Capitolo 1

295 9 1
                                    

Sono passati due mesi dalla morte di mio nonno. L'unica persona che si è presa cura di me per anni, che mi ha ospitata a casa sua, in una piccola cameretta dove rimanevo da piccola. Peccato,però , che ero sempre da sola. I miei compagni di classe mi hanno sempre emarginata pensando che ero una ragazzina diversa, con una vita diversa. Le ragazze mi prendevano in giro sul fatto che a 14 anni avevo un po' di pancia e non avevo il ragazzo e un cellulare. Erano tempi duri per me. Ora che ho 19 anni lavoro in un piccolo bar nella piazza del paese in cui vivo. Mi sveglio ogni giorno alle 7 e vado a lavorare alle 8. Semplice e non ci vuole tanto tempo per arrivare. Nel pomeriggio mi è solito andare dai miei nonni a portargli dei fiori. A mio nonno principalmente tulipani visto che ne ha un mazzetto in ogni angolo della casa. La mia casa è grande e ospitale con un bel salone,con comode poltroncine, un camino e una cucina al piano terra.

Lungo le scale,sulla parete, alcuni quadri di paesaggi di campagna. Poi al piano di sopra due camere da letto e un bagno. Ci sono anche molte decorazioni sul soffitto e enormi lampadari. I miei nonni erano persone umili e accoglienti e volevano sentirsi a loro agio in casa.

Il pomeriggio lo passai a leggere un libro preso dalla biblioteca visto che in questo paesello non ci sono librerie per comprarli. Adoro leggere. È un modo di chiudersi in un mondo che si immagina solo nella nostra mente. Leggere per me è anche un modo di scoprire. Leggo molto i libri che parlano dell'epoca dell'ottocento. Poesie, piene di sentimenti, di linguaggi.

Mancavano solo 5 minuti scarsi alle 20 e non avevo ancora niente da mangiare in frigo. Decisi di non mangiare quella sera e alle 21 avrei portato i fiori al nonno.

**************

Erano le 20:50 e mi vestii per andare al cimitero. Non era molto lontano. A pochi passi da casa mia. I fiori erano in salone appoggiati sul tavolo uniti con un laccetto color oro. Mi misi una maglietta a mezze  maniche a strisce nero e bianco, jeans lunghi neri e le mie blazer nere e bianche. Presi un giacchetto jeans, le chiavi, i fiori e uscii chiudendo a chiave la porta. Mi avviai verso il cimitero percorrendo un pezzetto di strada circondata dagli alberi. Un posto isolato. Tipico del paese. Camminavo lentamente osservando ogni piccolo passo che facevo per arrivare lì. Arrivata al cancello entrai silenziosamente come mi ha sempre insegnato mio nonno quando andavamo insieme. Socchiusi il cancello e mi diressi verso la sua tomba. Mio nonno si trovava in una angoletto sotto terra. Mi misi davanti alla lapide e rileggevo sempre il suo nome e la data di morte. Mi mancava così tanto.
Cominciava a farsi un po' buio ma non volevo lasciare il nonno così presto. Posai i fiori al lato della tomba. Poi mi sedetti a gambe incrociate sempre lì davanti e intanto accarezzavo il terreno dolcemente. Si alzò un po' di vento ma volevo rimanere lì ancora un po'. I lampioni si accesero. Il lampione vicino a me non funzionava tanto bene e si accendeva e si rispegneva in continuazione.
Sentivo molto freddo, forse era meglio tornare a casa. Mi alzai velocemente e mi pulii i pantaloni pieni di terriccio.

< Ci vediamo domani nonno. Mi manchi> dissi a voce bassa.

Indietreggiai per andare verso il sentiero che mi doveva riportare all'uscita.

Camminando, ad un certo punto, sentii come se qualcuno fosse dietro di me e mi soffiasse sulla nuca. Mi spaventai e di scatto mi girai per vedere. Però... Non c'era nessuno. Mi ero sbaglia. Mi rigirai per riprendere il cammino e intanto mi guardavo intorno. Vedevo solo tombe, tombe e tombe circondate da un silenzio agghiacciante.

Sentivo dei passi. Che venivano verso di me.

Mi girai di nuovo.

< C'è qualcuno? Non è carino come scherzo! >

Guardai in tutte le direzioni ma il buio non mi aiutó molto. Mi stavano prendendo in giro? Non c'era nessuno. Ero diventata pazza? Non credo.
Ripresi a camminare ma aumentanto la velocità in preda all'ansia e alla paura. Abbassasi un attimo lo sguardo e guardai il terreno sotto i miei piedi. Quando rialzai lo sguardo in lontananza vidi qualcuno. Qualcuno che mi fissava con un aria di sfida. Qualcuno che mi paralizzo' mentre mi veniva incontro.

The Vampire LegendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora