***Due anni dopo...
«Sei una troia, Charlie. Proprio come tua madre!»
«Ma vaffanculo», borbotto mentre riempio uno zaino con alcuni ricambi che scovo nell'armadio della mia camera.
«Un'inutile troia che non serve a un cazzo!», continua a insultarmi e batte i pugni con insistenza sulla porta chiusa a chiave. «Apri subito e affrontami! Troia! Oppure hai paura?»
Digrigno i denti. Ne ho abbastanza.
«Esci, muoviti», batte un pugno più forte, facendomi trasalire. Do un'occhiata alla porta e riprendo a infilare cose nello zaino.
Sono stanca di ritornare qui e quindi devo prendere quante più cose possibili proprio per non doverci ritornare presto. Non ne posso più di sentirlo parlare e offendermi ogni volta che metto piede in questa casa. È troppo per me!
«Apri questa cazzo di porta, Charlie!» urla ancora e io chiudo lo zaino con dei gesti nervosi e stizziti. Mi infilo una felpa larga e scura e un berretto. Mi sistemo i leggings e gli anfibi ormai consumati. Recupero gli ultimi risparmi da una scatola di latta conservata sotto il letto e cammino a passo spedito verso la porta che apro con uno scatto, trovandomi faccia a faccia con Johnny.
«Hai finito di rompere le palle?» sbotto acida.
«Dove cazzo vai?» nota il mio zaino in spalla e la camera alle mie spalle diventare sempre più vuota.
«E a te che cazzo importa?»
Cerca di ostruirmi l'uscita, ma con una spallata riesco a sorpassarlo e attraversare il corridoio. Ma lui mi sta alle calcagna.
«Stronza! A tua madre non importa nulla di te perché sei solo capace di farti odiare da tutti. Per questo tuo padre si è tolto la vita. Ne aveva fin sopra le palle di una figlia schifosa come te e di una puttana come tua madre».
«Pensa ad ubriacarti di meno. Sei tu quello che fa schifo qui dentro», dico tra i denti. Ormai ho imparato a non farmi scalfire dai suoi insulti, anche se non ci ho mai dato peso. Johnny è uno stomachevole alcolista che mia madre ha avuto la malsana idea di scegliersi come compagno dopo la morte di mio padre, avvenuta tragicamente cinque mesi fa. Ancora non supero il lutto e ancora mi incolpo per l'accaduto!
Batto i pugni sulla porta della camera da letto di mia madre, con Johnny alle mie spalle che continua ad insultarmi e a reggersi a stento sulle gambe.
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LA SCELTA // [Libro Incompleto]
ChickLitQuei due, incorreggibili e scorretti poeti che decantano la parte peggiore dell'amore, quella infedele. *** Charlotte vive una vita che non molti riuscirebbero a sopportare. A ventisette anni si divide tra più lavori e non può permettersi altro...