpo di fuoco, Chapman? Comunque, ha detto se ti andava bene sabato sera” disse per poi farmi l’occhiolino.

“Gliel’hai detto che la richiamerò io dopo?”chiesi alla rossa con la faccia di un cane bastonato.

“Sì, tranquilla, sarei efficiente come segretaria, non trovi?” Disse per poi ridere  

“Hey, Nichols, ti odio ma ti amo!” Dissi dolcemente.

“Hey, Hey, queste cose risparmiale  per Vause, comunque, ti amo anche io, Chapman!” Ci abbracciammo e dopo esserci staccate, lei mi riconsegnò il mio cellulare e tenendo l’asciugamano con una mano, l’altra la usai per chiamare Alex.

“Pronto?!” Rispose con voce roca.

“Buongiorno, disturbo?” Dissi facendo finta di niente.

“Per niente, allora, per sabato alle 9 va bene?” Chiese lei dolcemente.

“Sì, non ti facevo così dolce, comunque!” Dissi ironica.

“Non sai niente di me” rispose nuovamente con voce roca.

“Hai ragione, a sabato allora” dissi per poi staccare la chiamata. Iniziai a vestirmi, indossai una semplice tuta e mi sdraiai sul divano, accesi la TV e feci l’accesso a Netflix, scorrevo tra le serie, ma non vidi nulla di carino, quindi spensi la TV e preferirì iniziare a leggere un libro “La ragazza dello Sputnik” di un autore giapponese, il cui nome, ricorda un po’ un ristorante di sushi, ma scrive cose carine. Ad esempio, Sumire è una ragazza che non ha mai conosciuto l’amore, fin quando non incontra Myu, le due sono molto diverse, l’una terra terra, l’altra altolocata e ricca.

Dopo circa venti minuti dall’aver aperto il libro, mi addormentai sul divano, per tutta la notte non ho chiuso occhio e quando sono nervosa dormo. Lo so, ora direte “ma se per il nervosismo la notte non dormi, come mai quando sei nervosa dormi?” Beh, ladies and gentlemen, vi presento l'incoerenza in persona, cioè me. Ero caduta in un sonno talmente profondo da non riuscire nemmeno a sentire il telefono che squillava, me ne resi conto dopo averlo sentito vibrare sotto al sedere, mi svegliai di soprassalto e controllai il registro chiamate.

*1 chiamata persa da Miss Vause*, preoccupata, e col cuore a mille, la richiamai.

Call It DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora