capitolo 11

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I giorni che seguirono non furono i più felici.

Lei era taciturna,si faceva vedere solo per colazione,pranzo e cena e usciva dalla stanza soltanto per portare Trevor a scuola,a nuoto o in qualsiasi altro posto doveva recarsi. Anche se Giulio stava al lavoro e quindi era assente da casa, lei non usciva dalla camera e passava la giornata a pensare a come poter trovare l'amata figlia.

Non mangiava nulla:cucinava solo per il figlio e per questo,ben presto, divenne molto più magra,con il viso asciutto e perfino i capelli apparivano scoloriti e spettinati.

Se qualcuno andava a trovarla lei non lo faceva entrare. Fece lo stesso anche quando arrivò la signora Wilson,ma la vecchietta non si perse d'animo e continuò a tornare finché Maira non si decise a farla entrare in camera sua:

«Ti prego Anne,lasciami in pace,non voglio vedere nessuno»

«Dio mio cara,cosa diavolo ti è successo? Sembri uno zombie»

«Niente Anne»

«Oh,non dire sciocchezze per favore,forza,raccontami tutto»

Le lanciò un'occhiata stanca,le disse di sedersi sul bordo del letto accanto a lei e le raccontò tutto dalla scomparsa di Lisa al giorno in cui aveva sentito la voce in giardino e a come Giulio non le aveva creduto mentre Trevor si.

Quando terminò il racconto,Anne la guardò negli occhi,le sorrise e disse:
«Cara,io sono d'accordo con tuo figlio e ti credo»

A Maira brillarono gli occhi:

«Davvero?»

«Certo e se tuo marito non lo fa è un ottuso».

Emise una timida risata per la prima volta dopo tanti giorni e abbracciò la sua cortese vicina.

Rinfrancata da quella visita uscì finalmente dalla stanza e pian piano si riprese:gli occhi divennero più vispi,il sorriso più smagliante,il viso pieno come prima e anche le forme del corpo ripresero il loro vigore. Finalmente c'erano due persone che le credevano e si sentiva più sicura e coraggiosa.

Nei giorni a seguire cercò un modo per scoprire dove si trovava la figlia e allo stesso tempo non farsi scoprire dalla voce terrificante che l'avrebbe ostacolata con tutte le sue forze. Passarono giorni e giorni,si avvicinava il compleanno di Trevor, ma ancora non era riuscita a capire come poteva fare.

Si tormentava tutto il giorno:
«Come farò a trovare la mia bambina?» «C'entrano qualcosa le rose?» «Da dove viene quella voce e cosa farà a Lisa?».

Era preoccupatissima e non aveva idee,spesso veniva aiutata da Anne,ma neanche lei aveva delle risposte.

Le due donne passavano ore e ore a pensare, ma nessuna trovava una soluzione.

Il giardino fatatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora