Impostata la marcia, schiacciato il pedale, la vettura partì. I passeggeri che precedentemente osservavano la scena distolsero lo sguardo dimenticando ciò che era appena successo. Chaeyoung ancora sorpresa dall' incontro inatteso sorrise al ragazzo che aveva appena aiutato.
Quel che doveva essere un pomeriggio tranquillo venne del tutto travolto da una persona di nome Kim Taehyung.
Arrivati a destinazione il ragazzo scese dal mezzo di trasporto precedendo la ragazza. A passo lento raggiunsero l'abitazione della giovane che si sorprese nel vedere il ragazzo che la precedeva arrivare davanti al cancello verde di casa sua senza chiedere nessuna informazione. La ragazza intimidita estrasse la chiave dallo zaino per poi inserirlo nella serratura. Non era una cosa che capitava tutti i giorni che la persona che tu ammiri da sempre entrasse nel tuo umile appartamento, ma restava comunque uno sconosciuto.
"Potresti ospitarmi in casa tua questo pomeriggio?" Domandò il ragazzo una volta chiuso il portone del palazzo.
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Dopo essersi allontanato dalla ragazza che era rimasta seduta sulla panchina, Taehyung ricevette una chiamata."Pronto hyung?" Iniziò il ragazzo che si trovava dall'altra parte del telefono "Si Jungkook cosa c'è?" Il più piccolo sospirò e continuò "Pochi minuti fa è arrivata tua madre qui alla Big Hit l'ho vista molto nervosa..." il castano aggiunse "Sì, ho capito, arrivo" ed iniziò a correre verso il suo posto di lavoro.
La signora Kim sedeva con le gambe accavallate sul divano scuro che si trovava al di fuori della sala prove dei sette giovani artisti, le sue dita curate e decorate da uno strato di smalto trasparente ed una fedina sull' anulare sinistro tenevano saldamente il cellulare, che se non fosse stata per la modalità off-line avrebbe vibrato continuamente per i vari messaggi delle diverse ditte e rappresentanti.
Il silenzio che si era creato finì nel l'esatto momento in cui venne aperta la porta d'ingresso e due scarpe da ginnastica iniziarono a posarsi sui gradini delle scale. "Buonasera" salutò Taehyung rivolgendosi ai presenti, alcuni accennarono un saluto con la mano ed altri con il capo, ma nessuno osò ad accennare neanche una parola.
Con un movimento della mano la donna mandò via i due bodyguard che si dileguarono seguiti dai sei ragazzi.
Taehyung non sapeva che la madre era a conoscenza di ciò che era successo "Come mai qui mamma?" Chiese buttandosi sul sofà difronte alla donna "Quante volte te lo devo ripetere che non devi ferire Haneul? Siete sempre stati insieme fin da piccoli ed ora a causa dei vostri lavori non potete incontrarvi, ma per una buona volta che vi date l'appuntamento, tu ti assenti?" Lo rimproverò la madre "Non ci siamo dati l'appuntamento, sei tu che hai organizzato tutto: oggi l'appuntamento, tra un mese il fidanzamento e probabilmente molto presto anche il matrimonio. Haneul è come una sorella minore per me nient'altro, quindi ti chiedo di smetterla di pianificare tutto perché finirai solo per obbligarmi a ferire i suoi sentimenti." Commentò il figlio in modo calmo. La donna sdegnata si alzò elegantemente e si allontanò seguita dai due bodyguard che la raggiunsero non appena sentirono i tacchi delle scarpe battere sul pavimento, " Ricordati chi è che comanda Taehyung."
Dopo le prove i ragazzi capirono che non dovevano fare domande riguardo a ciò che era successo, nonostante fossero molto curiosi conoscevano bene il loro amico e i problemi che aveva ormai da un lungo periodo.
"Taehyung vieni con noi?" Seokjin osservava il castano dallo specchietto "No, torno a piedi" quest'ultimo chiuse la porta del furgoncino dopo che Yoongi gli diede una pacca sulla spalla "Non farci aspettare che abbiamo fame."
Il ragazzo si avviò per le strade si Seoul illuminate dai fari delle automobili, dai lampioni e dalle insegne degli negozi. L'appartamento che condivideva con i suoi compagni da ormai cinque anni si trovava distante dal centro e così mentre si trovava a superare un ponticello vide davanti a sé una chioma scura e un corpo magro coperto da una felpa leggera da dove penzolavano due buste da spesa. Riconobbe quella che era la ragazza di quel pomeriggio.
Non sapeva di preciso il perché ma volle seguirla, era come se ci fosse qualcosa in lei che lo attraeva, proprio come quella corsa pomeridiana quando la strattonò via dalla sua vita monotona.
Lei non s'accorse di nulla e continuava a canticchiare una tra le tante canzoni che si trovavano nella sua playlist. Raggiunsero il palazzo che si trovava in un luogo isolato di Seoul e quando Chaeyoung chiuse la porta, Taehyung decise di tornare a casa.
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"S-si?" Rispose Chaeyoung.
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Freedom ~Kim Taehyung
Fanfiction"Voglio riottenere la libertà che ho perduto: non fingere più davanti alle persone che mi sostengono, una tra queste... sei tu Chaeyoung" Spero di ritornare con capitoli che possano piacervi di più. Iniziato: giovedì 17/08/2017 Ricominciato: sabato...