5: CI PROVO?

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Non avrei mai immaginato che, dopo la morte di mio padre e la rottura con Nicholas, la mia vita si sarebbe stravolta ancora una volta.

    Non amo più dare nell'occhio, evidenziare il mio aspetto o corteggiare. Ho superato quella fase, ora mi interessa solamente sopravvivere. Ma Daniel non la pensa allo stesso modo.

    Per tutto il giorno non ho fatto altro che pensare a quali bugie rifilargli sulla mia vita qualora domandasse di me e di quello che faccio. E poi ho pensato soprattutto, ossessivamente, ad un modo per troncare subito questa situazione. Magari potrei comportarmi da stupida. Da oca che ride troppo e che non capisce un cavolo. Potrei fargli credere che, conoscendomi bene, sono una persona fredda e inaffidabile. Oppure potrei fingere di stare male, di scappare via, di inventare che mia madre è molto malata e ha bisogno della mia presenza costante. Comunque sia, non voglio che questa serata si concluderà bene, dove poi dovrò sentirmi dire parole dolci e gentili seguite dalla proposta per un nuovo appuntamento.

    Emily e Rose mi hanno già espresso la loro con vari messaggi e chiamate. Dicono che questa è l'occasione che mi serve per ricominciare a vivere. Non esiste solo il lavoro e la mamma, ma anche il mio benessere. Daniel potrebbe essere quello giusto. Ma non ho trovato le parole adatte per spiegare che il mio timore più grande è quello di deluderlo. So bene che Daniel, oltre ad essere un bel ragazzo, è anche buono e per questo non voglio che ci rimanga male.

    Ma adesso, devo vestirmi. Manca meno di un'ora all'appuntamento e devo anche raggiungere il parco in autobus, se riesco a non perderlo.

    Ripenso alle migliaia di domande sull'abbigliamento che mi hanno rivolto Emily e Rose non appena hanno saputo. Ho risposto che molto probabilmente avrei indossato qualcosa di non impegnativo per via della bassa temperatura e anche perché molte delle mie cose sono a casa nella mia vecchia camera e non ho né il tempo né la voglia di andarle a prendere. Ovviamente, hanno messo a disposizione i loro armadi, ma ho rifiutato. Non voglio certamente gridare "portami a letto" alla prima uscita, e poi voglio fare in modo che non ci sarà nemmeno una seconda. Quindi, mi arrangio con un paio di jeans stretti e un maglione chiaro, anche perché non ho altro. Un paio di scarpe sportive. E i capelli, invece di tenerli legati, li sciolgo. Non mi ci applico troppo per dare loro una forma liscia e uniforme dato che non ho nessunissima intenzione di fare colpo. Mi avvolgo in un'ampia sciarpa e corro alla fermata dell'autobus che riesco a prendere giusto in tempo. E quando arrivo al parco, Daniel è in perfetto orario.

    Attira la mia attenzione con un cenno della mano e ci raggiungiamo. Stasera ha i capelli biondi sciolti e ribelli, senza berretto o codino. Indossa una camicia invernale a quadri e un paio di jeans scoloriti. Ha uno stile molto particolare ma su di lui è divino. Sembra un modello appena uscito da Abercrombie e mi imbarazzo davvero nel ritrovarmi di fronte a lui per un'uscita insieme e non nella solita tavola calda.

LA SCELTA // [Libro Incompleto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora