4: GLI ERRORI SI PAGANO

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Quando rivedo Daniel il mattino seguente, qualcosa mi fa attanagliare lo stomaco. Sarà l'inizio di un cambiamento nella mia vita, sarà il timore di vedere stravolgere le mie poche abitudini oppure sarà la consapevolezza che qualcuno sta per invadere il mio mondo isolato e contorto.

    Cosa gli racconterò? Lui è così buono e perfetto. Non merita di conoscere una ragazza problematica come me, con una madre drogata e depressa che indossa le stesse mutande anche per quattro giorni di fila e con un patrigno schifoso e perennemente ubriaco.

    «Ehi, C. Buongiorno», si avvicina non appena mi vede varcare la soglia della tavola calda.

    «Ciao, Daniel. Buongiorno». Mi accomodo con un sorriso al solito tavolo nell'angolo.

    «Ti porto sempre il solito, Chloe?» ci riprova ancora, d'altronde Charlotte l'ha già detto.

    Faccio una smorfia. «Sì, sempre il solito ma per il nome devi riprovarci».

    «Ho sbagliato ancora?» ci rimane male. «Sono stato a leggere su internet i nomi femminili che iniziano con la C per più di ore ieri sera».

    «Dai, stamattina ti do un'altra possibilità. Spara...»

    «Christal? Clare? Connie?»

    Scoppio a ridere. «Mi dispiace».

    «Nessuno è giusto?» rimane con la bocca spalancata, incredulo.

    Scuoto la testa. Mi diverte parlare con lui.

    «Okay, Christine». Aspetta una mia reazione con un sopracciglio biondo alzato.

    Scuoto ancora la testa, mordendomi il labbro. «Hai sbagliato ancora. Ma sono sicura che ci sei vicino».

    Alza gli occhi al cielo. «Lo spero» e si allontana per prendere l'ordinazione al prossimo tavolo.

    Intanto entra Emily e ci teniamo compagnia durante la solita colazione e il resto della giornata scorre tranquillamente senza intoppi, soprattutto senza pensieri stressanti o strazianti, anche se il chiodo fisso rimane sempre mia madre. A lei ci penso sempre e, anche controvoglia, mi convinco di dover passare per casa questa sera dopo il lavoro. Se non ci penso io a riempire il frigo, lavare i suoi indumenti e assicurarmi che sia pulita e che abbia lo stomaco pieno, beh, di sicuro non ci pensa quel maledetto Johnny. E non mi va certamente di perdere anche lei, nonostante il modo strano in cui si comporta da quando papà non c'è più, è pur sempre mia madre. L'unica persona cara che ho.

LA SCELTA // [Libro Incompleto]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora