Hard to Say Goodbye

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Piper

Ero seduta nel lato del viaggiatore, nell’auto di Alex. Ero nervosa, non sapevo dove mi stesse portando, ma mi fidai. Ad un certo punto si fermò. Eravamo arrivate in un locale diverso, era più sofisticato.

“Perché tutto questo lusso?” Chiesi

“Beh, volevo fare colpo” rispose sicura.

*Beh, se è quello il tuo obiettivo, cara...ci sei già riuscita dalla prima volta, solo che ero troppo insicura per ammetterlo* pensai, ma non lo dissi.

“Bene!” Dissi soltanto. Scese per prima, per poi venirmi ad aprire la portiera, mi tese la mano e tirandomi, mi ritrovai a pochi millimetri dalle sue labbra, ma cercai di non cedere e ci riuscì, per un po’.

Entrammo nel locale, e ci sedemmo al tavolo prenotato da lei, una specie di privet dove eravamo solo io e lei.

“Perché tutta questa privacy?” Chiesi con voce roca.

Non rispose, ma ad un certo punto mise la mano sul mio ginocchio.

“Beh, forse perché volevo stare completamente sola con te, per parlare, tranquillamente.” Disse infine

“Interessante Vause, ti stai facendo scoprire, sei una persona dalle mille sfaccettature, eh?” Dissi sicura.

“Forse è perché con te, non voglio indossare maschere, voglio essere completamente sincera, tu mi piaci Pipes, e voglio essere sicura che anche tu provi lo stesso” disse per poi abbassare lo sguardo, dopo regnò il silenzio. Finalmente, il cameriere ci portó i menù ed io avevo talmente tanta fame che avrei ordinato di tutto, ma scelsi per una scottona con dell’insalata.

“Bene, abbiamo anche gli stessi gusti” disse lei stupita, con quel leggero sorriso sul viso.

“Scusi, cameriere?! Vorremmo ordinare” disse riferendosi al ragazzo.

“Bene, che vi porto di speciale, ragazze?” Domandò il ragazzo, guardando solo Alex.

“Due scottone con dell’insalata” disse facendo allontanare il ragazzo.

“Allora, quando ti presenterai a lavoro?” Disse per aprire il discorso.

“Quando il boss mi chiamerà” dissi vaga.

“Il boss, vorrebbe che venissi domani, così,per mostrarti un po’ l'atmosfera che troverai a lavoro” disse.

“Okay, ci vediamo anche domani allora” dissi lasciando trapelare la mia felicità  

“Bene!” Disse. Restammo di nuovo in silenzio quando arrivò la cena, finimmo di mangiare, ci alzammo dal tavolo e salimmo in macchina. “Hey, Alex, mi porti a casa, per favore?” Domandò dolcemente

“Già ti sei annoiata?” mi domandò lei.

“Infatti non intendevo, casa mia!”risposi seria.

“Oh, e allora, ti accontento" rispose lei.

“Prima però avvicinati” la tirai a me, e feci coincidere le sue labbra alle mie

“Finalmente..  non sai da quanto tempo aspettassi questo momento” mi lasciai sfuggire.

“Anche io" disse per poi mettere in moto l’auto e dirigerci verso casa sua, non ebbi neanche il tempo di scendere dall’auto che lei mi stava baciando di nuovo, ci trascinammo dentro e finimmo a letto in poco tempo. Sotto il suo tocco, mi lasciai andare in poco tempo, ma non appena si avvicinò alle mie labbra, squillò il suo telefono.

“Merda! Devo imparare a spegnerlo il telefono” disse lei infastidita, non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il telefono squillò di nuovo, guardò lo schermo ed imprecò di nuovo.

Call It DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora